Recensione Motorsport Manager

Il giorno della gara, quella vera, è sempre un giorno speciale. Per chi non è appassionato di corse, le guarda ogni tanto e non ne ha mai vista una dal vivo, le competizioni automobilistiche si riducono ad un paio d’ore di giri su giri del tracciato, dove i primi si contendono il podio e tutto il resto segue. Bello per carità, ma ignorare tutto quello che precede quel giorno è come fissare un bel minerale non sapendo di essere seduti sulla cima dell’Everest. Il motorsport, e la Formula 1 in primis, è un universo di tecnica, fisica, struttura e ricerca difficile solo da immaginare, dove si concentrano le menti più acute nella meccanica, che sfruttano cento anni di evoluzione per spingerla ancor più lontano. Serve però una componente fondamentale per apprezzare tutto ciò: la passione. Quella che ti spinge a voler conoscere fino all’ultimo millimetro del carbonio della vettura per sapere quale vantaggio porterà al pilota, super uomo dotato di riflessi e coraggio fuori dal comune. Nel mondo dei videogiochi però, gli appassionati di questo grande circo non hanno mai avuto il loro sbocco virtuale per immedesimarsi e vivere questa esperienza interattiva. Ci ha pensato Motorsport Manager, piccola grande app per mobile a dare vita a una simulazione capace di divertire. Grazie al successo raggiunto, SEGA non si è lasciata sfuggire la possibilità di dargli gli steroidi (e il giusto merito) e portarla sullo schermo dei nostri PC, strizzando l’occhio al collega sotto lo stesso tetto, il ben più famoso Football Manager. Da una persona agli attuali dodici, ora il team può fare la differenza, come una scuderia. Ci sarà riuscito?

Si chiama Motorsport, ma è giusto precisare che stiamo parlando di un gestionale di corse Formula 1, ed è giusto anche qui precisare che si tratta di generiche monoposto, non avendo la licenza ufficiale sfruttabile. Quello che però è doveroso aggiungere è che la simulazione, nel suo piccolo, è riuscita a coprire l’intera trafila di eventi e strutture che fanno parte di questa competizione, partendo dalla ricerca e sviluppo fino alla gestione dell’umore dei piloti del team, passando ovviamente per prove libere, qualifiche e gara ufficiale. Motorsport Manager vi mette nei panni di tutta quella parte della scuderia che cerca la soluzione per arrivare al tempo più basso possibile, tranne piloti e meccanici. Sarete economisti e strateghi di pista, per cercare di portare al risultato migliore il vostro team. Qualunque esso sia, visto che la sfida è sempre presente e molto alta, sia che vi occupiate di top team alla ricerca del numero uno sul podio, sia che cerchiate di far conquistare quel sorpasso vincente in più all’auto data per più lenta, per arrivare al posto richiesto dallo sponsor per avere il ritorno economico fondamentale a far diventare la macchina più veloce in futuro. Il sistema funziona, e alla grande. Il titolo si rivolge ovviamente ad una nicchia di appassionati tenaci, quelli che giocano sulla cifra decimale pur di avere il risultato migliore, ed il livello di sfida è davvero alto. Nelle prove che ho effettuato, sono partito con diversi team, dai migliori ai peggiori, ed è stato sempre difficilissimo portare a casa l’obiettivo prefissato: con le auto più veloci i dirigenti vogliono il titolo iridato e gli sponsor non sganciano una lira se non va tutto come previsto. In più i piloti sono prime donne snob capaci di litigare per il minimo trattamento dispari. Se invece si parte da team con obiettivi inferiori sarà una grande sofferenza cercare di non avvilirsi per l’ennesima prestazione in coda, con ore passate a spendere i soldi con il contagocce. Un inferno. Di divertimento. Motorsport Manager riesce a tirar fuori tutta la vostra voglia di tecnicismo e precisione, ricompensando a dovere l’impegno preteso.

Qui possiamo notare come i veicoli possano essere personalizzati.
Qui possiamo notare come i veicoli possano essere organizzati.

Il sistema di gioco la spunta per la quantità di opzioni messe a disposizione. Già quando lo vidi in azione alla Gamescom 2016 chiesi subito del livello di profondità tecnico scelto, per capire quanto fosse alta la barriera per i giocatori non fan della Formula uno e della meccanica. Siamo su un livello medio alto, dove non si va a parlare di ricerca di componenti in senso stretto, quanto più sotto sistemi di sviluppo simili ai giochi di ruolo. Per intenderci possiamo parlare dello stesso livello di un Forza Motorsport quando si scende nel tecnico dei settaggi dell’auto. La marcia in più, oltre alla gestione del proprio team, la dà secondo me la componente che simula il direttivo FIA, qui chiamato GMA, dove scalando di posizione in posizione nelle gerarchie, potremmo noi in prima persona arrivare a farne parte, influenzando tutto il calendario ed il regolamento. È il pizzico in più che ha reso le partite sempre diverse, unito ovviamente alla IA che regola il comportamento delle altre scuderie. Il bello sta nel fatto che tutto può variare, e anche i team con cui prima riuscivate a battervela agevolmente possono crescere grazie a scelte migliori delle vostre nella ricerca oppure grazie a regole più favorevoli. Certo, non ho assistito a stravolgimenti totali nei vari anni di campionato a cui ho partecipato, ma sicuramente sono stati tanto grandi da modificare gli equilibri gara dopo gara.

Provenendo dal mondo mobile, Motorsport Manager si porta dietro tutta una serie di caratteristiche positive e negative nel mondo PC. La gestione del paddock ne trae beneficio grazie alla semplicità della gestione delle strutture, che con pochi click possono evolversi da baracche a centri di ricerca avanzati, oppure nell’interfaccia utente, dai menu facilmente leggibili e sfruttabili con schermo e mouse di un computer fisso o portatile che sia. Tra i difetti maggiori abbiamo sicuramente un aspetto generale che sa di semplicistico, ridotto, economico. Non che si possa pretendere chissà cosa da un team di dodici persone in un tempo di sviluppo relativamente breve, ma con dietro SEGA, che dà sempre l’impressione di volerne fare una serie-droga alla Football Manager, la cura generale poteva essere più alta. Soprattutto nelle simulazioni in pista, che anche se ora sono in 3D rispetto alla controparte mobile, sono realizzate in modo sufficiente, che tradiscono la volontà di dare più spazio al System Design. Non si può biasimare più di tanto la scelta, ma se davvero questo è l’inizio di una serie annuale o meno, c’è da augurarsi di meglio nel prossimo futuro. Stesso discorso per il comparto audio. Anche qui non mi aspettavo niente di eccezionale, e non ho avuto sorprese. I campionamenti degli effetti necessitano di uno step qualitativo decisamente più alto.

Motorsport Manager in definitiva riesce nel suo intento: tappa il buco di manageriali di corse presentato, in assenza di concorrenza, un titolo molto curato nel funzionamento del sistema di gioco, meno in quello tecnico. Un esordio su PC che dà ottime speranze per una serie in evoluzione, colpisce nel cuore della nicchia di appassionati coriacei, pronti a cimentarsi a sperimentare per ore i migliori micro accorgimenti per guadagnare il millesimo che li divide dalla vittoria finale. La barriera per il giocatore occasionale è molto alta, forse ancora troppo per appassionarsi a un genere distante dalle proprie corde. Facciamo comunque un bell’applauso a Christian West, capace di sviluppare da solo il titolo mobile fino a portarlo allo sviluppo in SEGA. Bravo!

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