Il calcio d’inizio della seconda stagione di BLUE LOCK è, senza dubbio, uno degli appuntamenti più attesi di questa scoppiettante stagione autunnale degli anime. Con il cliffhanger lasciato con la prima stagione e, soprattutto, con quello più recente visto nel finale di Episode: Nati, i fan si sono preparati a quello che sarà il piatto forte principale di questi nuovi episodi: lo scontro tra la Nazionale U-20 giapponese e, ovviamente, il Team Blue Lock. Nel bene e nel male, il primo episodio si è rivelato esattamente questo: un gigantesco riscaldamento e poco altro, cosa che, di fatto, ha stroncato un po’ il grande hype che portava con sé, ma il divertimento è soltanto rimandato. Ma partiamo con ordine e cerchiamo di capire cos’è successo in questi primi 20 minuti.
BLUE LOCK: nel blu, dipinto di rosso
Il focus di questa seconda stagione è ben noto, lo ripetiamo, soprattutto per i lettori del manga, ma è giusto ribadirlo ancora una volta. La prima stagione si era chiusa con la conclusione della prima fase del progetto BLUE LOCK capace di scremare il numero di partecipanti in maniera considerevole. I pochi rimasti, però, dovranno subito scontrarsi con un muro apparentemente insormontabile: la Nazionale U-20. La federazione giapponese, infatti, spaventata e sinceramente sbigottita dall’iniziativa di Ego-san, è determinata a chiudere una volta per tutte il progetto, il cui destino è proprio nelle mani o, per meglio dire, nei piedi dei baluardi rimasti ancora in gara, che si giocheranno tutto proprio contro la compagine nipponica, guidata dal mostruoso genio di Sae Ithoshi, La prima parte dell’episodio si è rivelata, come dicevamo in apertura, un gigantesco riscaldamento, una sorta di calma prima della tempesta in versione calcistica, in cui si è proprio gettati le basi su quello che sarà non soltanto il delicato match, ma anche il duello a distanza tra Sae e suo fratello Rin, numero uno indiscusso e testa di serie del progetto Blue Lock. Rin contro Itoshi, dunque, rosso contro blu, ma non soltanto. Tanti nuove situazioni e, soprattutto, nuovi calciatori, come Oliver Aiku e Ruysei Shido, e nuove forze in gioco sono destinate a sovvertire le regole il destino della storia, ma è veramente troppo presto e lo si è capito subito.
Troppa tattica, poca azione
Se volessimo definire con una metafora calcistica questo primo episodio dell’anime di BLUE LOCK potremmo affermare che si è rivelato un po’ come una partita bloccata dal troppo tatticismo dei suoi allenatori. Come da tradizione per la serie e, soprattutto, nel pieno stile del manga di Kaneshiro e Nomura, BLUE LOCK si lascia trasportare da un mare di spiegazioni, concetti calcistici e non solo, e si “perde” molto spesso nei deliri di uno o di un altro personaggio e, anche se un po’ non ce lo aspettavamo, questo primo episodio della seconda stagione non riesce a risultare un’eccezione. Per quanto, comunque, sempre super interessanti e appassionanti, questo primo episodio si è lasciato un po’ sommergere e sopraffare da un quantitativo di nozioni e spiegazioni tali da rendere l’azione sul campo un mero miraggio, cosa che ha in parte rovinato la grande attesa per il ritorno dell’anime. Sia ben chiaro: è tutto decisamente necessario. Il primo episodio è difatti una sorta di gigantesco vademecum con tutte le informazioni utili, comprese di combinazioni e variabili, di tutto ciò che può succedere in questa sorta di super selezione finale, da nascerà l’undici titolare che andrà a sfidare la Nazionale U-20. La nuova Top 6 sancita da Ego, basata sui risultati della prima fase, sarà il focus di questa prima parte della stagione. I giocatori “non scelti” dovranno lottare con le unghie e con i denti, tra cui il protagonista Isagi, per entrare nei restanti 5 posti, e siamo convinti che ne vedremo veramente delle belle, magari già dal prossimo episodio.
Un rettangolo verde pieno di colori
Se dal punto di vista del ritmo e della qualità dell’episodio ci siamo un po’ dovuti accontentare, lo stesso, per fortuna, non è capitato per quanto riguarda la direzione artistica e tecnica. Questo primo episodio della seconda stagione di BLUE LOCK ha messo, infatti, in luce la solita direzione artistica e tecnica fuori di testa, fatta di animazioni formidabili e scelte stilistiche che rendono l’esperienza visiva tra le migliori in circolazione. Lo studio 8-Bit ha saputo, ancora una volta, plasmare alla perfezione il lavoro di Nomura, rendendolo altrettanto perfetto anche sul piccolo schermo. A lasciarci estasiati è, in primis, il design sempre più colorato dei personaggi, sia quelli vecchi sia quelli nuovi, caratterizzati da una palette cromatica accesa, violenta, quasi abbagliante. Anche sul piano sonoro il tutto risulta molto in continuità con la prima stagione e la cosa non ci dispiace. Opening ed ending sono state pensate per rendere quasi lo stacco temporale tra i due blocchi di episodi inesistente e il doppiaggio giapponese, in attesa di quello italiano già annunciato, ci è sembrato, come sempre, a dir poco perfetto.
Il primo episodio della seconda stagione di BLUE LOCK è il classico riscaldamento pre-partita. Se da un lato apparecchia la tavola per una portata ricchissima, dall’altro è forse un po’ troppo lento e si perde in tante spiegazioni che potrebbero deludere quelli che non vedevano l’ora di rivedere in campo i propri beniamini. Per il resto, comunque, c’è il solito lavoro magistrale alle spalle e siamo sicuri che anche questi nuovi episodi sapranno allietare il palato di tutti gli attaccanti egoisti in giro per il mondo.
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