Molto spesso si sono sentite lamentele sul fatto che non esistesse un “bel picchiaduro” sulla celebre saga di One Piece scritta da Eiichirō Oda: possiamo finalmente dire che l’attesa per tutti i fan della serie e dei videogiochi è finita. One Piece: Burning Blood, presentato il 3 marzo scorso a Milano durante una conferenza stampa tenuta da Bandai Namco Entertainment (a cui non potevamo mancare), si presenta essere come uno dei potenziali miglior picchiaduro dell’anno, unendo animazioni da far venire la pelle d’oca e una giocabilità più che godibile. Sviluppato da Spike Chunsoft Co., il gioco sente molto l’influenza di Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi 3, poiché nel roster del team di sviluppo c’è anche Hiroyuki Kaneko, che ha rivestito il ruolo di producer e game director per One Piece: Burning Blood e che ha lavorato alla serie Budokai Tenkaichi per Playstation 2.
Bando alla ciance, addentriamoci ora negli aspetti fondamentali di One Piece: Burning Blood. Tanto per cominciare, la grafica di gioco, le cut scene e le animazioni dei personaggi appaiono veramente ben fatte, in uno stile che mescola il fumettoso e il digitale, rimandando molto al manga e alla serie animata. Come già detto in precedenza, si sente molto l’influenza della tanto compianta serie Budokai Tenkaichi sia nella realizzazione di stage tridimensionali assai grandi sia nella possibilità di distruggere eventuali edifici all’interno della mappa in cui stiamo combattendo. Se da una parte gli scenari sono distruttibili, dall’altra anche i personaggi subiranno dei cambiamenti nel caso vengano colpiti più volte dalle abilità dei nemici, presentando, ad esempio, ferite sul corpo o vestiti strappati e logorati.
Tra le varie modalità di combattimento disponibili possiamo scegliere tra un TAG 3 VS 3, dove il giocatore potrà scegliere uno tra i 34 personaggi giocabili oltre a due personaggi di supporto che durante la battaglia interverranno ad aiutarci, ma di cui potremo prendere il controllo. Il tocco di classe, per così dire, è stato riprendere la meccanica della trasformazione in game della serie Tenkaichi premendo la levetta analogica destra (R3) che ci permetterà di trasformarci per un periodo limitato e di accedere alle potenti abilità finali, rese in modo spettacolare e adrenalinico: tra le tante trasformazioni avremo la forma Shogun di Franky, la forma Zoo di X-Drake e la Rufy Gear 4th. A nostra disposizione non avremo solo la trasformazione, ma potremo utilizzare a nostro vantaggio anche i poteri dei Frutti del Diavolo e le abilità Haki, che altro non sono se non le abilità che ogni personaggio più usare durante lo scontro. Le abilità sono attivabili premendo il tasto L1 unito a i tasti triangolo e cerchio.
Un altro punto a favore di One Piece: Burning Blood è la caratterizzazione dei personaggi, fedele in tutti gli aspetti alle versioni originali del manga. In alcuni momenti, ci è sembrato di vivere all’interno del gioco stesso, tanto i dialoghi sono coinvolgenti e ben fatti. La vera perla che tutti i fan di One Piece apprezzeranno, è la modalità Guerra Suprema, in cui si potrà vivere una parte decisiva della storia di One Piece, contenendo le battaglie e le scene dell’arco di Marineford: si potranno scegliere infatti fino a 4 diversi percorsi, che seguiranno le gesta dei differenti protagonisti della battaglia di Marineford che sono Akainu, Barbabianca, Rufy e Ace). Non può non mancare una modalità online, che per forza di cose non era possibile provare, ma che offrirà tanto divertimento per tutti i giocatori.
In conclusione, possiamo dire che One Piece: Burning Blood è il picchiaduro di One Piece che tutti i fan della serie stavano aspettando. Un gioco che ha superato ogni aspettativa e che farà sicuramente concorrenza al tanto acclamato Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm 4 e non solo. Il gioco uscirà il 3 giugno per Xbox One, Playstation 4, PS Vita, mentre i giocatori per PC dovranno aspettare un po’ per poter vivere le avventure di Rufy e della sua ciurma.
“Il mio tesoro? Se lo volete sarà vostro. Cercatelo. Ho lasciato tutto in un certo luogo…”