Nel lontano 2012 usciva Deponia, primo episodio dell’avventura grafica punta e clicca targata Daedalic Entertainment che da poco ha visto debuttare il quarto capitolo della serie. Dopo tutto questo tempo, siamo orgogliosi di annunciare che l’opera multimediale interattiva è giunta su PlayStation 4 completamente tradotta e doppiata in italiano al prezzo di 19,99€. Noi di VMAG abbiamo ovviamente sfruttato l’occasione per testare le resa di Rufus e compagnia bella su console, iniziando la nostra avventura con in mente un solo dubbio: il Dualshock 4 reggerà il confronto con il mouse? Dopo qualche ora passata a superare i bizzarri enigmi, credo sia arrivato il momento di rispondere alla domanda posta poc’anzi.
Per chi non lo sapesse, nella nostra avventura vestiremo i panni di Rufus, un bizzarro ragazzo capace di costruire un razzo per raggiungere la misteriosa, almeno per noi, Elysium. Deponia non è un gioco come tanti altri: la trama è tutt’altro che lineare e l’humor massicciamente presente strappa più di qualche risata al giocatore, facilitando il proseguo dell’avventura. Per avanzare nella storia dovremo risolvere enigmi alquanto complicati tramite l’utilizzo degli oggetti sparsi per l’area di gioco, alcune volte utilizzabili sin da subito mentre altre da combinare fantasiosamente per generare un nuovo, e incredibile, strumento. Non riuscite a capire cosa intendo dire? Credo che fare un esempio sia la scelta migliore: se avete tre calzini spaiati e dovete ottenere una normale coppia, la strategia migliore è bollirli assieme (anche al costo di perderne uno).
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Le canzoni tra un capitolo e l’altro sono vere e proprie opere d’arte.
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Esteticamente parlando, la grafica cartoon, che rende al massimo grazie al motore grafico Visionaire Studio, si sposa perfettamente con i personaggi e il loro carattere. Per quanto riguarda le ambientazioni, esse riserveranno sempre qualche sorpresa e risulteranno ricche di dettagli piacevoli da vedere, oltre che capaci di strappare una risata al giocatore. Non scherza nemmeno la colonna sonora che si esalta nei brani suonati tra un capitolo e l’altro: complimenti al team che ha localizzato e doppiato tutto ciò, riproporre le frasi in rima non deve essere stato un lavoro semplice. Quello che notiamo con dispiacere è che nella versione PlayStation 4, rispetto a quella PC, il volume di gioco è troppo basso e costringe il giocatore ad alzare sensibilmente l’audio del televisore/cuffie.
Trattandosi di un’avventura punta e clicca, la versione PlayStation 4 di Deponia ha portato con sé un interrogativo assai importante: il Dualshock reggerà il confronto con il mouse? Persino io ero spaventato all’idea di impugnare un pad, ma ciò non è bastato ad abbattermi. Superato il tutorial che, a differenza della versione PC, si limiterà a spiegarci a parole i comandi, abbiamo subito notato che il sistema di puntamento, basato sul movimento dello stick analogico destro, funziona abbastanza bene, anche se dista anni luce dalla comodità e, sopratutto, dalla precisione di un buon mouse. Ciò che invece è troppo macchinoso è la selezione e l’utilizzo degli oggetti: le freccette rendono il cambio lento e l’unione di due strumenti risulterà spesso scomoda da effettuare. Infine vogliamo sottolineare che il gioco funziona correttamente e durante la nostra prova non ci siamo imbattuti in bug grafici o cali di frame.
In conclusione, Deponia è tutt’ora un’avventura punta e clicca molto divertente, piena di rompicapi originali che, grazie allo spiccato senso dell’umorismo dei personaggi, risulteranno assai gradevoli. La versione PlayStation 4 non è esente da difetti, nonostante ciò il titolo rimane un’ottima alternativa ai generi più canonici: prendetevi una pausa dall’FPS di turno e preparatevi a vestire i panni di Rufus. Noi di VMAG ci sentiamo di consigliare l’opera soprattutto ai fan delle avventure grafiche, ma vogliamo sottolineare che Deponia è un prodotto adatto anche a chi non è solito perdere tempo in ingegnosi rompicapi. Per oggi è tutto, adesso dobbiamo scappare perché è ora di raggiungere Elysium e noi non vogliamo far tardi.