ASUS ROG Zephyrus G16: muscoli, cervello, e un cuore da gamer

Il modello GA605 del 2024 dell’ASUS ROG Zephyrus G16 si posiziona nel segmento di mercato dei portatili gaming di fascia media e viene proposto con un unico processore: l’AMD Ryzen AI 9 HX 370, un chip dotato di unità di elaborazione neurale (NPU) che offre un boost significativo alle prestazioni. Per avere un quadro completo delle prestazioni di questo laptop AMD, l’ho utilizzato intensamente per un paio di settimane alternando sessioni di gioco prolungate, test sintetici e attività lavorative quotidiane, onde valutarne la reattività e la durata della batteria in diverse condizioni d’uso. Per quanto riguarda la scheda grafica, si può optare tra l’NVIDIA RTX 4060 L o la più potente RTX 4070 L. Sebbene non siano le alternative più performanti sul mercato, entrambe offrono ottime prestazioni complessive. La memoria RAM è disponibile in tre configurazioni: 8GB, 16GB e 32GB. Per chi intende giocare a titoli graficamente impegnativi, prediligere un quantitativo di RAM maggiore contribuirà di conseguenza al miglioramento delle prestazioni. Lo storage è affidato a un SSD da 1TB o 2TB: a meno che non si giochi senza interruzione e sia necessario salvare localmente una grande quantità di file, il modello da 1TB dovrebbe essere sufficiente per la maggior parte degli utenti. È interessante notare che il modello Intel GU605 del Zephyrus G16 monta una gamma più ampia di GPU RTX 40-Series: mentre l’AMD GA605 si limita all’RTX 4070 L, la controparte Intel può arrivare fino all’RTX 4090 L, una scheda grafica molto più potente. La variante specifica di Zephyrus G16 GA605 che ho recensito, equipaggiato con una RTX 4070 L, 32GB di RAM e 1TB di SSD, ha un prezzo di listino pari a 2899,00 €. ASUS distribuisce i suoi prodotti in oltre 110 paesi nel mondo e molti di essi sono disponibili presso rivenditori terzi come Next, Giaca e Amazon.

ASUS ROG Zephyrus G16
L’eleganza spartana della Slash Light, che sposa la sobria linea estetica del prodotto a partire dalla confezione

ASUS ROG Zephyrus G16: eleganza e potenza da professionisti

Molti portatili da gaming sembrano usciti da un film di fantascienza, con design stravaganti e un’abbondanza di LED RGB. L’ASUS ROG Zephyrus G16, di contro, si distingue dalla massa proprio grazie alla sua sobria eleganza, con la quale si integra perfettamente in un ambiente formale, senza rinunciare a un aspetto moderno e accattivante. Non è il laptop più snello che abbia mai provato, ma è robusto e complessivamente piacevole alla vista. Il coperchio è relativamente sottile e presenta una sottile striscia di illuminazione diagonale bianca, nota come Slash Lighting. Avrò modo di approfondire tale caratteristica più avanti, ma per il momento basti dire che aggiunge un tocco di personalità al design, pur non essendo completamente armoniosa. Il telaio grigio scuro è molto elegante, e il materiale in alluminio risulta piuttosto resistente alle impronte digitali. Nel complesso, lo Zephyrus G16 offre un’ampia dotazione di porte, con una significativa eccezione. Sommando tutte quelle presenti su entrambi i lati del portatile abbiamo un lettore di schede SD full-size, due porte USB-A, due porte USB-C, una porta HDMI, una di alimentazione e un jack da 3,5 mm per le cuffie. Tuttavia, manca una porta RJ-45, essenziale per una connessione Ethernet stabile, pertanto chi intende utilizzare questo portatile per il gaming online potrebbe considerare l’acquisto di un hub Thunderbolt 4 con porta Ethernet.

