Quando Nintendo Switch venne annunciata nel 2017, Nintendo stava cercando di uscire da una situazione piuttosto spinosa e che in qualsiasi altra realtà del settore sarebbe stato il preludio per una fine ingloriosa. Come sappiamo la storia e le vendite della console ibrida hanno dimostrato come le idee forti e chiare possano valere più di qualsiasi previsione di mercato. 8 anni dopo la sua uscita e mesi su mesi di speculazione su quale sarebbe stato il futuro della casa di Kyoto, è arrivato finalmente il momento di iniziare a parlare di ciò che ci aspetta al varco e che in questo 2025 prenderà la forma della nuova generazione di console Nintendo. Esploriamo quindi un piccolo ma dettagliato report del primo reveal trailer di Nintendo Switch 2.
Nintendo Switch 2: Engineering Boogaloo
Al netto delle orecchie da mercante fatte dal reparto comunicazione di Nintendo, Nintendo Switch 2 sembra proprio prendere la forma dei vari mockup intravisti negli ultimi mesi, in particolare all’interno degli spazi di Genki al CES 2025 (e per il quale presumo si saranno già presentati alla porta svariati avvocati ninja baffuti). Ma per dovere di cronaca, cerchiamo un attimo di definire in modo concreto cosa presenta la scocca di questa nuova console e soprattutto quanto si discosta dal suo predecessore. Partiamo dagli elementi che durante questo primo trailer di presentazione sono risultati più che evidenti: le dimensioni. Dal punto di vista della forma, Nintendo Switch 2 si presenta come un evoluzione dei modelli precedenti – Originale, Lite e OLED – aumentandone leggermente le dimensioni sia dello schermo (presentando un contorno meno incisivo) che dei Joy-Con, andando a risolvere alcune delle principali lacune legate all’ergonomia manifestate da una fascia di giocatori che poteva trovare i precedenti modelli come troppo scomodi da impugnare in portabilità. Per quanto riguarda invece gli input dei controller, la console ridistribuisce la composizione dei tasti nella loro disposizione orizzontale trovando quindi un piccolo ma necessario spazietto per introdurre i restanti due dorsali all’interno dello schema, andando quindi a rendere questa configurazione come una quasi totale alternativa (seppur limitata) ai controlli tradizionali per quanto riguarda il couch multiplayer.
Parlando invece delle vere e proprie novità e ipotesi sulle nuove funzionalità di Nintendo Switch 2, non possiamo non menzionare il nuovo design della console molto più elegante e rotondo in praticamente tutto, dalla scocca completamente nera e con lievi rifiniture colorate (supponiamo ci saranno altre colorazioni disponibili al lancio) fino alle prese d’aria che in precedenza adottavano una forma più grezza e industrializzata. Anche lo stand per posizionare la console su una superficie piana (tavoli, panchine, banchetti etc.) è stato completamente rivisto e ispirato a quanto visto nel modello Switch OLED, con in più il sostegno di ulteriori due “gobbe” che permetteranno alla console di essere posizionata a mo’ di tavoletta grafica. Una seconda presa USB-C permetterà inoltre di caricare la console inserendo il cavo dalla parte superiore della macchina, rendendo il processo di ricarica più comodo a seconda delle situazioni. Entrando nel campo della pura speculazione, i Joy-Con presentano novità sostanziali e interessanti. A cominciare dal nuovo metodo per attaccare e staccare la console che questa volta sembra (come speculato ormai da mesi) utilizzare dei magneti al posto del meccanismo a tratti scomodo o impreciso adottato fino ad ora. Ma non solo, questi magneti sembrano essere accompagnati da un incastro di tipo seriale che dovrebbe funzionare da aggancio e due pulsanti per attivare/disattivarne la polarità, per tenere i due controller saldi sulla console ed evitare situazioni in cui una presa troppo forte possa sganciare inavvertitamente i Joy-Con. Ma di sicuro l’elemento che desta più speculazioni risiede nel sensore a infrarossi presente accanto a questi magneti e che per ora rappresentano una funzione ancora non annunciata per vie ufficiali. Stando ai leak questi due sensori permetterebbero a Nintendo Switch 2 di disporre di un sistema di puntamento di precisione come un mouse. Che sia una nuova “gimmick” che finirà nello stesso cimitero delle idee della IR-Camera? Oppure questo particolare aprirà le porte a nuovi modi di giocare su Switch? Staremo a vedere ma per esempio la prima cosa che mi viene in mente è un utilizzo in Metroid Prime 4: Beyond o Splatoon come alternativa ai controlli tradizionali, in una sorta di “unione proibita” (soprattutto per vie legali) tra il mondo di Nintendo e quello del PC.
Bella è bella… ma i giochi?
