Inutile nasconderlo. È ormai un dato di fatto che Resident Evil Revelations sia senza alcun minimo dubbio il miglior capitolo della saga uscito negli ultimi tre anni, o quantomeno l’unico capace di mantenere inalterata parte degli stilemi classici e più genuini della serie. Certo, la decisione di pubblicarlo in esclusiva sulla console portatile 3D di Nintendo non ne ha certo favorito la diffusione, eppure, nonostante ciò, è stato decretato da pubblico e critica come un Resident Evil degno del nome che porta, ben una spanna sopra l’appena sufficiente Operation Raccoon City o il discreto Resident Evil 6, capitoli usciti per home console che molti ritenevano e speravano fossero progetti di ben altro rilievo rispetto a uno “spin-off” destinato esclusivamente a una console portatile come il 3DS. Capcom a dirla tutta non ha mai nascosto l’importanza di un progetto come Resident Evil Revelations nei suoi piani aziendali, e visto il successo raggiunto lungo il 2012, ha pensato bene di offrire anche a tutti i possessori di PlayStation 3, X-box 360, Wii U e PC la possibilità di vivere in alta definizione la nuova (o “vecchia”, relativamente alla cronologia della serie) avventura di due pilastri della serie come solo Chris Redfield e Jill Valentine potrebbero essere. Quello che ha decretato la fortuna e la calda accoglienza di Revelations nei mesi passati è stata senza dubbio la perfetta conciliazione e lo strategico bilanciamento tra vecchia e nuova scuola, e più precisamente fra il “nuovo” gameplay inaugurato da Resident Evil 4 in poi e le atmosfere/trovate horror di un tempo, il tutto incorniciato da un contesto che potremmo definire realmente survival horror, tra mostri ostici da abbattere, poche munizioni, ambientazioni claustrofobiche e salto sulla sedia assicurato.
Creature dal profondo
In Resident Evil Revelations dovrete vedervela con creature estremamente varie e ostiche. Dai nuovi abomini parto del T-Abyss, estremamente tosti da buttare giù quanto numerosi e aggressivi, sino a vecchie conoscenze come gli Hunter, liberati in quel di Terragrigia. In qualsiasi caso dimenticate la carneficina attuabile negli ultimi capitoli e affidatevi a una buona tattica di combattimento, sia in base al terreno di scontro che alle risorse che avrete a disposizione, o preparatevi a dover accettare una morte veloce e inappellabile.
Come anticipato la trama è sì inedita, ma non rispetto alla timeline della serie, visto che il titolo è ambientato nel 2005, ben otto anni prima rispetto alle vicende narrate nel sesto capitolo, e più precisamente a cavallo tra Resident Evil 4 e Resident Evil 5. Revelations si apre come molti tra i più classici film horror degli ultimi anni, ossia con l’esplorazione di una gigantesca nave da crociera alla deriva, la Queen Zenobia, luogo dove si sono completamente perse le tracce di Chris Redfield e della sua collega Jessica Sherawat. Jill Valentine e il suo collega della B.S.A.A. Parker Luciani salgono a bordo dell’apparentemente vuoto relitto, in cerca di indizi sulla sorta dei due commilitoni. Superfluo dire che durante il dipanarsi della trama principale il giocatore avrà la possibilità di impersonare altresì Chris, anche se in quel caso l’ambientazione cambierà, traslando la gli eventi di gioco sulle innevate montagne europee. Revelations è infatti suddiviso in 12 capitoli frastagliati (ognuno, tra l’altro, celebra un verso della Divina Commedia) nei quali le vicende si intrecceranno tra eventi presenti e flashback che rivelano passo dopo passo i retroscena che hanno portato alla situazione attuale; degni di nota gli azzeccatissimi riepiloghi di inizio capitolo grazie ai quali non si rischierà mai di perdere il filo di una trama quanto mai curata, convincente e trascinante.
Se è vero però che nel 2005 l’Umbrella stava già smantellando tutte le sue strutture, da chi giunge stavolta la consueta minaccia virale? Semplice, dal Veltro. O meglio un gruppo di bio-terroristi che, acquistato un campione di virus T-Abyss sul mercato nero, minacciano di infettare gran parte dell’Oceano Atlantico con questo agente virale capace di trasformare qualsiasi essere vivente subacqueo in un’orribile creatura sottomarina. Antefatto degno di nota (nonché protagonista di uno dei flashback) l’infezione da parte del Veltro di una futuristica città autosufficiente nel bel mezzo del Mar Mediterraneo, Terragrigia, trasformata in appena pochi mesi in un cumulo di macerie.
