Star Control II, 1992 odissea nello spazio

Che ci si creda o meno, andare in giro per siti di retrogaming e dintorni senza trovare svariati gruppi di seguaci della fantascienza videoludica intenti a sostenere che il secondo capitolo della saga di Star Control sia uno dei più grandi giochi mai realizzati, non è affatto una cosa facile… Il dato interessante a riguardo è che, oltre a non aver mai ricevuto alcuna tangente dalla Accolade, nessuno di questi si trovi in effetti in errore: dietro comparto grafico che a primo acchito molti potrebbero definire minimalista, questo indiscutibile classico dei primi nineties nascondeva, difatti, uno dei sistemi di gioco più vasti, completi e coinvolgenti mai accostati ad una produzione del suo genere.

Come molti ricorderanno, il cuore delle vicende narrate nel primo, promettente Star Control – per gli amici Famous Battles Of the Ur-Quan Conflict Episode IV era costituito dalle intricate battaglie spaziali che vedevano le etnie formanti l’Alliance of the Free Stars intente a difendere tutti i popoli del cosmo dal massiccio attacco della Hierarchy: una potentissima coalizione costituita dalle razze aliene più ostili e governata dagli oscuri Ur-Quan, la specie più antica e progredita tra tutte quelle esistenti.

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Scaturiti dalla drammatica conclusione di questa prima Guerra Globale, gli eventi che ci avrebbero accolto in Star Control II vedevano i buoni, ormai sconfitti, sottostare al potere degli oppressori e noi stessi impegnati nel coraggioso tentativo di far risorgere l’Alleanza dalle sue ceneri e tentare pertanto di liberare l’universo dalla schiavitù…

Gran parte del successo di questa titanica impresa sarebbe sì logicamente dipeso dalla nostra abilità nel destreggiarci all’interno dei tecnicissimi combattimenti con i nostri nemici, ma anche e soprattutto dalla capacità di gestire la fitta intelaiatura di rapporti diplomatici ed eventuali scontri culturali imbastibili con le 18 genie aliene sparse per i 3000 pianeti disseminati lungo i 500 sistemi stellari esplorabili nel gioco. Mentre gli scontri tra le molteplici astronavi esistenti – ricordando più una partita a schacchi che un “giretto” in quel di Space Invaders – avrebbero infatti richiesto un oculato utilizzo dei mezzi, delle risorse e del potenziale offensivo della nostra flotta, la parte, per così dire, “manageriale” dell’avventura ci avrebbe impegnati in una vera e propria opera di rastrellamento cosmico al fine di scovare artefatti e materiali utili allo sviluppo delle nostre forze e allestire, saggiamente, ogni sorta di improbabile alleanza con le numerose civiltà esistenti.

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Come facile immaginare la presenza di tutte queste feature si rifletteva in modo incisivo sul volume di gioco da smaltire, di conseguenza, solo un equilibrio chirurgico tra le varie tipologie di gameplay presenti avrebbe potuto garantire al titolo Accolade di non franare sotto il proprio peso. Fortunatamente, grazie ad una cura per i dettagli e i particolari dell’ambientazione a tratti maniacale, un azzeccato sistema di controllo nel corso dei combattimenti ed una comodissima interfaccia di gestione dei dialoghi e menù, Star Control 2 riuscì ad arginare tutte le insidie del suo ambizioso concept, conquistandosi il meritato appellativo di capolavoro assoluto…

Attivamente Impegnato nel settore editoriale dal 2003, ha scritto per le più note riviste videoludiche italiane, concentrandosi spesso nell'area Retrogaming. Dopo aver pubblicato il saggio Storia delle Avventure Grafiche: l’Eredità Sierra, svolge ruolo di docente presso l’Università degli Studi Link Campus di Roma in collaborazione con la Vigamus Academy rivestendo, in parallelo, la carica di Vice Direttore del mensile multipiattaforma V.