Unknown 9 Awakening Recensione: il Fantasy Indiano secondo Reflector

Unknown 9 Awakening

Sviluppare un progetto crossmediale è un lavoro difficile e complesso, ma al tempo stesso affascinante se al suo nucleo ci sono delle fondamenta solide e in grado di attirare l’attenzione del pubblico. Con Unknown 9, Reflector Entertainment e Bandai Namco puntano a creare nel mondo dei videogiochi ciò che in passato autori come J.J. Abrams hanno sviluppato attraverso il medium televisivo con serie come Lost: proporre una narrativa costruita su più livelli con cui coinvolgere più tipi di pubblico possibile. Unknown 9 Awakening rappresenta un ulteriore tassello in questo enorme puzzle con un’avventura dalle premesse interessanti. Ma sarà riuscito a superare la prova del 9 definitiva? Scopriamolo.

Unknown 9 Awakening

Unknown 9 Awakening: il progetto

Per parlare di Unknown 9 Awakening, dobbiamo parlare prima di tutto non solo del progetto crossmediale in toto sviluppato da Reflector, ma soprattutto del materiale originale che ne ha dato i natali, e per questo torniamo indietro nel tempo fino al 1923, anno della pubblicazione de “I nove ignoti”, romanzo fantasy scritto dall’autore britannico Talbot Mundy. In questo mondo, in cui la magia governa le leggi fondamentali della natura, la narrazione ruota attorno alle gesta di una singolare società segreta fondata dall’imperatore indiano Ashoka nel 270 a.C. in cui ognuno dei membri è a capo di una delle 9 conoscenze dell’essere umano: politica, fisiologia, microbiologia, alchimia, comunicazione, gravitazione, cosmologia, luce e sociologia. Il libro è conosciuto anche per aver ispirato svariate teorie del complotto in grado di sostenere l’effettiva esistenza di questo gruppo divino, ma anche diverse saghe letterarie, serie TV e film come la “Trilogia degli Illuminati” (1975-84), “Heroes” (2006) o “JL50” (2020).

Unknown 9 è quindi una nuova rielaborazione del concept principale creato da Talbot Mundy, suddivisa in diverse micro-serie distribuite su diversi medium e che puntano a creare, dal punto di vista di chi proverà a seguirlo e appassionarsi, un macro-universo in cui tutto ciò che succede è collegato alle sue leggi fondamentali. Al momento troviamo ben 7 esponenti di questa serie: Awakening (videogioco), Torment (fumetto), Out of Sight (podcast), Genesis (romanzo), Passage (webserie thriller), The Taylor Files (webserie fantapolitica), Nexus (hub centrale dell’esperienza), alcuni già distribuiti a partire dal 2020 e altri che arriveranno nel corso del tempo. Lungi dal rendere questo articolo una critica al progetto in generale, la principale pecca che al momento si può riscontrare è la mancanza di una localizzazione italiana, che preclude a chi soffre di lacune nella lingua inglese la possibilità di entrare in contatto con le basi di questo ambizioso universo.

Unknown 9
“Unknown 9 è questo: storie da ascoltare, leggere e vivere con mano”

Un viaggio tra il paranormale e l’immaterialità narrativa

Ma dove si colloca in tutto questo l’avventura principale di Unknown 9 Awakening? In generale, l’idea alla base di questo titolo è quella di introdurre il pubblico dei videogiochi all’interno di questo universo, andando quindi a delineare (attraverso ciò che si vede sullo schermo e i segreti nascosti al suo interno) le basi attorno alle origini dei 9 Ignoti, esseri di natura aliena identificati nella mitologia indiana del gioco come Sahin, una civiltà tecnologicamente avanzata in grado di attingere all’Am, una fonte d’energia spirituale estrapolata da quello che può essere definito il retroscena del nostro mondo, denominato il “Rovescio”. La storia del gioco inizia millenni dopo la loro rovinosa caduta e segue le gesta di Haroona, una giovane ragazza in grado di attingere a questo potere e agire secondo le tecniche dei Quaestor, un clan in grado di utilizzare l’Am per immergersi nel Rovescio e modificare la realtà circostante, oltre a entrare e controllare le menti degli esseri umani attorno a lei. La sua ricerca di vendetta la porterà a intrecciare la sua strada con la Leap Year Society, un conglomerato di agenti coinvolti in una lotta interna contro la fazione ribelle degli Ascendenti, un gruppo di mercenari e scienziati alla ricerca di una soluzione estrema per prevenire “la fine del mondo”.

