The First Berserker Khazan Provato: sangue tra le nevi

Non contento di aver passato buona parte del finale dell’estate a prendere schiaffi videoludici, non ho resisto al fascino di The First Berserker Khazan. Dope aver amorevolmente scambiato calci, pugni e fendenti in compagnia di Black Myth Wukong ed Enotria (qui la nostra recensione), ho deciso di saziare la mia fame continua di souls-like provando il nuovo esponente del sottogenere in questione, in arrivo nel 2025. E, prima di partire con una disamina più approfondita, fatemi subito liberare dell’elefante nella stanza: sì, The First Berserker Khazan sembra veramente un ottimo gioco. 

Mi piace rimarcarlo, perché ho seguito la nascita del gioco sin dalle origini, e già dal primissimo trailer, mostrato se non erro durante gli scorsi TGS, il titolo sviluppato da Neople e distribuito da Nexon mi è sempre sembrato dannatamente a fuoco, originale e ben progettato. Ed è ancor più bello poter confermare praticamente in toto tutte queste mie buone sensazioni dopo aver provato con mano questa Beta chiusa, seppur chiaramente non è tutto oro quel che luccica e c’è ancora comunque da lavorare. In ogni caso, se siete appassionati di Souls-like e di action jpg, e soprattutto se siete alla ricerca di un gioco impegnativo capace di offrirvi una sfida bella pesante, dovreste iniziare a inserire The First Berserker Khazan nella vostra wishlist.

The First Berserker Khazan: il colore della vendetta

La prima cosa che mi ha colpito di The First Berserker Khazan è la direzione tecnica e artistica. Per quanto, sulla carta, sia in realtà realizzato con una tecnica molto semplice e già vista in altri progetti (Code Vein, God Eater, ecc) il gioco sa offrire un impatto visivo veramente importante. Gran parte del merito è attribuibile anche alla scelta cromatica, che riesce a dare quel qualcosa in più a una produzione già di per sé molto autoriale e carica di fascino. Il mondo di The First Berserker Khazan, almeno per quanto riguarda questa porzione del gioco che ho potuto testare, si presenta caratterizzato da un mondo oscuro, minaccioso, in cui il rosso del sangue sembra essere l’unica variante in termini di pigmentazione al bianco candido della neve. Il contrasto che si crea, in tal modo, è veramente inebriante e, grazie anche all’ottima realizzazione tecnica e all’utilizzo molto valido dello stile grafico scelto, il risultato finale è decisamente di ottimo livello. 

Sono rimasto moderatamente sorpreso anche dal level design. Per quanto, onestamente, questa fase mi è sembrata parecchio “guidata” a livello di esplorazione e di level design sembra comunque esserci un buon potenziale, ma è veramente troppo presto per potersi esprimere in tal senso. Quello che è già più valutabile, al netto della sua natura di beta, è la stabilità e la pulizia in generale. Essendo una versione preliminare del gioco, dunque ancora lontana (si presuppone) dalla versione finale, devo ammettere che The First Berserker Khazan si è rivelato già potenzialmente “pronto” e un piccolo miracolo in chiave di polishing. Durante le ore passate in compagnia di Kazhan, su PS5, non ho assistito a cali di frame vari e non ho dovuto combattere con bug e glitch, al netto di alcune compenetrazioni e alcune animazioni dei nemici non sempre a fuoco, ma comunque più che passabili, considerando anche lo stato dei lavori in corso.

Il sapore del dolore

Quello che mi fremeva di più di provare, ovviamente, è il gameplay. Di un titolo del genere, d’altronde, è probabilmente l’aspetto più importante e, devo ammettere, con grande entusiasmo, The First Berserker da questo punto di vista non ha assolutamente sfigurato. Anzi. Sarò sincero: non mi sono divertito così tanto con un Souls-like da parecchio tempo. The First Berserker Khazan offre un sistema di combattimento a tinte action-gdr sulla carta semplice e con comandi “ibridi”, un po’ a metà tra gli action più classici e i souls-like più tecnici, che nel complesso funziona, convince e soprattutto diverte e appassiona. Lo schema di comandi è in realtà, come dicevo poco prima, molto semplice, ma quello che funziona bene è tutto il sistema di hitbox e gli scambi di colpi, che mi hanno veramente sorpreso. Il titolo di Neople può vantare su un sistema di animazioni e su una fisica veramente imponente, e ciò si avverte chiaramente quando si inizia uno scontro, con qualsiasi tipologia di nemico. 

