Provato Blind

La Milan Games Week è sempre un’ottima occasione per provare diversi titoli interessanti. Tra i vari Tripla A troviamo anche interessanti opere come i giochi indie. Questo panorama è sempre in grado di stimolare la curiosità ed il divertimento degli utenti, anche se sembra scontato dirvi che, anche per motivi di budget, non tutte le case riescono in questa impresa. Noi di VMAG abbiamo fatto un giretto nelle loro postazioni e, ad attirare la nostra attenzione, è stato proprio Blind, interessante titolo VR che fa forza su una delle nostre paure più grandi, quella del buio.

La trama del gioco è abbastanza semplice: la protagonista ha subito un incidente stradale che le ha fatto perdere la vista. Al suo risveglio si ritroverà ostaggio di un uomo all’interno di una villa e dovrà indagare su che cosa vuole il suo rapitore e come scappare da quel luogo macabro e misterioso. Le premesse del gioco sono molto semplici quanto interessanti ma la domanda viene spontanea: come facciamo ad essere ciechi in un gioco in VR? Gli sviluppatori sono stati in grado a trovare una soluzione a questo apparente ostacolo.

L’oscurità farà da padrone in tutta l’esperienza ma, fortunatamente, avrete la possibilità di usare il classico bastone per i non vedenti da sbattere contro gli oggetti e le pareti. Quando lo farete intorno a voi verrà illuminato per qualche istante in modo tale da darvi la possibilità di orientarvi. Sostanzialmente il fulcro del videogame si riduce a risolvere enigmi ambientali, di cui alcuni molto complessi, che se non ci si pensa attentamente si rischia di rimanere impantanati per diversi minuti. Ma la forza del gioco è assolutamente un’altra cosa. La VR viene sfruttata alla perfezione tanto che, a volte, quella sensazione di buio ed angoscia si faceva largo dentro di noi: l’ambiente circostante, le tenebre che pian piano ci avvolgono e quel bisogno assoluto di libertà e luce, tutto questo fa si di avere un coinvolgimento totale nell’opera.

Ridurre Blind ad un semplice puzzle game è estremamente riduttivo poiché ci ha scatenato sensazioni attinenti con l’esperienza che abbiamo vissuto in quel momento. Quando un videogame in VR riesce a coinvolgere l’utente in questo modo vuol dire che il titolo funziona e, dunque, ci ha fatto viene voglia di continuare a giocare solamente per questo senso di vivere veramente tutto quello che ci circonda.Certamente questo è uno dei titolo che più si è distinto durante la fiera e, per questo, non vediamo l’ora di mettere le mani sul gioco completo.