Come avviene con molti produttori di laptop importanti, ASUS ha installato sullo Zephyrus diversi programmi per migliorare l’esperienza utente. I più importanti sono MyASUS, che gestisce la manutenzione generale del sistema, e Armoury Crate, focalizzato principalmente sul gaming. Entrambi i software offrono una serie di impostazioni e opzioni, pertanto necessario passare da uno all’altro per regolare le varie funzionalità: MyASUS, ad esempio, fornisce accesso rapido all’assistenza clienti e consente di eseguire diagnosi di sistema, mentre Armoury Crate permette di visualizzare le prestazioni del sistema, regolare l’illuminazione e persino creare macro. Entrambi i programmi presentano una buona disposizione delle opzioni e numerose impostazioni utili, ma Armoury Crate risulta un po’ più complicato da navigare a causa dei numerosi sottomenu. A proposito di illuminazione, la barra Slash che corre diagonalmente sul coperchio è disponibile solo in bianco, ma è possibile scegliere tra diversi effetti all’interno di Armoury Crate. Personalmente, trovo che la maggior parte degli effetti risultino troppo frenetici e poco piacevoli, pertanto preferisco mantenere la barra Slash solida o disattivarla. Inoltre, è possibile regolare l’illuminazione della tastiera in Armoury Crate per ottenere una vasta gamma di colori anziché il bianco predefinito, nonché modificare la velocità degli effetti e la luminosità delle variazioni cromatiche. Ho apprezzato in particolar modo come Armoury Crate mi ha consentito di gestire l’illuminazione in base alla modalità di alimentazione del dispositivo, attivandola o disattivandola quando il portatile è scollegato, in modalità sospensione o alimentato a batteria.

La connettività non ha grossi problemi, peccato per l’inspiegabile assenza di una porta RJ-45

Un’autentica esplosione di colori

I display OLED sono attualmente i migliori per il gaming grazie ai loro elevati refresh rate, tempi di risposta, gamma di colori e capacità di produrre un nero assoluto. Questo specifico pannello supporta G-Sync, ha un elevato refresh rate di 240Hz e un rapido tempo di risposta di 0,2ms, tutti elementi che contribuiscono a una straordinaria chiarezza in movimento. Parlando dei colori, la capacità di produrre un nero autentico significa che i pixel si spengono quando devono mostrare il colore acromatico per definizione, invece di virare su tonalità più scure di grigio, consentendo ai colori vicini di risaltare. Il pannello supporta anche HDR e ha una risoluzione molto nitida di 2.5K, che mantiene le immagini nitide, definite e, in una parola, belle da guardare. Ho quindi utilizzato il calibratore Spyder di Datacolor per eseguire un test della gamma di colori sul pannello del Zephyrus G16 e non sono rimasto sorpreso di constatare che ha prodotto un ottimo 100% di sRGB, il 96% di AdobeRGB e il 100% di P3. I giochi hanno un aspetto incredibile sul suo display, con un ottimo contrasto, una variazione di colori vivaci e dettagli estremamente particolareggiati. Ho utilizzato il colorimetro anche per eseguire un test di luminosità e contrasto: ASUS dichiara che questo display può raggiungere fino a 500 nits, ma durante la prova sono riuscito a spingerlo fino a circa 400 nits, senza ottenere la luminosità che mi sarebbe piaciuto vedere. Lo schermo è anche piuttosto riflettente, quindi è meglio utilizzare il portatile quando non è vicino a luci intense o finestre. Personalmente ho avuto difficoltà a visualizzare alcuni dei giochi che ho provato mentre ero seduto in cucina vicino alla porta del balcone, almeno fino a quando non ho abbassato le persiane. Gli schermi OLED offrono colori straordinari, ma sono noti per i problemi di burn-in. Per prevenire questo tipo di danno, lo Zephyrus G16 offre la possibilità di iscriversi alla polizza ASUS OLED Care all’interno di Armoury Crate, che dovrebbero impedire che qualsiasi immagine venga bruciata sullo schermo. Allo stesso scopo troviamo anche uno screensaver impostato di default, per quanto sia possibile disattivarlo dalle impostazioni di Windows se così vogliamo, mentre Armoury Crate presenta uno slider per la riduzione del flickering OLED. Si tratta di una funzione stata progettata per aiutare a prevenire l’affaticamento degli occhi, riducendo la quantità di lampeggiamento sullo schermo che potrebbe verificarsi sui pannelli OLED, ma è necessario sottolineare che la sua efficacia è notevolmente ridotta quando viene impiegato con livelli di luminosità bassi. Infatti, ogni volta che riduco significativamente la luminosità, il portatile mi ricorda di fare una pausa se sto provando affaticamento agli occhi.