Se insomma il canovaccio narrativo sembra esserci eccome, curato come solo nelle migliori produzioni e ricco sino all’ultimo di colpi di scena, andiamo ora a valutare quelle che sono i capisaldi delle meccaniche di gioco. Come detto il gameplay deve molto al solito Resident Evil 4, con telecamera sopra la spalla destra del protagonista, anche se è il feeling generale a essere molto diverso rispetto a quello mostrato dagli ultimi esponenti della serie. Potete dire addio alle sparatorie continue, ai fiumi di proiettili e alle munizioni in abbondanza, perché stavolta si fa sul serio! In Revelations infatti vi accorgerete in breve tempo di come le creature nemiche siano estremamente coriacee e numerose, tanto da costringervi alla ritirata più e più volte, se non direttamente a una prematura morte. Le ambientazioni dal canto loro faranno la loro parte, così buie, soffocanti e labirintiche, tanto da imporre spesso al giocatore un’adeguata strategia per riuscire a superare determinati ostacoli. Anche gli enigmi hanno il gustoso profumo del passato, con porte da aprire, chiavi da trovare e un mai troppo frustrante effetto backtracking che vi costringerà a tornare sui vostri passi più e più volte.
La “genesi” dell’esplorazione
Forse la novità di maggior rilievo di questo Resident Evil Revelations è la presenza del bioscanner Genesis. Tale strumento permetterà infatti di analizzare un determinato ambiente per scovare oggetti o munizioni. Oltre a aumentare il fattore esplorazione del titolo, il Bioscanner Genesis sarà utile per rendere meno pericolosi e mortali i nemici, visto che analizzando il corpo di una creatura infatti se ne scoveranno i punti deboli e si avrà la possibilità di difendersi meglio. Completata al 100% l’analisi di un soggetto, inoltre, ci verrà “regalata” un erba verde, rendendoci la sopravvivenza decisamente più semplice.
Tanti elementi che faranno tornare il sorriso sui bui volti den fan della serie insomma, anche se questi ultimi non saranno i soli a cantar vittoria. Complice il bisogno di dover soddisfare anche le necessità delle nuove generazioni amanti dell’action, se le sezioni in cui controllerete Jill hanno senz’altro l’anima fenice del survival horror, quelle che vedranno come protagonista Chris sono decisamente più votate all’azione. Attenzione però, niente assalti in forze o deprecabili fasi a bordo di mezzi, solo un puro e semplice sparatutto in terza persona, che tra l’altro coprirà appena un terzo dell’ esperienza di gioco globale. Tornando però a quello che sembra essere un sempre più appagante capitolo della serie, sarete lieti di scoprire come anche dal punto di vista prettamente tecnico Resident Evil Revelations, nonostante incarni un porting puro e semplice, abbia lodevoli meriti. Nonostante provenga da una console portatile infatti (di cui spremeva totalmente le capacità tecniche) il titolo gode di un’eccellente caratterizzazione grafica in alta definizione, in grado di reggere il confronto addirittura con alcune delle produzioni attuali.
Nonostante qualche calo di qualità su alcune texture e sulla modellazione delle espressioni dei personaggi si faccia notare, riguardo tutto il resto MT Framework di Capcom (già adottato per Resident Evil 5) svolge un lavoro più che degno, forte di azione fluida, modelli poligonali solidi e una cura nel dettaglio della location globalmente più che soddisfacente. Peccato forse per l’assenza di ritocchi nella scioltezza dei modelli poligonali, che appaiono sempre un poco legnosi, così come per l’impossibilità di muoversi agevolmente e poter quindi salvare la pelle nei frangenti più spinosi e concitati; probabilmente se la schivata fosse stata implementata in modo migliore non avremmo nemmeno notato questa mancanza, anche se il contributo della sterzata a 180° risolve in parte il problema… posticipandolo. Chiudiamo infine con la dilettevole campagna Raid, inserita per gli amanti del co-op a là Mercenari: con questa modalità potrete infatti impersonare uno dei personaggi principali (o comprimari) presenti in Resident Evil Revelations e giocare off/on-line da soli o assieme a un amico affrontando una serie di livelli pieni zeppi di creature aberranti. A dare un aiuto l’intero arsenale del gioco, acquistabile in un apposito negozio ogni qual volta si finisce un livello.
Ovviamente maggiore sarà la vostra abilità maggiori saranno gli exp guadagnati e spendibili per poter aumentare le skills di determinati personaggi, abilità che potrete poi riutilizzare anche nella campagna principale. Un escamotage niente male per offrire a questa modalità extra un valore che va al di là del semplice passatempo in compagnia… oltre che una splendida opportunità di vestire i panni di personaggi storici come Hunk! Tirando le somme non possiamo che consigliare Resident Evil Revelations sia ai fan della serie (vecchi e nuovi), sia a chi voglia approcciarsi per la prima volta al brand di Capcom traendone il massimo dei benefici e dribblando tutta una serie di ostacoli che hanno letteralmente spaccato a metà la fan base e la stessa saga. Nonostante i piccoli difetti riscontrati (dovuti per lo più alla natura di porting del titolo), impossibile non apprezzare il lavoro di Capcom nel perfetto bilanciamento tra passato e presente della saga.
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