La serie Yakuza (recentemente rebrandizzata come Like a Dragon) è sempre stata di nicchia, ma si tratta di una di quelle nicchie videoludiche che stanno avendo la loro rivincita. Nonostante l’essere al contempo legata al passato – con formule di gameplay decisamente non innovative – la saga di Ryu Ga Gotoku Studio sta trovando sempre maggior spazio tra il pubblico di tutte le età, grazie al mix di personaggi e situazioni stravaganti e drama “al momento giusto”. E proprio quando pensavamo che nulla ci avrebbe più stupito, dopo i due episodi con protagonista Ichiban Kasuga, ecco arrivare Like a Dragon: Pirate Yakuza in Hawaii, assolutamente folle e assolutamente irresistibile.
Filibustieri alle Hawaii…
Annunciato a sorpresa come ciliegina sulla torta dell’RGG Summit 2024, Pirate Yakuza in Hawaii vede protagonista Goro Majima, storico rivale di Kiryu Kazuma che, dopo gli eventi di Infinite Wealth, naufraga e perde la memoria, imbarcandosi (letteralmente) in un’avventura apparentemente senza capo né coda che lo vedrà alla ricerca dei suoi ricordi perduti e di un leggendario tesoro… a bordo di una nave pirata al largo delle Hawaii.Se vi sembra tutto over the top… è perché lo è davvero, ma in fin dei conti non dovrebbe sconvolgere i veri fan della saga, per un capitolo così bizzarro da fare il giro e divenire quasi solenne.
…e Yakuza televisivi (per uomini di mezza età)
Lo spin-off pirata è atteso per l’anno prossimo, ma prima di allora Like a Dragon debutterà anche in tv con una speciale versione live action su Prime Video, in arrivo il 24 ottobre per tutti gli abbonati alla piattaforma. La vicenda dovrebbe seguire pedissequamente le orme di Kiryu tra il primo capitolo e lo 0 e le premesse sono buone: del resto gli yakuza-movie sono un filone molto affine al videogioco SEGA. Ma cos’altro ci riserva il futuro? Il director attuale della serie, Ryosuke Horii, insieme al lead planner Hirotaka Chiba, ha recentemente chiarito quale sarà il mood: per quante novità potranno avvicendarsi e per quanto il pubblico potrà allargarsi, Like a Dragon narrerà sempre di tipi di mezza età alle prese con bivi esistenziali… ma anche con elementi della vita di tutti i giorni. In sostanza, Horii e Chiba raccontano di loro coetanei e in particolare per loro coetanei: “Anche noi siamo uomini di mezza età… quindi immagino che questo sia il tipo di tipo di pubblico che stiamo cercando di raggiungere, probabilmente.” E a quanto pare questo contribuisce allo strano fascino della serie: “In Yakuza: Like a Dragon, tutto inizia con tre uomini di mezza età disoccupati che dicono: ‘Andiamo al centro per l’impiego.’ Hanno un’aria diversa rispetto al classico gruppo di giovani eroi, si lamentano del mal di schiena e cose del genere. Ma questa ‘umanità’ che percepisci dalla loro età è ciò che dà originalità al gioco.”
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