In fin dei conti è una cosa che durante questa prima presentazione è passata (quasi) in sordina, a differenza di quanto presentato 8 anni fa tra i grattacieli di New York, con un video d’anteprima che mostrava le potenzialità di Nintendo Switch e del suo parco titoli iniziale (tra titoli di terze parti e nuove uscite da parte di Mario, Splatoon e Zelda). Per Nintendo Switch 2 questa volta si è optato per un video meno espansivo. Il che ci sta, visto che al contrario dell’ultima volta non c’è un concept mai visto prima da vendere quanto più un upgrade in specifiche. Diciamo che mostrare un Tears of the Kingdom e un Metroid Prime 4 Beyond all’interno di un contesto dove i 60 frame al secondo non sono un obiettivo ma piuttosto un’ovvietà non avrebbe guastato. Ma citando il buon Lundini “va bene lo stesso” nel momento in cui le uniche e brevi schermate di gioco presenti appartengono a quello che è senza alcun dubbio il blockbuster per antonomasia delle console brandizzate con il logo della Grande N: un nuovo Mario Kart!
E per pura ironia, tanto è bastato per convincere me e con molta probabilità tanti altri a drizzare le orecchie, un po’ per il nome e un po’ per la curiosità di vedere che cosa si possono inventare dopo 10 anni di “comfort” offerti da Mario Kart 8/8 Deluxe. E al di là di una direzione artistica un po’ più vivida nei colori e che non si fa troppi problemi a ripescare dal passato, come per esempio un nuovo design per Donkey Kong ispirato alle sue prime incarnazioni su pre-Rare, siamo curiosi di scoprire dove e come la serie continuerà ad evolvere con questa nuova incarnazione. E la gimmick? Quale sarà il twist per questo nono? (o decimo, considerando il de-Tour mobile) È ancora presto per poter dare a al gioco una vera e propria direzione, ma dalle prime indiscrezioni sembra che siamo molto vicini all’arrivo di un Mario Kart che superi il limite dei 12 corridori in pista, magari raddoppiandone il numero e trasformando le corse in potenziali carneficine a base di gusci, banane e bombe. Basta che non sia un live service eh, mi raccomando.
Tutta una questione di parole
Affrontiamo “l’elefante nel dock” e torniamo al 2011, quando Nintendo si ritrovò in una situazione analoga a quella attuale: con una console che vendeva come il pane e che aveva bisogno di una svecchiata in termini di hardware e line-up di titoli. Il risultato fu Wii U e una campagna di comunicazione che non riuscì a vendere la console come un vero successore del loro precedente successo e confondendo i consumatori meno esperti del settore, in particolare il pubblico che fino a quel momento fece la fortuna dell’azienda, portandoli a invadere i negozi dell’epoca con domande sulla compatibilità dei nuovi giochi in arrivo sulla loro vecchia console. A distanza di 14 anni dall’evento che segnò uno dei periodi più bui di Nintendo, questa volta la campagna marketing ha intrapreso una direzione più sicura.
Al di là di una nomenclatura che non lascia alcun dubbio sul fatto che Nintendo Switch 2 sia un evoluzione della console precedente e che per questo motivo sarà quasi del tutto compatibile con i titoli già usciti (a parte qualche eccezione che prevediamo includa titoli giocabili tramite periferiche come Labo o simili), la vera differenza questa console e il disastro che fu Wii U è ritrovabile nel modo in cui Nintendo si porrà una volta arrivato il mese di aprile, con il Nintendo Direct a lei dedicato e i vari showcase in giro per il mondo. Una strategia sulla base ben strutturata e che speriamo possa portare a trailer o nuove info più scoppiettanti per quello che ad oggi è un mercato – quello delle handheld – pieno di competitor che sì, magari rispetto a Nintendo giocano in salita, ma che hanno dimostrato di saper sviluppare hardware in grado di soddisfare chi negli ultimi anni è rimasto più che scottato dalle principali aziende del settore.
In definitiva siamo soddisfatti per questo primo reveal di questa nuova Nintendo Switch 2? Beh dipende dai punti di vista. Da un lato questo ha portato alla fine della lunga ed estenuante telenovela piena di leak, speculazioni e “super esagerazioni” provenienti da fonti più o meno attendibili e sapere che la console ora esiste ed è tangibile è tutto fuorché una brutta notizia. D’altra parte, i prossimi eventi previsti per aprile dovranno mostrare delle differenza tra questa nuova console e quella precedente che vanno oltre l’estetica o le dimensioni, dando un minimo di info sulle specifiche tecniche e migliorie meccaniche implementate. Non di certo il focus che ogni fan della Grande N apprezzerà, ma che risulta più che necessario viste le lacune mostrate dalla console ibrida durante la seconda metà del suo ciclo di vita. Che sia l’implementazione di una tecnologia DLSS al rendering delle immagini o una soluzione quasi definitiva al drifting dei Joy-Con tramite stick “hall effect”, questi elementi saranno altrettanto importanti per determinare un futuro tranquillo e di successo per la console.
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