Dopo qualche prova ludica esaustiva e un utilizzo continuato del portatile per circa una settimana, posso confermare che questo Zephyrus G16 GA605 funziona molto bene e offre performance brillanti in termini di resa visiva. Ma per ottenere una lettura più quantitativa delle prestazioni, ho sottoposto il laptop ai nostri soliti test di benchmark, prestando particolare attenzione al modo in cui lo Zephyrus G16 GA605 con processore AMD può essere messo a paragone con i medesimi benchmark dello Zephyrus G16 GU605 con processore Intel che sono riuscito a recuperare online: a dispetto di qualche variazione di rilievo, in definitiva entrambi i portatili offrono ottime prestazioni in base alle loro configurazioni. Per iniziare, ho eseguito un benchmark Cinebench R24 per vedere come reagisce la CPU AMD AI per il rendering 3D, ricavando un solido punteggio multi-core di 1170 e uno single-core di 121. Essendo stato distribuito all’inizio del 2024, le misurazioni per lo Zephyrus G16 Intel sono state raccolte con la versione precedente di Cinebench, la R23, quindi ho pensato bene di replicarli con il G16 AMD per ottenere un confronto più veritiero: ebbene, quest’ultima ha ottenuto una valutazione multi-core di 21811 e una single-core di 944, mentre la versione Intel ha registrato un punteggio multi-core inferiore di 18399 ma uno single-core più alto di 1862. Nel complesso, il punteggio multi-core ha un peso maggiore per il gaming, quindi posso affermare senza timore di smentita che il modello AMD riesce a superare il suo equivalente Intel nel caso specifico.

ASUS ROG Zephyrus G16
Il display OLED da 16 pollici è impressionante, posto che utilizziate l’angolazione corretta

L’intelligenza artificiale al servizio del divertimento

Con Geekbench 6, utile per valutare le prestazioni della CPU, l’AMD Ryzen AI 9 HX 370 ha ottenuto un punteggio multi-core di 15255 e uno single-core di 2891. Purtroppo, non ho dati comparativi dello Zephyrus G16 Intel, ma i risultati ottenuti dalla CPU AMD sono comunque notevoli, superiori a quelli di tutte le altre CPU AI che ho avuto modo di testare e piuttosto elevati anche rispetto alle CPU “normali” senza supporto AI. Per valutare le prestazioni della GPU, invece, ho eseguito il benchmark GPU Time Spy di 3DMark: la RTX 4070 L in dotazione ha ottenuto un punteggio di 10734, mentre il modello Intel con RTX 4080 L si è prevedibilmente piazzato più in alto nella classifica con 13249. Complessivamente, le prestazioni sono buone: non è il miglior risultato mai ottenuto da una RTX 4070, ma sicuramente non è nemmeno il peggiore, perciò diciamo che si mantiene in linea con le aspettative. Per quanto riguarda l’SSD, il modello GA605 con AMD ha ottenuto una velocità di lettura pari a 5030 MB/s e di scrittura di 3415 MB/s, notevolmente inferiori rispetto al modello GU605 con Intel, per il quale altre misurazioni riportano 7063 MB/s in lettura e 5226 MB/s in scrittura. Ciò significa che il modello AMD è meno veloce nell’accesso ai dati memorizzati o nel salvataggio dei file. Per verificare le prestazioni generali del sistema, ho ripiegato sui benchmark di Crossmark, con il quale lo Zephyrus qui presente ha ottenuto un punteggio di 1818, superiore rispetto alla versione Intel che invece si è attestata su 1783. In generale, si tratta di un’ottima valutazione per qualsiasi laptop e significa che i componenti utilizzati nel modello AMD funzionano molto bene quando lavorano insieme.