Una premessa interessante, che fa presagire l’inizio di un’avventura epica e con colpi di scena dal grande potenziale, ma che purtroppo va a scontrarsi con un’esecuzione tutt’altro che efficace, frettolosa e a tratti anche confusa. Dal punto di vista della narrazione lineare degli eventi, una volta superata l’introduzione che, in modo del tutto funzionale, cerca di introdurre le origini di Haroona e il suo rapporto con quella che potremmo definire la sua “figura materna”, Unknown 9 Awakening preme sull’acceleratore, saltando però parti fondamentali del world building o della caratterizzazione dei personaggi, introducendo a ogni svolta nuovi concetti e personaggi senza però approfondirli o renderli interessanti da esplorare. Il tutto è scandito da un ritmo che dà un po’ per scontata la conoscenza, da parte del giocatore, di ciò che il titolo nasconde all’interno dei codec collezionabili sparsi nei vari livelli, ma comunque opzionali, che dovrebbero approfondire o ri-contestualizzare ciò che viviamo pad alla mano in maniera attiva. Questo purtroppo non accade, e il risultato finale è la sensazione che per tutte le 20+ ore di cui è composta l’avventura principale di Haroona, non ci sia stato un momento in cui mi sia sentito coinvolto. Ero troppo impegnato a collegare i puntini di un disegno più grande, senza però avere gli strumenti necessari per farlo.

Unknown 9 Awakening
“Seppur striminzita, la mitologia attorno ai Sahin mostra degli spunti interessanti. Se solo…”

Scontri tra lo spirito e la tecnologia

Un po’ come la dicotomia su cui è incentrata la sua trama, anche il gameplay di Unknown 9 Awakening è fatto di luci e ombre che si equivalgono e che, nonostante tutto, rappresentano la componente più interessante del titolo, pur mostrando più volte il fianco sia dal punto di vista del level design che dell’azione action che propone. Ma partiamo per gradi e iniziamo ad analizzare la sua struttura ludica. Di base, il gameplay del gioco è suddiviso in due fasi ben distinte: l’esplorazione degli ambienti e l’approccio ibrido stealth/action con i vari nemici Ascendenti. Per quanto riguarda il primo aspetto, ci troviamo davanti a una struttura ormai ben collaudata: percorso dal Punto A fino al Punto B, nel quale il giocatore può trovare vari segreti – in questo caso blueprint, appunti e monete collezionabili con al loro interno piccoli retroscena sulla lore di Unknown 9 – oppure dirigersi direttamente al prossimo schema, nascosto il più delle volte o da una porta o una feritoia da cui interagire oppure tramite un puzzle da risolvere immergendosi nel Rovescio. Il problema principale – un po’ come quanto descritto dal punto di vista narrativo – è il modo in cui il mondo di gioco viene strutturato e che, al di là di qualche guizzo di ingegno nel momento in cui si va ad esplorare il culto e le misteriose tecnologie dei Sahin, la maggior parte delle volte non vi è una sensazione di fluidità o unicità nel suo level design.

Per esempio, all’interno della città/rifugio di Haroona troviamo delle porte rosse fatte di legno e travi d’acciaio, a caratterizzare degli ambienti creati “alla ben e meglio” da una popolazione in grave difficoltà e in carenza di materiali. Quella medesima porta la troveremo più e più volte all’interno di altri biomi come un villaggio roccioso, in cui magari avrebbe fatto più effetto avere strutture appartenenti a quel posto, piuttosto che un asset onnipresente fin dai primi istanti. Idem per quanto riguarda le varie feritoie a corridoio per passare da un ambiente all’altro, che all’interno di una release multipiatta su current e old gen può essere comprensibile per mantenere un frame rate stabile su PS4 e Xbox One, risultando però non solo spalmate in abbondanza sulla scena, ma come vedremo nell’analisi del comparto tecnico non aiutano a migliorare le prestazioni o la resa visiva.

Unknown 9 Awakening Recensione
Una delle abilità presenti nel gioco!

La situazione migliora entrando nel merito del combat-system, un interessante mix tra stealth e action in cui il giocatore può scegliere se utilizzare le abilità magiche di Haroona per decimare in silenzio oppure creare il caos all’interno degli accampamenti o nelle arene popolate dai vari Ascendenti. Ecco una breve spiegazione del suo funzionamento: una volta raggiunta una di queste basi, si ha il via libera per approcciarsi alla situazione in totale libertà. Nel caso dell’approccio stealth, Haroona è in grado di mimetizzarsi con l’ambiente circostante per non farsi individuare, generare esche sonore per attirare l’attenzione e infine scindere gli spiriti dei nemici dal corpo attraverso la Scissione, un attacco in grado di eliminare in un sol colpo i malcapitati. Per poter aumentare il livello di sfida, ogni accampamento verrà arricchito con strumenti di identificazione o disturbo in grado di contrastare i poteri Quaestor di Haroona, che dovranno essere disattivati o distrutti per poter agire indisturbati ed evitare di mandare in allerta l’intera armata, che in caso contrario renderà l’operazione stealth virtualmente impossibile da portare a termine.

