HARDCORE!: La recensione di VMAG

Prima di Hardcore! di Ilya Naishuller, già molti altri registi hanno provato a fondere film e videogame, ottenendo risultati discutibili. Possiamo citarvi tanti esperimenti, come Doom del 2005, per la regia di Andrzej Bartkowiak, con Dwayne Johnson\The Rock nel cast. Per non parlare poi del recentissimo Pixels, di e con Adam Sandler e Peter Dinklage, uscito poco meno di un anno fa. Riuscire a miscelare videogiochi, nel termine meno specifico possibile, e cinema è dunque un “Achievement to Unlock” della moderna industria cinematografica, la quale ha sì capito appieno il potere e la presa che i videogame hanno su un determinato tipo di pubblico, ma ancora non ha capito come incanalare il tutto su pellicola, dato che con l’avvento di esperienze videoludiche sempre più articolate e profonde, l’esperienza cinematografica sembra destinata purtroppo a capitolare. Questa tendenza, ha fatto nascere un’incertezza sul futuro di Hollywood, che dopo aver intrapreso strade non sempre felici per cercare di arginare la potenza del medium videoludico, sembra aver trovato una possibile soluzione, grazie proprio a Ilya Naishuller. In fondo il sillogismo sembra semplice: ci sono i videogiochi d’azione in prima persona, perché non fare i film d’azione in prima persona?

Come ci viene narrato e fatto vedere dal trailer, Henry (Ilya Naishuller) si ritrova (o ci ritroviamo? difficile a dirlo…) in una situazione per nulla piacevole. Quasi morto a causa di un incidente, viene salvato dalla moglie Estelle (Haley Bennett) e letteralmente ricostruito, grazie ad una nuova tecnologia che gli permette di avere una resistenza fuori dal comune, dato che è molto simile più ad un androide che ad un essere umano. Purtroppo per lui, proprio mentre la moglie Estelle insieme alla sua equipe di scienziati stava per terminare la procedura di ri-attivazione di tutte le sue funzioni, il laboratorio viene attaccato da Akan (Danila Kozlovsky), un terrorista interessato alla tecnologia che risiede in Henry, il quale inizierà a dare la caccia proprio ad Akan, aiutato anche da Jimmy (Sharlto Copley) un suo presunto amico, colpevole di aver rapito Estella, pur di farlo uscire allo scoperto e mettere le mani su di lui e la sua tecnologia. Già dal trailer, i videogiocatori più esperti, avranno notato moltissime similitudini tra il lavoro registico di Ilya Naishuller, e alcuni elementi di game e level design presenti all’interno di molti videogiochi, come ad esempio l’uso di “stanze” con all’interno dei nemici, nelle quali si trovano rifornimenti. Ma non solo questo, in Hardcore! ci saranno dei segmenti che sono dei veri e propri tutorial di meccaniche di gameplay, come potremmo benissimo trovare in un Call of Duty. A volte l’immersività era talmente forte che, lo ammettiamo, molto spesso avremo voluto avere un controller in mano per prendere i panni di Henry e far fuoco a destra a manca. Oltre ciò, anche le scelte stilistiche adottate nella rappresentazione del carattere dei personaggi prende a piene mani da videogiochi famosi, come si noterà nelle situazioni meno frenetiche del film. Hardcore! infatti è un film frenetico ed adrenalinico scordatevi gli spiegoni tanto cari a certi prodotti nostrani non c’è un momento di pausa come l’Ulisse di James Joyce o come il periodo che voi cari lettori di VMAG state leggendo ora in questo momento tutto di seguito per rendervi l’idea di come il film sia strutturato in maniera tale quasi da lasciarvi con il fiatone dopo averlo visto. È proprio infatti attraverso la sua potenza estetica che Hardcore! che cerca di reinventare i canoni della regia cinematografica classica. Quando nel 1980 uscì Shining di Stanley Kubrick, l’impatto estetico della steadicam dell’operatore tecnico Garret Brown che seguiva le passeggiate in triciclo per i corridoi dell’Overlook Hotel, fu rivoluzionario. Fece capire al pubblico, ma soprattutto all’industria cinematografica, che riprese in movimento ferme erano possibili. facendo nascere da lì in poi, un nuovo modo di fare cinema.

Stesso discorso, ma a parti inverse, vale per Hardcore! dato che l’intero film è girato con una GoPro3 montata su un casco speciale costruito apposta, che segue i movimenti del protagonista. Purtroppo, a fronte di un’idea geniale del regista, nata con il video musicale della canzone Bad Motherfucker dei Biting Elbows, la qualità generale del film viene compromessa in parte da alcuni limiti tecnici. A partire dalla telecamera usata per le riprese, visto che per quanto sia un’ottima action cam, la GoPro usata per le riprese, non sembra proprio adatta alla funziona di camera cinematografica principale, dato che soffre terribilmente dell’effetto fishye, avendo un angolo di visualizzazione a 170° che tende a distorcere la visione periferica e che serve a seguire la forma e la visione dell’occhio umano e della curvatura terrestre. Inoltre anche l’aver adottato come soluzione la telecamera sopra la testa, ha reso il tutto in alcuni momenti un po’ surreale, dato che la profondità e la lunghezza della prospettiva risultavano falsate. Per quanto riguarda invece l’uso di CGI, in alcune scene purtroppo il rendering non era ottimale, lasciando così un contrasto visivo accentuato tra gli oggetti reali e quelli finti. Nonostante questi problemi tecnici Hardcore! è sicuramente un film innovativo, la regia senza sosta di Ilya Naishuller, ti prende quasi a schiaffi, riuscendo a tenerti incollato e a non farti perdere nulla dell’azione che si sta svolgendo davanti a te.