Provato Daymare 1998

Il genere Horror all’interno del mondo videoludico si è evoluto nel tempo, forse per assecondare i desideri delle persone o forse per via del naturale corso delle cose. Il cambiamento è una variabile che entra in gioco  inevitabilmente, perché gli uomini stessi sono soggetti ad esso. Con il passare delle diverse generazioni il modo in cui viene concepita la paura è cambiato aumentando il bisogno di provare esperienze diverse. Nonostante questa trasformazione del mercato, molti sono rimasti legati alle tendenze del passato e unendole con meccaniche più fresche sono riusciti a portare alla luce delle piccole perle. Uno di questi prodotti è Daymare 1998, Survival Horror concepito da Invader Studio’s, che ci ha fatto rivivere le atmosfere proposte dai vecchi Resident evil ed in grado di sposarsi molto bene con gli standard attuali. E’ arrivato il momento di scoprire cosa ne pensiamo.

http://https://www.youtube.com/watch?v=xQ4iJVeayhA

Appena preso il pad in mano, ci siamo ritrovati all’interno di un cantiere che di piacevole non aveva proprio nulla. Dopo aver raggiunto la prima porta, barricata con assi di legno, qualcosa da fuori ha provato a sfondarla, facendoci capire subito la pericolosità della situazione. Arrivati all’interno di un garage abbiamo cominciato a prendere confidenza con i comandi e, per nostra sorpresa, ci siamo accorti che l’unico modo per sapere quanti colpi avevamo nel nostro caricatore era quello di estrarlo dalla pistola. Risolto il primo indovinello che ci richiedeva di trovare un fusibile per aprire il cancello (si parla di un semplice esempio per far capire con cosa avremo a che fare), ci siamo buttati nell’azione. La creatura che abbiamo dovuto affrontare era quasi invincibile, infatti per poterla uccidere bisognava per forza bagnarla con l’acqua in modo tale da renderla vulnerabile ai nostri colpi.

Una cosa molto interessante che abbiamo scoperto è che non era necessariamente importante eliminarla per poter completare la missione, ma si poteva tranquillamente trovare la chiave magnetica per aprire la porta di fine livello. In conclusione il titolo si è mostrato come un Survival Horror che pone il giocatore in una situazione di svantaggio che inevitabilmente trasmette ansia e impotenza. L’atmosfera che avvolge l’intera produzione richiama molto il passato, e la presenza di un gameplay moderno rende l’esperienza ancora più coinvolgente. La possibilità di poter scegliere come affrontare la situazione ci ha dato modo di capire come gli sviluppatori vogliono strutturare il tutto. Per il momento, da quello che abbiamo testato, possiamo affermare che il team di sviluppo è sulla buona strada per realizzare un videogioco dalle grandi potenzialità. Non ci resta che attendere il momento in cui potremo testare fino in fondo Daymare 1998.