Crossout è stato uno di quei titoli che è riuscito a colpirmi come pochi altri sono arrivati a fare durante l’E3, ma partiamo dalle basi. Gaijin Entertainment è la più grande casa di sviluppo indipendente in Russia, e sicuramente vi sarà capitato d’incrociare un loro titolo almeno una volta: parliamo di videogiochi come Blades of Time, X-Blades e Apache: Air Assault. Eppure, tra le tante opere passate in sordina, ne abbiamo provata una in particolare che potrebbe sorprendere non solo qualche gruppo di giocatori, ma un intero genere. Andiamo ad analizzare quello che sappiamo di Crossout, il MMO incentrato sui combattimenti tra veicoli, e non solo!
Passiamo subito alle porzioni più importanti: il nostro veicolo sarà personalizzabile in tutti i modi, e qualsiasi cambiamento inficerà notevolmente sul match. Volete installare un dispositivo che vi permetterà di lanciare dei barili esplosivi dal retro del vostro veicolo? Nessun problema, ma graverà sia sul peso complessivo dell’automobile, che sulle sue difese. Gli altri giocatori potranno infatti notare certi cambiamenti, ed utilizzarli a loro vantaggio facendo esplodere, per esempio, il barile esplosivo attaccato sul retro del vostro veicolo, cosa che creerà un raggio di esplosione enorme e dannoso per entrambe le fazioni. Insomma, le possibilità sono veramente infinite, e questo potrebbe sia aiutare che distruggere completamente il bilanciamento del titolo. Come soppesare a ciò? Semplice, il peso di ogni strumento è basato sulla sua effettiva utilità, e più vi troverete con un carro armato e più, ovviamente, sarete lenti nei movimenti e nell’eseguire qualsiasi azione. Bisogna anche precisare che Crossout si trova, allo stato attuale, in alpha, per cui ci troveremo un titolo completamente diverso al lancio ufficiale.
Cosa possiamo dire, quindi, di Crossout? Abbiamo visto mappe di ogni tipo e di ogni grandezza, la grafica si è rivelata discreta per il compito che dovrà svolgere al lancio e, in definitiva, ci troviamo davanti un titolo promettente, che dovrà però farsi notare in futuro, soprattutto senza una pubblicità che possa sostenerlo. I Gaijin Entertainment dovranno puntare sul passaparola, un pò come fece Minecraft nei primi anni della sua diffusione ma, a differenza del gioiello di Mojang, non disporranno di un titolo altrettanto carismatico. Saranno la qualità ed il servizio offerto ai clienti a fare la differenza e, parlando di un free-to-play, consisterà solamente nel non trasformare il videogioco in un pay-to-win. Fatto questo, siamo abbastanza convinti che Crossout riuscirà, anche se in una ristretta nicchia, a fare breccia nel cuore di molti giocatori, appassionati o meno.