Essendo un PC coadiuvato da intelligenza artificiale, ho eseguito il benchmark Procyon Windows ML che fornisce indicazioni qualitative sulle prestazioni dei motori di inferenza AI, ottenendo un risultato di 126, il più alto che ho mai misurato per una CPU AI. In parole povere, il Ryzen AI 9 HX 370 è in grado di gestire efficacemente le computazioni locali riservate all’intelligenza artificiale, il che può tornare più o meno utile a seconda dei tipi di programmi e giochi che si eseguono sul laptop. Tornando alla carne messa sul fuoco, ossia alla parte ludica, ho eseguito un’installazione pulita degli ultimi driver NVIDIA GeForce Game Ready per poi sperimentare qualche sessione prolungata con Cyberpunk 2077, navigando poi nel benchmark integrato per eseguire alcuni test. Ho iniziato impostando la grafica con i settaggi Ray Tracing accesi, illuminazione Bassa e risoluzione 2560 x 1600, e il laptop ha raggiunto una media di 65 FPS. Ho poi aumentato le impostazioni a Ultra mantenendo tutto il resto invariato, per scendere su una media di 22 FPS, risultati di certo non straordinari ma in ogni caso rispettabili. Per curiosità, ho anche provato ad aumentare i settaggi a Folle, attivando sia Path Tracing che Ray Reconstruction, e poi ho eseguito il test raggiungendo un’onestissima media di 27 FPS, a cui molti laptop non possono nemmeno lontanamente aspirare. Per quanto sia inferiore allo standard minimo di 30 FPS al quale in molti oggi sembrano essersi ancorati, i risultati conseguiti dimostrano che abbiamo per le mani un portatile da gaming assolutamente degno di tale nome. Ciò detto, il modello Intel è stato comunque in grado di raggiungere una media di 36 FPS con le medesime impostazioni di risoluzione, dettagli e Ray Tracing, collocandosi qualche gradino più in alto nella graduatoria.

ASUS ROG Zephyrus G16
Grazie all’utilissimo Armory Crate, potrete tenere sotto controllo una pletora di informazioni e settaggi per il laptop

ASUS ROG Zephyrus G16: la workstation portatile definitiva?

Nel corso dei vari benchmark, ho notato che la parte del notebook che tende a riscaldarsi di più è la porzione superiore della tastiera, proprio sotto il display. Anche gli stessi tasti si riscaldano leggermente al centro, ma non diventano mai fastidiosi al tatto. Le ventole sul retro sono ovviamente un’altra zona dove si concentra il maggior quantitativo di calore mentre, a differenza di molti altri laptop, né le zone laterali dove sono collocate le varie porte né il fondo dello stesso raggiungono mai temperature scomode, pertanto è possibile utilizzarlo senza problemi anche a contatto o comunque vicino alle gambe. La rumorosità delle ventole quando le componenti vengono messe sotto stress è percepibile ma mai molesta, almeno non tanto quanto altri portatili equipaggiati in maniera simile, tuttavia il vero tallone d’Achille di queste macchine è sempre rappresentato dalla durata della batteria, e lo Zephyrus G16 GA605 non fa purtroppo eccezione. Quando si eseguono attività semplici come navigare sul web, guardare streaming o eseguire software di base in modalità Silenziosa, la carica può durare fino a quattro ore e mezza minuti prima di esaurirsi, un decorso assolutamente esiguo che non permette di completare nemmeno una giornata completa di studio o lavoro senza bisogno di alimentazione elettrica. Le cose peggiorano quando lo mettiamo sotto sforzo per avviare giochi particolarmente intensivi: con Cyberpunk 2077 o Baldur’s Gate 3 in esecuzione, il risparmio energetico in modalità Prestazioni e lo schermo a circa 200 nits di luminosità, la batteria si scarica nel giro di un’ora, tempistica prevedibile ma niente affatto ideale, perciò sarà necessario utilizzare lo Zephyrus sempre vicino a una presa di corrente per poter arrivare fino a sera. A proposito di ricarica, ASUS ha incluso nella scatola un cavo di alimentazione che si collega alla porta DCI sul lato destro. Tuttavia, in caso di necessità, ho anche appurato che il laptop può essere ricaricato con un normale cavo USB-C compatibile, purché quest’ultimo sia in grado di erogare un flusso di potenza pari a 100W o superiore.

