Prince of Persia The Lost Crown

Prince of Persia the Lost Crown: direttore editoriale di Larian incolpa la gestione di Ubisoft per le vendite non soddisfacenti

Prince of Persia The Lost Crown è stata una gradevole sorpresa per pubblico e critica all’inizio di quest’anno, ma non è bastato per raggiungere le aspettative di Ubisoft su questo prodotto (si parla di un milione di copie vendute). Tanto che gli sviluppatori del metroidvania con protagonista Sargon sono stati spostati in altri progetti dell’azienda.

Su questa situazione ha voluto dire la sua Michael Douse, il direttore editoriale di Larian (team di Baldur’s Gate 3), che ritiene che le basse vendite siano da attribuire dalla gestione da parte di Ubisoft. In primis per il fatto che The Lost Crown sia stato pubblicato al lancio sostanzialmente ovunque tranne che su Steam, dove è arrivato 7 mesi dopo (ad agosto, contro il lancio di gennaio).

Queste le parole di Douse dal post su X, tradotte:

“L’ultimo gioco degno di nota sulla loro piattaforma è stato probabilmente Far Cry 6 nel 2021. The Crew, Mirage e Avatar sono arrivati nel 2023 e non hanno avuto successo, quindi si può presumere che gli abbonamenti fossero in fase di stallo quando PoP è uscito nel 2024. Il che significa che le persone non avrebbero lanciato il loro negozio troppo spesso”.

Douse ritiene che, se il gioco fosse stato pubblicato su Steam, sarebbe stato un “successo di mercato” e probabilmente ci sarebbe stato un sequel “perché il team è così forte”.  aggiungendo che “È una strategia così sbagliata. La cosa più difficile è creare un gioco da 85+ è molto, molto più facile rilasciarne uno. Non dovrebbe essere fatto come è stato fatto”.

Douse non incolpa dunque il team di sviluppo di Prince of Persia the Lost Crown (Ubisoft Montpellier), ma la parte gestionale avuta dall’azienda. Qui sotto i suoi post su X.

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