Persona 4: Golden: la Recensione di VMAG

Un videogioco assomiglia più a un film o a una serie TV? Nel caso di Persona 4 Golden, è vera sicuramente la seconda affermazione. Come da tradizione del genere RPG, Persona 4 Golden è un gioco lunghissimo, prolisso e 50 ore sono il tempo minimo richiesto per affrontare la prima giocata. Questa edizione per PS Vita permette a chi non ha già avuto modo di farlo su PlayStation 2 di godersi una storia convoluta, bizzarra e sicuramente molto diversa da qualunque cosa possiate vedere in Occidente… ma anche in Oriente. Quello che rende Persona 4 un JRPG diverso da qualunque altro è il suo essere incentrato sulla socializzazione, ancora più che sul combattimento o sull’esplorazione. Il gioco permette infatti di vivere tutti le fasi della giornata, partendo quindi dalla mattinata a scuola, con tanto di lezioni da frequentare che aumenteranno le caratteristiche dei personaggi, fino alla sera, il momento nel quale diventa possibile addentrarsi nella misteriosa e inquietante dimensione parallela che si cela oltre gli schermi dei televisori. Pochi titoli riescono a ricreare bene come in Persona la sensazione di muoversi all’interno di un mondo pulsante di vita, dove è possibile creare legami forti con i personaggi, grazie a tutte le sezioni ambientate all’interno della scuola.

 

È incredibile come seguire la lista di appuntamenti e attività che vi ritroverete a gestire all’interno del gioco diventerà ben presto un’attività capace di succhiarvi via il tempo senza neanche che ve ne accorgiate, anche perché gli effetti dei social link sono direttamente visibili all’interno dei dungeon, dove ritroverete i compagni incontrati nel corso della vita “normale”. Dove la maggior parte dei JRPG propone la classica formula “raduna un gruppo di eroi e salva il mondo”, Persona 4 propone il quotidiano, l’ordinario svolgersi della vita all’interno di un liceo giapponese popolata di tutti i più classici stereotipi scolastici. Vi ritroverete a interessarvi dei problemi dei vostri compagni, e a provare una profonda connessione per tutti i protagonisti. Sì, c’è un forte elemento paranormale, le battaglie sono numerose, ma in realtà i momenti che davvero vi faranno innamorare di Persona sono quelli apparentemente più banali, come una riunione di studenti o un incontro con un amico di classe. Se sulla qualità intrinseca di Persona 4 non c’è in effetti molto da discutere, ad impreziosire questa versione per PS Vita è un aspetto grafico molto più brillante nei colori e definito, che rende massima giustizia a una delle esperienze ruolistiche più interessanti mai prodotte in Giappone. E vi priva di qualunque scusa per non affrontarla finalmente anche voi.

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