The Division disporrà di contenuti aggiuntivi gratuiti dopo il lancio

Ubisoft, celeberrima software house francese, è una di quelle case di sviluppo presente nel panorama videoludico da più di vent’anni e che, mediante il rilascio di un gran numero di titoli memorabili, ha contribuito significativamente alla crescita e all’ampliamento dello stesso. Essa, frequentemente e principalmente in tempi recenti, è stata oggetto di innumerevoli critiche da parte del pubblico che segnalava un ormai scomparsa vena creativa, che invece caratterizzava l’azienda francese nei primi fiorenti anni di sviluppo. Nonostante i pesanti attacchi ricevuti, è innegabile che il colosso, con sede centrale a Montreuil, si sia spesso distinto dalla concorrenza con il rilascio di giochi che, nella maggior parte dei casi, sono poi entrati a far parte dell’immaginario collettivo di noi videogiocatori. Dai famosi brand del passato come Rayman, Prince of Persia, Ghost Recon e Splinter Cell (tutti ancora in vita con capitoli rilasciati anche recentemente), a quelli contemporanei come Assassin’s Creed, Far Cry e Watch Dogs, Ubisoft ha sempre, se non altro, provato a proporre qualcosa di innovativo, spesso rischiando, come è accaduto, di fallire. Con gli stessi propositi è nato The Division e, da buon titolo Ubisoft che si rispetti, il gioco è contornato, contemporaneamente, da un’incredibile attesa ed incertezza che non permettono di inquadrare perfettamente l’ultima fatica di Massive Entertainment. Probabilmente proprio per far luce sull’alone di mistero che avvolge The Division, è intervenuto Magnus Jansén, chiarendo molteplici aspetti che riguardano la produzione.

Ecco il protagonista, facente parte della Divisione, camminare nel distopico paesaggio di New York.
Ecco il protagonista, facente parte della Divisione, camminare nel distopico paesaggio di New York.

Nelle ultime ore si era vociferato della possibilità che The Division possedesse al suo interno microtransazioni che, in qualche modo, facilitassero la crescita del personaggio creando, di conseguenza, squilibri fra gli acquirenti delle stesse e chi ne fosse stato sprovvisto; chiarendo questo malinteso Magnus Jansén, creative director del titolo, ha affermato che assolutamente non saranno presenti facilitazioni per upgrade di attrezzatura e armamentario, sottolineando quanto sia assurdo pagare per ottenere potenziamenti che migliorino rapidamente le abilità del protagonista, snaturando così lo spirito del gioco. Egli ha spiegato che vi sarà la possibilità di spendere denaro dopo l’acquisto del titolo, ma solo per acquisire ampliamenti dell’esperienza sotto forma di digital content, confermando, di fatto, l’esistenza di futuri DLC. Inoltre, Magnus, ha aggiunto che un gioco online non può definirsi concluso il giorno in cui viene pubblicato, anzi, nonostante si sia lavorato ininterrottamente per anni e, sebbene il team non veda l’ora che The Division venga rilasciato, una volta pubblicato, sottolinea Jansén, il nostro compito non è affatto concluso. Infatti, evidenzia il creative director, nel periodo post-lancio verranno rilasciati un numero considerevole di aggiornamenti, contenuti e feature gratuiti, oltre ovviamente ai consueti componenti digitali a pagamento. Infine, Magnus Jansén, ha concluso rivelando cosa accadrà una volta raggiunto il level cap (attestato al livello 30): improvvisamente l’intera Dark Zone si ripopolerà con nuovi contenuti e con sfide all’altezza della crescita del giocatore. Ovviamente sarà ancora possibile trovare equipaggiamenti e strumenti, svelando, quindi, che le vie per migliorare il proprio personaggio non si esauriranno una volta raggiunto il livello massimo.
Voi cosa ne pensate delle parole del creative director? Ritenete che il rilascio di nuovi contenuti gratuiti postumi al lancio, in stile Batman: Arkham Night, possano essere utili a mantenere attiva la fan base anche dopo la pubblicazione del titolo?

 

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