Rise Of The Tomb Raider costa 10€ grazie ad un errore

Rise Of The Tomb Raider è stato rilasciato su Steam della Valve e sul Microsoft Store a partire dal 28 gennaio 2016 con un prezzo lancio di 44,99€. Essendo moltissime le persone appassionate alla serie di giochi iniziata nel lontano 1996 e vedenti Lara Croft come protagonista, subito alcuni utenti hanno cercato un metodo alternativo e legale con il quale ottenere il titolo ad un prezzo accessibile anche alle tasche più esigenti. Questo è il caso di un ragazzo particolarmente devoto all’eroina ma privo di soldi da dedicarle: Mark Elchor. Egli sarebbe stato il primo a trovare un escamotage, ovvero un trucchetto, per accaparrarsi una copia del gioco ad un prezzo a dir poco ridicolo, circa 9€. Il metodo utilizzato dallo stesso è ormai di dominio pubblico ed essendo un errore della Microsoft, tra l’altro, può essere utilizzato da tutti gli utenti che riusciranno ad approfittare della svista prima che venga risolta, senza alcuna conseguenza. Come ottenere il gioco è davvero molto semplice, basta seguire tre facilissimi step per accaparrarsi una copia in maniera facile e legale. Ecco a voi quindi i vari procedimenti da seguire:

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Ecco la nostra eroina preferita nella sua tenuta siberiana.

Per prima cosa è necessario aprire la schermata Windows in basso a sinistra dello schermo, modificare la regione e la lingua su Ukraino e salvare. Dopodichè serve unicamente cliccare su questo link  ed acquistare il gioco dallo store per la cifra irrisoria di 9€. Nel caso impostassimo la regione su India, invece, il prezzo lieviterebbe da nove a tredici euro. Non sappiamo fino a quando Microsoft lascerà aperta questa possibilità per i suoi utenti; il problema dello spaccio di chiavi a prezzi più bassi legato al cambiare regione d’acquisto, però, sta diventando un problema sempre più grave, specialmente nell’ambito del commercio on-line di videogiochi. Noi ci auguriamo un repentino monitoraggio degli acquisti per il futuro, non tanto per i furbetti che lucrano su queste cose, ma per la salvaguardia degli utenti che investono i loro soldi nelle opere d’arte multimediali quali sono i videogiochi.