Annunciato in occasione dell’ultimo Summer Game Fest (come avevamo approfondito anche noi a questo link), il mondo LEGO si amplia ulteriormente con un titolo che, negli ultimi tempi, ha avuto abbastanza seguito e attenzione. Dopo il lancio della versione remastered di Horizon Zero Dawn (che abbiamo recensito quiper voi), arriva il prossimo 14 novembre LEGO Horizon Adventures, titolo che ripropone le avventure di Aloy, l’audace guerriera della tribù Nora, vissuta in un mondo post-apocalittico, ma questa volta con personaggi e ambientazioni ricostruiti con i celebri mattoncini danesi. Il titolo, sviluppato da Guerrilla Games in collaborazione con Studio Gobo, è il primo tuffo di uno studio first-party a marchio Sony nel mondo Lego, e anche uno dei primi giochi dedicati ai mattoncini a essere interamente ispirato ad un videogioco pre-esistente. Ma come ci è sembrata questa esperienza? Scopriamolo insieme nel corso della nostra recensione, dopo aver testato il titolo in questione sull’ultima console di Sony, PlayStation 5!
LEGO Horizon Adventures: tante risate e ironia
LEGO Horizon Adventures ripercorre gli eventi raccontati in Zero Dawn, tuttavia con un piglio più ironico e scanzonato, proprio come accade solitamente in tutti i titoli della serie LEGO. Questa nuova uscita infatti rappresenta uno spin-off realizzato da Studio Gobo, team britannico con sede a Brighton che ha alle spalle già altre collaborazioni con Disney, Ubisoft o Arkane Studios, fino al recente successo con Warner Bros. Games grazie a Hogwarts Legacy. Ora con Guerrilla ha realizzato un mondo colorato e molto più felice di quello originale che abbiamo visto in Horizon Zero Dawn, ma comunque fedele all’originale e in grado di prendere spunto dagli eventi centrali della storia. Questi sono stati rielaborati sulla base del classico umorismo dei videogiochi basati sui mattoncini di Billung, con l’obiettivo di rendere la narrazione più adatta al target familiare a cui il progetto punta, per far scoprire la saga di Horizon (anche) a un nuovo pubblico.
Tutto è uguale e al contempo diverso rispetto al titolo uscito sette anni or sono, a partire dal tone-of-voice di ciascun personaggio, con pregi e difetti enfatizzati vieppiù volte tra tante battute, citazioni e ironia pungente, che ci fanno divertire e strappare una risata con una buona costanza. In questo modo, la reinterpretazione in chiave umoristica del brand di Guerrilla Games diventa la chiave di lettura ideale per permettere a un pubblico più giovane di avvicinarsi al mondo di Horizon, sia per rivivere la storia del primo episodio in modo più allegro e spensierato. E le occasioni di divertimento, accompagnate da un gameplay di diversa difficoltà a seconda dell’opzione selezionata, sono state davvero tante per un’esperienza godibile e spensierata. Una nota a nostro avviso positiva è che tutta questa leggerezza non ha portato gli sviluppatori a eliminare i momenti più cupi e alcuni temi sensibili, come quello della morte, rendendo però anche queste parti di narrazione accessibili a tutti, grazie al tono mai troppo pesante dei titoli riletti in chiave LEGO.
Un gameplay con buona rigiocabilità (e tanta ilarità )…
Ma vediamo nello specifico cosa ci ha atteso nel corso della nostra prova, dalla buona longevità e rigiocabilità , soprattutto in termini di scelta di approccio. Single player o couch co-op? Entrambe gradevoli e divertenti, dove fin da subito abbiamo fatto esperienza di numerosi scambi dialogici (a volte troppi, ma comunque skippabili ogni volta) tra Aloy e gli altri personaggi, anche perché il cast è rimasto invariato (sia in versione originale che italiana, con doppiaggio italiano completo e ben realizzato). Alla lunga, questo stile narrativo difficilmente ci ha stancato, per via della buona scrittura delle gag concepite da Studio Gobo e Guerrilla, supportate adeguatamente anche da novità in termini di gameplay, e dalla scoperta graduale dei numerosi esemplari di Macchine. L’avventura inoltre permette di controllare più personaggi dell’universo di Horizon, i quali chiaramente possono correre, saltare, arrampicarsi, distruggere oggetti per rivelare segreti o monete, esplorando lo scenario in cerca di passaggi nascosti o percorsi secondari.