Il feedback dei colpi mi ha veramente gasato, specialmente quello dei Parry. Ho trovato tutto molto leggibile, sono rimasto sorpreso dal grande lavoro che hanno fatto in chiave di pulizia e gestione dell’ambiente “di scontro”, anche con i nemici più grossi o, magari, nelle situazioni di svantaggio numerico. The First Berserker Khazan si è rivelato ben più solido e variegato a livello di combat System, grazie anche a una vena ruolistica che, a dire il vero, ho trovato più marcata e impattante di quanto avrei immaginato. Per intenderci, aumentare una determinata statistica sembra avere un impatto molto diretto sull’esperienza di gioco, ben più che in altre realtà, e questo, ovviamente, da un valore extra a tutta l’esperienza di gioco, che si impreziosisce così di dinamiche extra che possono aiutare a plasmare una filosofia di gioco sempre unica e in base al gusto e alle esigenze dei giocatori. 

Berskerker sì, ma con stile 

Nonostante la “chiarezza” dei colpi, siamo comunque di fronte, e voglio dirlo senza girarci troppo intorno, a un titolo veramente difficile, con un livello di sfida tarato verso l’alto, specialmente se si parla di boss, mini-boss e nemici speciali vari. In questa primissima fetta del mondo di gioco mi è già capitato di trovare alcuni nemici “speciali” come l’Orso della caverna, che hanno evidenziato quanto il gioco sappia essere “crudele” e in grado di offrire una sfida molto probante già dalle prime ore. Quello che però mi ha sorpreso è che The First Berserker Kazhan sa offrire soluzioni extra e modi alternativi per avere la meglio. Ho notato che i nemici si azzuffano tra loro, e diverse volte, anche mentre lo provavo in diretta su Twitch, mi sono divertito a fare da terzo che gode e sfruttare questa dinamica per avere cara la pelle, specialmente nelle fasi con più nemici su schermo.

Sotto questo aspetto, ho trovato molto intelligente la gestione dell’IA. I nemici, infatti, si attaccano per “tipologia”, in modo molto credibile. Per intenderci, gli animali attaccano gli umani e gli umani gli animali e così via, dando vita a una sorta di catena alimentare su cui, ovviamente, sembrano svettare le creature “mostruose” presenti nel gioco. Purtroppo, però, l’IA non brilla proprio sempre. Come ho sottolineato più volte anche durante la nostra live su Twitch (che vi invito a recuperare visitando il nostro canale) sono rimasto deluso da alcuni comportamenti dei nemici, che si sono ripetuti, in verità, in piedi un’occasione. Mi riferisco, nello specifico, al fatto che, inspiegabilmente, i nemici dopo aver azzerato la Stamina del nostro avatar non tendono praticamente mai ad approfittarne e, anzi, si fermano a loro volta, quasi aspettando che si riprenda. C’è ancora tempo per sistemare alcune di queste incertezze, certo, ma è comunque doveroso segnalare le cose meno riuscite, specialmente in questa fase.

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The First Berserker Khazan mi ha veramente colpito. Il souls-like di Neople si è rivelato un titolo interessante, ben progettato e ben bilanciato, sorretto da un gameplay dal potenziale enorme e da una direzione artistica per ora molto affascinante. È chiaramente ancora molto presto per potersi esprimere ma, una volta compiuti i doverosi lavori di rifinitura, il gioco ha tutte le carte in regola per entrare con decisione nella lista dei migliori esponenti del genere.

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