Noi veniamo dalla carta stampata. Siamo quelli della sudata gavetta, soldati d’inchiostro di mille battaglie, dolorose sconfitte e insperate conquiste. Prima ancora di tutto ciò, siamo quelli che si battono da tempo affinché il videogame venga elevato al rango che compete ad una vera e propria forma d’arte e crediamo fermamente che l’acquisizione di quest’obiettivo passi anche dalle penne dei giornalisti che si occupano di analizzare, testare o persino giudicare le opere che si avvicendano sui nostri schermi.
Maturato sulle pagine del glorioso Game Republic, di cui VMAG non è in fondo altro che la naturale, definitiva evoluzione web, il nostro approccio alla valutazione delle produzioni videoludiche punta a mettere in risalto elementi quali feedback di gioco, consistenza concettuale e carica emotiva, lasciando conseguentemente in background tutti quei pur validi dettagli tecnico-contestuali in cui sono solite risolversi molte delle recensioni che potete trovare altrove.
Quando ci vedrete elargire lodi a progetti viziati da eventuali sbavature grafiche o dubitare del valore di prodotti visivamente impeccabili, non affrettatevi dunque a bollarci come matti: siamo e resteremo soltanto dei normali gamer convinti del fatto che i frutti di quest’industria vadano oramai misurati con i medesimi parametri comunemente riservati alle sfere cinematografica, musicale, fumettistica e letteraria. Così come un qualsiasi critico non si sognerebbe mai di esprimere un giudizio su un film in base al solo numero di comparse utilizzate, alle acconciature degli attori o alla semplice disposizione di luci e mascherini, le nostre firme non stroncheranno mai un dato titolo per mera responsabilità di texture annacquate ed ogni altro difetto che non vada ad inficiare sulla fruibilità dell’esperienza di gioco… Viceversa, saranno infatti inclini a premiare ogni progetto che si dimostri capace di trasmettere al suo pubblico sensazioni positive ed appaganti, che si tratti della pratica efficacia del gameplay o della forza di trama, personaggi e sceneggiatura.
Prima di lasciarvi alla scoperta delle nostre proposte, permettetemi di ribadire che ogni sfumatura di quest’ideologia non sottintende alcuna volontà di sminuire format giornalistici di settore più “tradizionali” o solamente diversi. L’unico, reale scopo della nostra linea editoriale è quello di sondare nuove soluzioni per rapportarsi ad un medium che non può davvero restare un istante di più oppresso dalla riduttiva definizione di “gioco”.
Benvenuti ragazzi, fate come se foste a casa vostra!
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