Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando conoscenti, amiche o fidanzate erano bandite da qualunque gioco “joystick/joypad munito” in quanto femmine, da quando l’esistenza di ragazze e donne su qualunque gioco online era considerata alla stregua di una leggenda metropolitana da tutti i maschietti. Oggigiorno le “quote rosa” hanno rivendicato la loro presenza dentro e fuori il videogioco, ponendo in prima fila personaggi di spessore e professionisti altamente qualificati che hanno saputo andare oltre la classica figura della “donzella da salvare” o della ragazza immagine che presenzia agli eventi o ai press tour per compiacere i presenti. Viviamo, e giochiamo, in un ambiente che ormai offre pari spazi e opportunità a tutti, indipendentemente dal sesso. Forse. Più o meno. Quasi.
Ecco, in effetti, a pensarci bene, la situazione è meno idilliaca di quanto sembrerebbe: è passato infatti poco più di un anno dallo scandalo Gamergate che ha fatto parlare di se luminari e troll in merito alla figura della donna nei videogiochi, ancora assistiamo a polemiche, discussioni e scontri inerenti a contenuti definiti, in maniera più o meno legittima, offensivi e sessisti. Ancora oggi, nel 2016, la ragazza che gioca a Call of Duty, Halo o Uncharted è vista da molti come qualcosa di anomalo e, se il gamer è un maschio, allora è un nerd, mentre se è una ragazza… beh, allora probabilmente, per i molti giocatori, è comunque un nerd maschio che si spaccia per un esponente del sesso opposto.
Noi di VMAG, in occasione della festa della donna, per non dimenticare quanto questo argomento sia “normalmente spinoso” e quanto spesso sia difficile accettare ciò che in realtà dovrebbe essere semplice, abbiamo deciso di intervistare una giocatrice come tante, ma anche una persona speciale: Jessica Armanetti (in arte, Miss Hatred), cosplayer e pro-gamer incallita che si è prestata al rispondere alcune domande in merito a queste tematiche. Senza ulteriori indugi, ecco la nostra intervista!
1) Ciao Jessica e grazie per aver accettato di sottoporti a questa intervista. Per iniziare, perché non ti introduci ai nostri lettori?
Ciao a tutti! Sono Jessica, ho 23 anni e vivo a Roma. Colgo l’occasione per ringraziarvi di cuore per questa fantastica opportunità, in primis perchè è un enorme piacere rispondere a queste domande, e poi perchè è giusto che si sappia che anche noi ragazze siamo delle grandi gamer!
Detto questo, Il mio primissimo gioco è stato Doom. Avevo 5 anni, seduta in braccio a mio padre che mi insegnava a giocare e a sparare per la prima volta nella mia vita. Certo, Doom è stato il primo videogioco che mi ha segnato, ma da lì sono poi cresciuta e mi sono imbattuta in altri terreni fertili.
Diciamo che la Lucas è stata la mia seconda famiglia. Passando da Monkey Island, Grim Fandango, Indiana Jones e così via.
Un altro genere che amo sono i GDR, forse alcuni di voi non lo conosceranno ma il mio primo titolo di questo genere è stato Gothic, ed è tutt’oggi il mio preferito. Amo con tutto il cuore anche Morrowind, Oblivion, Fable, Dragon Age, The Witcher e tanti altri. Ok dai, non voglio fare la lista della spesa!
Passiamo alla mia “Ascesa” nel competitive!
I miei primi due giochi su 360 sono stati Gears of War e Halo 3.
Da quel periodo in poi ho scoperto il multiplayer. Passavo tutti i giorni a nerdare su Halo 3. E poi su Gears, Crysis, Halo Odst, Halo Reach e così via. Ma diciamo che il periodo Halo3/ Reachè stata la mia Mecca.
Dal 2009, circa, fino al 2011 ho partecipato a varie LAN di Halo 3 e Halo Reach con modalità ufficiali MLG, guadagnandomi anche vari posti sul podio.In seguito, ho formato un team femminile, grazie agli Inferno Esports, che ci ha preso sotto la sua ala per un pò di tempo.