E che succede quando si viene sopraffatti? Si entra nella parte action di Unknown 9: Awakening, basata sull’equilibrio tra le abilità nelle arti marziali della giovane e quelle spirituali, basate sul consumo di Am, tra mosse speciali, abilità di recupero o la possibilità di effettuare i cosiddetti Attraversamenti. Selezionando una tra le diverse classi di mercenari affrontabili (ad eccezione dei boss e mini-boss definiti “Elite”), sarà possibile entrare all’interno dei loro corpi, muoversi nello spazio ed effettuare il loro singolo attacco caratteristico, che sia uno sparo, un attacco ad area o a singolo bersaglio. La particolarità di questo sistema è il modo in cui, una volta apprese la maggior parte delle abilità presenti nella skill tree, stealth e action possano mescolarsi il più delle volte in maniera simbiotica, proponendo un gameplay loop interessante. Tuttavia, va anche detto che nonostante tutto non troviamo un bilanciamento o una varietà di situazioni e scenari in cui usare al massimo le capacità di Haroona, una caratteristica coerente con quella sensazione di fretta e pressapochismo menzionata fino ad ora.

“Una volta raggiunto il suo massimo potenziale, Haroona ha il potenziale per diventare un’arma di distruzione di massa movente”

Unknown 9 Awakening: un bagliore tra la cenere

Parlando infine dell’aspetto tecnico e di come Unknown 9 Awakening cerca di tenersi in piedi, ci troviamo davanti a un prodotto grafico purtroppo insufficiente sotto diversi aspetti. A una prima occhiata, se dovessimo prendere un frame di un panorama visibile all’interno del gioco, ci troveremmo davanti a un quadro artisticamente interessante e suggestivo. Il problema nasce quando questo scorcio e le figure al suo interno iniziano a muoversi all’interno di un’opera interattiva, mostrando ben più di un problema tecnico che, su una produzione AAA rilasciata nel 2024, non può essere preso alla leggera. Partendo da una realizzazione dei modelli dei personaggi che risulterebbe sufficiente nel periodo di transizione tra le due generazioni di console precedenti, texture mai nitide o ben definite nemmeno negli spazi più ristretti, al punto da mettere qualche dubbio sul modo in cui queste vengano renderizzate e sull’utilità delle già citate sezioni di transizione all’interno del game design del gioco.

In generale, ciò che Unknown 9 Awakening presenta da questo punto di vista rappresenta un prodotto troppo grezzo e ancora stilisticamente incompleto, oltre che tecnicamente dilaniato da soluzioni registiche discutibili. Per esempio, laddove un giocatore potrebbe aspettarsi di assistere a modelli 3D agire nello spazio mostrando emozioni o quanto meno un qualche tipo di espressività durante le cutscene in-game, purtroppo questo non accade e il più delle volte si viene alienati da sguardi fissi e immutati che non reagiscono a ciò che accade o a ciò che capita ai loro corpi, portando a risultati a tratti inguardabili e a tratti esilaranti, reminiscenti di quelle famose clip diventate virali durante l’uscita di prodotti come il disastroso Mass Effect: Andromeda. A tutto questo si aggiungono fin troppi momenti in cui bug e glitch grafici che, sì, in genere non influiscono sulla qualità o sul voto finale, ma in questo caso accadono fin troppo spesso fino a buttarti del tutto fuori dalla narrazione. Ci sono dei bei momenti e dei grandi spunti artistici, ma da questo punto di vista parliamo di un rapporto 30/70 in cui i lati negativi surclassano in quantità quelli positivi.


Il sunto di Unknown 9 Awakening è quello di un titolo che mostra delle buone idee che in teoria avrebbero potuto funzionare nel suo insieme, proponendo una narrativa ricca di avventure e voglia di esplorare una mitologia basata sulla cultura indiana e su ciò che può offrire ai giocatori. Tornando però alla realtà delle cose, la sua realizzazione finale non riesce a convincere pienamente dal punto di vista narrativo, ridotto quasi all’osso, schizofrenico e presuntuoso nel non introdurre gli utenti curiosi all’Universo di Unknown 9, e dal punto di vista tecnico che presenta fin troppi nei per le tecnologie implementate. Il gameplay quando ne ha la possibilità funziona, ma anche qui troviamo alcune superficialità nella creazione dell’esperienza pad alla mano. Un vero peccato.


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Game Designer e scrittore, alla fine si è deciso ad aggiornare la propria bio dopo 50 anni di muffa. Perché va bene l'essere "cresciuti a pane e Tekken 2", ma a una certa arriva il momento di "voltare pagina". Non chiedetegli quale sia il suo Final Fantasy o gioco Mega Ten preferito: non ne uscireste vivi!