The Division: la prova dell’Open Beta

Altro giro, altra corsa, siamo di nuovo atterrati nella New York post catastrofe di Tom Clancyโ€™s The Division. Dopo aver provato la Closed Beta e fatto un poโ€™ il punto su quello che effettivamente ci offrirร  il nuovo titolo di punta della line-up di Ubisoft, con lโ€™Open Beta chiusasi il 21 febbraio abbiamo potuto testarlo ancora a meno di venti giorni dallโ€™uscita.

Gli equilibri nella Dark Zone sono cambiati, e cosรฌ sarร  per molto tempo ancora

Di novitร  rispetto alla Closed ce ne sono giustamente poche sebbene importanti. Nella zona controllata dalla Divisione รจ stata aggiunta una delle missioni della campagna principale, dove saremo chiamati ancora una volta a fare irruzione in uno dei โ€œDungeonโ€ per recuperare uno dei fondamentali superstiti per continuare la ricostruzione della nostra base. Si tratta stavolta della centrale elettrica sotterranea, per salvare il dottor Rhodes, esuberante ed eccentrico scienziato che si occuperร  dellโ€™area Tecnologia una volta tornato a casa. In modo simile alla missione al Madison Square Garden della Closed, anche qui sarร  necessario irrompere diย prepotenza e farci largo fino ad incontrare il nostro uomo. Stavolta perรฒ ci sono alcune varianti importanti e interessanti: in alcuni frangenti saremo costretti ad interrompere il fuoco per raccogliere releรฉ e inserirli negli apparati e riattivare la centrale, mentre per concludere la missione fronteggeremo un boss, probabilmente il primo in quella che sarร  la versione definitiva della campagna. Finalmente quindi oltre al solo sparare e sfondare difese nemiche, vediamo le prime varianti dโ€™azione, e possiamo giร  immaginare che nella campagna potremo assistere ad un crescendo in tante forme diverse. Sono sicuramente note positive che accolgo con piacere, anche se ammetto che sento ancora limitato lโ€™approccio allโ€™azione in queste missioni importanti, sicuramente votato a quella piรน diretta e meno pensata. Mi manca molto la possibilitร  di assumere almeno una stance diversa dallo stare in piedi e in copertura, o un percorso meno lineare nelle missioni, quantomeno nel penetrare nelle basi nemiche ad esempio con delle meccaniche piรน Stealth. La questione stance non penso varierร , ma possiamo ipotizzare che nelle missioni piรน avanzate, unite alle tante abilitร  da sbloccare, le chance di affrontarle in piรน modi aumenteranno eccome.

La strategia di attacco non manca, ma vorremmo poter avere piรน spazio per decidere come applicarle

Anche nella Dark Zone qualcosa รจ cambiato. La prima cosa che salta allโ€™occhio รจ la differenza nelle kill tra Agenti e Rogue, che ora sfavorisce maggiormente i secondi. Nella Closed infatti lโ€™equilibrio in punti esperienza ottenuti dopo unโ€™uccisione aveva creato una sorta di guerriglia piรน o meno continua, mentre ora sparare a casaccio per ammazzare agenti onesti non conviene molto, sicuramente non quanto far fuori un Rogue. Per come sono andate le cose, questo ritengo sia ancora un aspetto da vedere e rivedere spesso nel ciclo vitale di The Division (come normale che sia in questo genere di giochi), in questo caso abbiamo assistito a gruppi di Rogue organizzati per bene come team da spedizione punitiva o arroccati su tetti e punti di vantaggio per resistere quanto piรน possibile, con la caccia allโ€™uomo piรน difficoltosa e gli Agenti costretti ad aspettare che a qualcuno partisse la brocca e attaccasse qualcun’altro per poi precipitarsi ad eliminarlo. Puรฒ anche essere accettabile e canonico, ma senza molto altro da fare in questa beta il tutto รจ stato meno dinamico. Dovranno quindi aumentare i compiti e le opportunitร  nel gioco finale per movimentare le cose senza dover per forza attendere la guerriglia.

Se vi viene in mente di saccheggiare altri giocatori, preparatevi ad un’ardua difesa

Per il resto possiamo confermare quanto di buono e cattivo abbiamo fino ad ora visto. Manhattan รจ splendida, realizzata in maniera impeccabile e credibilissima (per quanto ne so, gli interni sono i migliori mai visti in un videogioco), le missioni affascinanti e lโ€™offerta di contenuti ampia e destinata ad aumentare, lโ€™interfaccia efficace, intuitiva e non troppo invasiva. Lโ€™altra faccia della medaglia di The Division vede delle meccaniche troppo improntate sullโ€™azione pura, fenomeni di forti ritardi nellโ€™update delle texture, unโ€™intelligenza artificiale troppo piatta e prevedibile. Come ben sappiamo perรฒ, questo genere di giochi รจ una sorta di grattacielo in continua crescita che mostrerร  la sua vetta solo in seguito, ma fondamenta e struttura devono essere assolutamente solide. The Division ha questa soliditร  necessaria, grandi bivi evolutivi percorribili e tanto, tanto stile. Se la grande componente RPG compenserร  la linearitร  delle missioni, gli eventi nella Dark Zone alimenteranno lโ€™azione a dovere, potremo vivere lโ€™esperienza intensa e matura che Ubisoft ha in mente. Appuntamento tra meno di un mese per avere la risposta.