Qualche piccola pecca in merito alle azioni, non sempre precise per via della goffaggine con cui si muovono i personaggi LEGO: i movimenti dei personaggi sono abbastanza scattosi a volte, e quando saltano o si devono arrampicare e lanciarsi su carrucole, i movimenti sono un poco sgraziati e meccanici. In particolare, quando abbiamo fin da subito accesso all’immancabile arco, abbiamo notato come prendere la mira precisa sia abbastanza difficile, in quanto la sensibilità del puntatore al nostro lieve movimento del joystick è davvero elevata, mettendo in difficoltà , in particolare, coloro che si vogliono avvicinare al gioco in modalità più difficili e volte a combattimenti più intensi. Non dimentichiamo nemmeno la presenza del celebre Focus, che qui ritorna per enfatizzare i punti deboli dei nemici o gli oggetti di interesse come da prassi, e la possibilità di interagire con lo scenario che ci circonda, a seconda delle situazioni: chi ha già giocato a Horizon sa che nascondendosi nell’erba alta si può tentare un approccio furtivo, colpendo gli esplosivi è possibile provocare un’esplosione per colpire i nemici, o ancora sfruttando i falò e scoccando una freccia attraverso le fiamme è possibile sia infliggere danni maggiori ai nemici e alle Macchine, sia “infuocare” determinate strutture e liberare il passaggio.
…ma anche ripetitività , e parecchi gadget
Al netto di queste caratteristiche rimaste invariate rispetto all’originale, è impossibile non valutare per sottrazione il gameplay sotto alcuni aspetti, per via forse di una semplificazione talvolta eccessiva di quanto possiamo fare nell’originale, con alcune facilitazioni che si trasformano qui in una certa ripetitività di fondo. Non aiuta nemmeno la rigida divisione in livelli in cui sono divisi i mondi di gioco, che se da un lato aiuta la narrazione a restare in linea con la trama dello Zero Dawn di sette anni fa, dall’altro ci instrada su un percorso che prevede ben poche deviazioni in termini di esplorazione, rendendo così l’esperienza meno stimolante di quanto si potesse fare. Soprattutto considerando il corposo materiale originale a cui si poteva attingere.
Non sono mancate però alcune sorprese, capaci di rendere l’esperienza di gioco più divertente, soprattutto quando a difficoltà intermedia la sfida contro i nemici non risulta affatto banale. Ci torneranno particolarmente utili i gadget, oggetti da utilizzare per ottenere dei vantaggi in combattimento o nell’esplorazione. Tra questi, degli stivali in grado di offrire un doppio salto e scatenare un’esplosione che può bruciare nemici e superfici infiammabili, rivelando dunque passaggi segreti o ardendo umani e Macchine, o un chiosco di hot dog che fa esplodere bombe in vari punti della mappa, ottimo per il controllo della folla quando ci sono fin troppi nemici su schermo.
E se forse il gameplay non sa offrire tanto quanto avrebbe potuto attingere dall’originale, dal punto di vista tecnico la produzione Sony è davvero ben riuscita, con una resa dei mattoncini LEGO davvero realistici e con bellissime ambientazioni e i colori. Una scelta ben diversa rispetto agli attuali giochi LEGO, dove i mattoncini sono mescolati con elementi reali. Ottimale per offrire un risultato estetico e tecnico ben congegnato, unito a una risposta del motore di gioco tutto sommato ben performante nel complesso.
Inoltre, completando un livello dopo l’altro, si intravedono le versioni a mattoncini di alcune tra le creature più famose della saga e reinterpretazioni dei classici Calderoni, dungeon che propongono una dimensione maggiormente votata alla risoluzione di enigmi e ai combattimenti contro un grosso numero di Macchine. Tra sfide, taglie da completare, decine di skin anche appartenenti ad altre saghe LEGO (tra cui Ninjago o LEGO City) e le immancabili boss fight, LEGO Horizon Adventures offre da questo punto di vista un’esperienza di gioco sufficientemente varia e divertente, per conquistare grandi e piccini.
LEGO Horizon Adventures è un’avventura capace di mantenere il divertimento per tutta la sua durata, che come abbiamo detto è di una buona manciata di ore, variabili anche in base alla difficoltà selezionata (fino a cinque modalità differenti) e dal tempo impiegato a scoprire tutti i segreti disseminati. Giocando con un’altra persona è facile che il tempo si dilati ulteriormente, considerando che le stesse meccaniche di gioco in co-op a rendere l’esperienza spassosa, frizzante e frenetica. Il nuovo lavoro di Guerrilla Games e Studio Gobo è un titolo interessante, che va però valutato per quello che è davvero, ossia una potenziale apertura a nuovi titoli PlayStation su altre piattaforme, che non siano PC, e soprattutto un titolo pensato per giocatori giovanissimi e con il desiderio di approcciarsi a un’esperienza videoludica senza troppe pretese. Apertamente rivolto a un pubblico forse “meno audace”, e con tutti i pregi e i difetti che potrebbero riscontrare i giocatori più maturi, al netto di questa valutazione LEGO Horizon Adventures si prospetta come un’esperienza ben confezionata e che sa regalare ore e ore di spensieratezza e divertimento.