Dopo l’uscita di Halo 4 ho smesso di giocare anche perchè ormai il competitive non era più lo stesso.
Un altro fondamentale ramo delle mie passioni, ma che approfondiremo magari un’altra volta, nato all’incirca tre anni fa, è il Cosplay.
Un’ arte bellissima e dalla tante sfaccettature che mi ha portato a vivere tantissime esperienze stupende.
Ho iniziato col Cartoomics, poi Lucca Comics, Novegro, Torino Comics e così via.
Fino all’anno scorso, in cui io e il mio ragazzo Leon abbiamo lavorato alla Gamescom proprio grazie al Cosplay, e così in seguito al Romics, alla Madrid GamesWeek, Milano GamesWeek e tante altre fiere internazionali. Quindi una passione grazie alla quale ho lavorato e viaggiato tanto, promuovendo brand di merchandising ufficiale in varie fiere. Tra cui anche a Lucca Comics and Games 2015 in cui ho avuto l’onore di essere presentatrice per la Sony Playstation Italia.
2) I tempi in cui il pubblico femminile era relegato al gioco su mobile o a titoli prettamente dedicati alle ragazze sono ormai lontani e ormai abbiamo assistito ad una vera e propria “unificazione dei sessi nei generi videoludici”. Sotto questo punto di vista, a cosa giocavi un tempo e a cosa giochi ora? Qual è il tuo background da videogiocatrice?
Come ho già anticipato nella domande precedente, sono cresciuta giocando a vari classici. Tra cui anche Crash Bandicot, Sonic ( mi ero comprata il Nokia N-Gage apposta per potervi giocare a scuola in classe), Monkey Island, The Sims, Doom, King Quest e tantissimi altri. Ho avuto la fortuna di avere genitori gamer, e questo sicuramente mi ha invogliato tantissimo a giocare!
Ho posseduto varie console, ne avevo un pò a casa mia e un pò a casa di mio padre. Tra Pc, Xbox, Xbox 360, varie Playstation, Nintendo 64 e altro…diciamo che riuscivo a divertirmi eheh!
Sono poi passata a giocare quasi esclusivamente ad Halo per circa tre anni, proprio per via dei tornei e del costante allenamento, e poi dal 2012 circa fino ad oggi ho ripreso a giocare a qualsiasi cosa. O quasi. Sfidatemi ad un FPS e potreste trovare diverse difficoltà, ma diciamo la verità: ai giochi di calcio o sui platfrom sono proprio scarsa! Mannaggia, ora sapete il mio segreto.
Uh! Dimenticavo, grazie al mio adorato ragazzo Leon, che mi ha OBBLIGATO a giocarci, sono diventata una Pokemon-addicted.
3) Guerriere, principesse, eroine, il mondo femminile è stato sempre presente nei videogiochi: dall’iconica Peach di SuperMario all’agguerrita Samus Aran di Metroid, dalle recenti Ellie e Max di The Last of Us e Life is Strange a Bayonetta dell’omonima avventura. Hai dei personaggi femminili che ti sono particolarmente a cuore o che ti sono piaciuti? Perché?
Ne ho tantissime che adoro! A partire da Sniper Wolf di MGS, di cui ho fatto anche il Cosplay, The Boss di MGS3, Elaine Marley di Monkey Island, Anya Stroud di Gears of War, Samara di Mass Effect, Larxene di Kingdom Hearts, Nina William di Tekken e tante altre. Mi piacciono molto i personaggi femminili un pò particolari, con una storia alle spalle, profonda o meno, purchè sia una storia vera. Non sopporto i personaggi stereotipati o come si suol dire, “buttati lì” solo per far scena. Vedi Bayonetta piuttosto che altre donne mezze svestite senza un senso. So che in molti/e non saranno d’accordo con me, ma ho un mio pensiero a riguardo e dirò sempre la mia opinione.
Oh, e naturalmente adoro i crazy characters! Vedi Jinx di League of Legends o Larxene stessa. Mi ci immedesimo proprio!