ASUS ROG Zephyrus G16
Il sistema di raffreddamento fa il suo dovere, e inizierete a sentire il rumore delle ventole solo con applicazioni molto esigenti

La casa produttrice ha distanziato per bene i tasti, tutti stampati con una serigrafia futuristica che potrebbe far storcere qualche naso, in modo che le dita abbiano ampio spazio per muoversi. I colori RGB sono ben visibili e infondono il giusto tocco vivace senza mai sfociare nel pacchiano, adornano simpaticamente l’estetica complessiva, mentre la corsa presenta pochissima resistenza e tutta la tastiera risulta molto gradevole da utilizzare. Il layout presenta qualche accorgimento di rilievo: anzitutto, essendo ufficialmente un PC Copilot+, non mi ha stupito trovare un pulsante Copilot vicino ai tasti freccia che, una volta premuto, apre rapidamente l’assistente AI di Windows. Inoltre, i tasti funzione permettono un accesso rapido alla disattivazione dell’audio, alle regolazioni della retroilluminazione della tastiera, agli effetti luminosi, alle modalità di risparmio energetico, allo strumento di ritaglio, alla luminosità dello schermo, al menu impostazioni per quest’ultimo, all’attivazione/disattivazione del touchpad, alla sospensione del PC e alla modalità aereo. Sopra il lato sinistro della tastiera si trovano altri quattro pulsanti: due per alzare e abbassare il volume, uno per attivare o disattivare il microfono e un launcher rapido per Armoury Crate, completando una dotazione piuttosto esauriente di scorciatoie da tastiera. Inoltre, il grande pulsante di accensione si trova sopra il lato destro della tastiera, in una buona posizione che evita la stragrande maggioranza delle pressioni accidentali. Per completare la panoramica sulle periferiche integrati, negli ultimi tempi ho avuto modo di testare svariati notebook muniti di touchpad piuttosto piccoli, motivo per cui sono rimasto molto soddisfatto delle dimensioni relativamente grandi di quello montato sullo Zephyrus G16 GA605: largo circa 15 centimetri e alto 10, rende facile navigare tra i vari programmi e menu con cui interagisco in mancanza di un mouse vero e proprio.

La webcam FHD del Zephyrus G16 presenta una qualità video sorprendentemente buona, con colori vivaci e dettagli nitidi, rendendo le videoconferenze un’esperienza piacevole anche grazie alla tecnologia di cancellazione del rumore AI integrata nei tre microfoni, che assicura un’ottima chiarezza vocale indipendentemente dalla rumorosità dell’ambiente in cui ci troviamo. La configurazione di Windows Hello è stata rapida e senza intoppi, consentendo un accesso sicuro e immediato al dispositivo tramite riconoscimento facciale, ma l’assenza di un otturatore fisico per la webcam potrebbe preoccupare gli utenti più attenti alla privacy, per quanto sia sempre possibile disattivare digitalmente la periferica. Il sistema audio del Zephyrus G16, dotato della tecnologia Smart Amp e Dolby Atmos, si traduce in un’esperienza audio avvolgente. I quattro altoparlanti, posizionati strategicamente ai lati della tastiera, producono un suono chiaro e potente, con bassi ben definiti e alti nitidi e puliti. Sebbene il sonoro integrato sia più che sufficiente per la maggior parte degli utenti, gli appassionati di audio sapranno di certo apprezzare la certificazione Hi-Res, che consente di collegare cuffie di alta qualità per una resa acustica ancora più immersiva.


L’ASUS ROG Zephyrus G16 (2024) GA605 non è solo un portatile da gioco: grazie al supporto dell’intelligenza artificiale integrata, è anche un computer versatile, perfetto per chi lavora con contenuti multimediali o desidera un compagno affidabile per lo studio. Lo schermo OLED è un valore aggiunto notevole, in grado di elargire una qualità visiva eccezionale sia per il gaming che per la produttività. L’assenza di una porta Ethernet e la configurazione limitata della GPU sono due piccoli punti deboli, ma non inficiano l’esperienza d’uso complessiva. Inoltre, la facoltà di poterlo utilizzare sia in ambienti formali che amichevoli, grazie al suo design più elegante rispetto alla maggior parte degli altri portatili da gaming, aggiunge sicuramente valore all’intera proposta.


V MENSILE
V006 Mensile
Gioca da quando ha messo per la prima volta gli occhi sul suo Commodore 64 e da allora fa poco altro, nonostante porti avanti un lavoro di facciata per procurarsi il cibo. Per lui i giochi si dividono in due grandi categorie: belli e brutti. Prima che iniziasse a sfogliare le riviste del settore erano tutti belli, in realtà, poi gli è stato insegnato che non poteva divertirsi anche con certe ciofeche invereconde. A quel punto, ha smesso di leggere.