[E3 2016] Battlefield 1: l’hands-on di VMAG

In occasione dell’E3, o meglio, dell’evento organizzato ad hoc da EA denominato EA PLAY, abbiamo messo le mani su Battlefield 1, prossimo capitolo del franchise che arriverà su PlayStation 4, Xbox One e PC il prossimo 21 ottobre. EA ha messo a disposizione la versione PC e, stando a quanto ci è stato detto e mostrato nella presentazione, la build provata corrispondeva ad una pre-alpha. Il titolo girava su un PC di fascia alta, con 16 gb di RAM e una AMD R9 Fury come scheda video.

Una volta terminata la presentazione video imbracciamo mouse e tastiera o pad Xbox One, in base ai gusti. Presa confidenza con la tipica interfaccia delle produzioni DICE degli ultimi Battlefield, scendiamo finalmente sul campo di battaglia. Le classi selezionabili sono le seguenti: Assalto, Medico, Supporto e Scout. Come suggerito dal termine, la prima ci fornirà un vantaggio nel mezzo della battaglia, con armi automatiche per distanze ravvicinate; la seconda, il medico, dispone di fucili semi-automatici e kit per rianimare e curare i compagni; la terza porta con sé una mitragliatrice leggera e la quarta un fucile bolt-action, per le lunghe distanze.

Partendo con lo Scout, abbiamo immediatamente notato un particolare che i giocatori di Battlefield conoscono molto bene. Col cecchino, in Battlefield 1, è sufficiente mirare al corpo del nemico per colpirlo, annullando apparentemente lo studio delle traiettorie dalle distanze siderali e tutto ciò che comprendeva lo sniping nei capitoli precedenti. Un colpo al corpo spesso non è letale, rimuovendo il 70-75% dei punti vita del bersaglio. Il non dover calcolare la distanza ci ha inizialmente spiazzato, rendendoci quasi imbarazzanti da vedere, per l’abitudine di mirare leggermente più in alto della testa per colpire un bersaglio lontano. Tuttavia la prova è continuata, cambiando classe spesso e notando le migliorìe apportate a questo nuovo capitolo di BF. Andando a ritroso nel cambio delle classi, abbiamo constatato come la classe Supporto sia da ribilanciare quasi completamente, con LMG che non rinculano e che risultano essere troppo utili e versatili, nonostante la lentezza del personaggio. Quasi sicuramente verrà ritoccata prima addirittura della beta del prodotto. Noi lo speriamo vivamente.

I punti di svolta di questo capitolo di Battlefield tuttavia non si fermano nel fatto che si torna nelle trincee della prima guerra mondiale. DICE ha infatti introdotto i dirigibili, guidabili dal giocatore e grazie ai quali riuscirete a compiere azioni decisive per la conquista degli obiettivi. Esatto. Conquista è la modalità che abbiamo provato, 32 vs 32, posizionandoci terzi sulla score-board finale. La mappa provata si sviluppava ben meno in verticale rispetto a quanto non avessimo previsto. Le distese della battaglia campale tra tedeschi e inglesi, dei quali noi facevamo le veci, ha messo in mostra i muscoli del Frostbite, motore grafico adottato da EA per tutta la sua line-up. Dal punto di vista tecnico, nonostante ripetiamo che stessimo giocando su un PC decisamente performante, siamo sull’eccellenza. La mole poligonale è impressionante per un titolo multiplayer competitivo e la cura per la riproduzione dei dettagli risalenti alla prima guerra mondiale è certamente lodevole.

Torniamo per un attimo nelle trincee e sul campo di battaglia per parlare dei mezzi. La supremazia degli stessi è meno evidente, a primo impatto, rispetto al passato. Il dirigibile è difficile da padroneggiare e va utilizzato assieme ad una spalla per poter essere efficaci. I mezzi di terra invece rischiano spesso di incastrarsi nelle varie trincee presenti nella mappa, sintesi del fatto che bisogna scegliere un ottimo autista per i vostri assalti. Molto riuscite, infine, le imboscate nei vari centri abitati semi-distrutti. Dopo aver preso confidenza con la mappa, sarà infatti routine dei giocatori più esperti piazzare imboscate al team avversario piazzandosi tatticamente nei vicoli formati da edifici distrutti. Per concludere il nostro provato, Battlefield 1 ci ha divertiti, e lo abbiamo giocato solamente in 2 (nello stesso team). Immaginiamo e crediamo che, qualora giocato in team con una comunicazione attiva, sia davvero coinvolgente ed appagante. Non ci resta che attendere la beta per avere nuovi dettagli e informazioni. Tutti in trincea!