4) Negli ultimi anni abbiamo assistito a numerose avventure portate avanti da personaggi femminili complessi e ottimamente caratterizzati.Quali sono le tue aspettative per il futuro? Vedremo altre Max e Ellie o è soltanto una “moda passeggera” per cavalcare polemiche e proteste?
Non credo assolutamente sia una moda passeggera anzi, credo diverrà sempre più una realtà fondata.
Basti solo pensare anche a Gears of War 4 ( ok, sono un pò di parte) nel trailer dell’ E3 2015 si sono visti i due nuovi protagonisti della saga, un uomo e una donna, per la prima volta anche in questo titolo:)
Ed era giusto un esempio.
Anche per questo motivo adoro i GDR, perchè spesso e volentieri nei giochi di ruolo abbiamo la possibilità di scegliere il sesso che preferiamo per i nostri eroi! Questa è la scelta che preferisco. Stessa storia, stesso background, stessa cazzutaggine ma possiamo decidere noi se salvare il pianeta con un uomo o con una donna, fantastico!
Alla fine le proteste ci saranno sempre, non vi è cambiamento senza dolore! Ma noi non soffermiamoci su questo, noi vogliamo vedere l’universo videoludico espandersi e per questo, un tocco femminile ci vuole sempre 🙂
5) Addentrandoci maggiormente nel parlare di questioni controverse, è ormai passato più di un anno dallo scandalo Gamergate, ma ancora oggi ci sono discussioni e polemiche inerenti alla sessualità e a come la donna viene raffigurata nei videogiochi, specialmente in quelli orientali. Da videgiocatrice che opinione hai al riguardo? Ti è mai capitato di sentirti “offesa” di fronte ad un’opera videoludica?
Detto sinceramente, non mi piace l’esaltazione del corpo femminile in certi videogames. Purtroppo ormai è una realtà quasi “fissa” ritrovarsi donne con seno enorme, mezze nude o protagoniste di inquadrature al limite della pornografia. Non mi piace e mai mi piacerà.
L’uguaglianza e la parità dei sessi è una cosa, l’esagerazione e lo sfruttamento dell’ immagine di un corpo è un’altra.
Non c’è bisogno di avere un perizoma per attrarre l’attenzione. La vera arma di seduzione è la mente.
Abbiamo migliaia di donne nude nei videogames, ma veramente ve le ricordate tutte? O mi basta citare “The Boss” e il resto scompare?
Esistono personaggi femminili sensuali, sexy e con un carisma incredibile. Completamente vestite. Vedi appunto The Boss di Metal Gear Solid 3. Una donna che, assieme a Naked snake naturalmente, tiene su la trama intera di un capolavoro epico ed immortale.
Non sto dicendo che sono sfavorevole ad altre donne più scoperte, alcuni personaggi, soprattutto nei picchiaduro, sono spesso poco vestite, ma c’è modo e modo di farlo. Ma soprattutto, c’è modo e modo di inserirle nei videogames.
6) Il videogioco è anche interazione grazie al multigiocatore: come ti sei trovata nella scena competitiva? Giocatori, colleghi e sfidanti finiscono spesso preda di preconcetti e qualunquismo o non hai mai avuto alcun problema nel farti “accettare”?
Ahhh ne avrei tantissime da raccontare. Devo essere sincera, il discorso del gaming femminile è un po’ “osannato” in effetti. Semplicemente perché si pensa che non ci siano tante ragazze a giocare ai videogames e soprattutto che non siano forti o brave come gli uomini, quando invece credetemi, ce ne sono tantissime.
Bisogna anche ammettere che è vero, a volte siamo facilitate perché veniamo messe su un “piedistallo” solo in quanto donne, ma questo fatto ha i suoi lati positivi così come ne ha di negativi. Io stessa, e questo accade tutt’ora, quando faccio qualche partita online, vengo insultata; oppure ho sentito spesso flame in cui si diceva che ho vinto dei tornei solo perché sono una donna e così via. Sapete cosa vi dico? Who cares! Divertitevi e basta, è questo ciò che conta.
Mi è successo anche un altro fatto divertente, a Modena in un torneo, i miei avversari stavano parlando tra di loro dicendo “Oi, abbiamo contro una ragazza, vittoria easy.” Dando quindi per scontato che fossi scarsa data la mia natura di giocatrice donna, vi lascio immaginare chi ha poi vinto la partita alla fine.
7) Sempre parlando del tuo rapporto, in quanto giocatrice, con la scena competitiva, hai mai notato differenze su come la tua figura di videogiocatrice è percepita dai colleghi esteri e quelli italiani? In generale, come si comportano i nostri “connazionali”?
Allooora. All’ estero è leggermente diverso dall’Italia, soprattutto in America. Là esistono tanti team femminili, ci sono vere e proprie LAN e competizioni all’interno del circuito E-Sports, anche solo con team composti da ragazze.
Qui in Italia ancora non funziona benissimo questo discorso.
Qualche anno fa mi chiamarono per giocare a Londra ad un evento competitivo, il problema è che io non avevo compagne con cui andarci. Perchè è vero che, come dissi precedentemente, esistono tantissime ragazze che giocano ai videogames, ma ne esistono altrettante poche che prendono il videogioco come un vero e proprio “sport”, quindi seriamente e da non prendere sottogamba.
Spero con tutto il cuore di tornare a giocare seriamente un giorno, non so se ancora ad Halo o ad altro, ma non mi sono ancora arresa.
8) Ci risulta che in passato hai fatto parte, per conto del team Inferno Esports, di una squadra tutta femminile di Halo Reach! Puoi parlarci un po’ di questa esperienza? Cosa volevate dimostrare con questa iniziativa? Cosa ha funzionato, e cosa no?
Da dove posso cominciare?:) E’ stata una bellissima esperienza, infatti ringrazierò sempre la Inferno Esports per questa possibilità.
Volevamo dimostrare che con determinazione ed allenamento anche un team di ragazze poteva competere contro avversari di sesso maschile, in tornei competitivi.
Purtroppo non è stato tutto rosa e fiori anzi, al tempo mi presi la grande responsabilità di cercare componenti femminili per il team. Ero l’unica che giocava ad Halo in MLG, e l’ altra ragazza che era in team con me, Lisa LadyKillax, aveva giocato solo a Gears e partecipò, tra l’altro, soltanto a due tornei in cui giocammo in seguito con la squadra completa.
Fortunatamente, dopo mesi di ricerca, trovai altre due ragazze, Peggy ed ElaDarkAngel, che si impegnarono a giocare seriamente ad Halo e riuscirono a partecipare a tutti i tornei o quasi.
Eravamo l’unico team femminile che partecipava alle LAN, a Milano eravamo le uniche su 24 team maschili e ci classificammo quarte, fu una grandissima soddisfazione:)
Alla fine il team si sciolse per vari motivi, in primis per causa lavoro ed università di alcune ragazze, e poi perchè i bei tempo d’oro del competitive italiano di Halo finirono con l’uscita di Halo 4 e quasi tutti smisero di giocarci.
In ogni caso, fu un’esperienza formativa meravigliosa, grazie alla quale ho conosciuto persone fantastiche ed amici con i quali sono in ottimi rapporti tutt’ora!
Questo è anche il competitive, giocare di squadra. Sempre!
9) Bene Jessica, è stato davvero un piacere poter condividere questa intervista con te. Hai qualche ultima considerazione o osservazione da condividere con i nostri lettori?
Grazie ancora di cuore per questa bellissima intervista, spero vi siano piaciute e risposte!
Le uniche cose che mi sento da dire è che non esistono gamergirl o gamerboy. Esistiamo noi, semplicemente GAMER. Tutti uguali, tutti con due mani e dieci dita.
Sta a voi decidere a cosa giocare e come giocarci:)
Un augurio a tutte le donne videogiocatrici e non!
Ed un abbraccio grande a tutti quanti.
Grazie!
E dopo questa piacevole chiacchierata con la bella e brava Miss Hatred (trovate la pagina a lei dedicata cliccando qui), a noi di VMAG non ci resta che augurare a tutte le “principesse Peach“, “le Chun Li” e “le The Boss” i nostri più sentiti auguri per questa giornata di festa!