Come vola il tempo quando si è a caccia, non è vero? Non è passato neanche un mese dall’ultima volta in cui, sotto il contesto della gamescom 2024, vi abbiamo parlato della nostra prima prova sul campo di Monster Hunter Wilds. In arrivo il 28 Febbraio 2025 sulle principali piattaforme current-gen, il nuovo capitolo della rinomata serie targata CAPCOM sta facendo incetta di fiere e showcase , e che trailer dopo trailer non fanno altro che accrescere la nostra attesa e trepidazione per questa nuova avventura. E dopo aver mostrato un nuovo trailer durante l’ultimo State of Play di PlayStation, il buon Ryozo Tsujimoto ha approfittato del CAPCOM Online Program del Tokyo Game Show 2024 per entrare ancora più nel dettaglio di quanto mostrato, tra nuove aggiunte al gameplay, vecchie conoscenze e nuovi incontri interessanti. Quindi coraggio! Buttiamoci dentro l’azione!
Sopravvivere nella natura selvaggia
La prima parte della presentazione ha cercato di riassumere, in una manciata di minuti, ciò che i giocatori (esperti e novizi) potranno aspettarsi una volta messo piede all’interno delle Terre Proibite, la nuova e immensa ambientazione che darà sfondo agli eventi di gioco. Come menzionato anche durante la nostra prova della gamescom 2024, il canovaccio di Monster Hunter Wilds seguirà la gilda e la missione di salvataggio per la quale varie unità verranno dispiegate attorno a diverse zone dello scenario. Come leader e cacciatore di punta dell’Unità Avis, il giocatore indagherà sul mistero attorno al ragazzino disperso Nata e sulle misteriose circostanze attorno alla scomparsa del suo villaggio, distrutto durante una notte tempestosa da un mostro chiamato “Lo Spettro Bianco” e di cui parleremo a tempo debito. Ma ovviamente, una spedizione di caccia non può definirsi tale senza l’equipaggiamento adeguato e infatti anche a questo proposito la Gilda dei Cacciatori fornirà ai suoi membri il non plus ultra degli attrezzi di supporto.
Da qui la presentazione va ad elencare alcune delle caratteristiche base dell’esperienza di gioco base di un Monster Hunter, come la scelta della propria arma, questa volta supportata da un breve questionario in cui Alma sceglierà più adatta per soddisfare le esigenze dei giocatori alle prime armi e che magari – guardando la lista completa delle 14 armi disponibili – potrebbero risultare ancora indecisi sul come sviluppare il loro percorso da cacciatore. Ma non solo! Questo “deep dive” nelle meccaniche di gioco ci ha permesso di analizzare al microscopio alcuni cambiamenti di “Quality of Life” aggiuntivi presenti ma nascosti all’interno del trailer. Tra i tanti, come per esempio l’idea di poter innescare una Mega Bomba lanciandola direttamente sul muso del bersaglio, la possibilità di utilizzare accampamenti mobili andrà ad ottimizzare l’uso del nostro tempo durante la caccia, rimuovendo in teoria la necessità di trovare zone e grotte pre-determinate durante l’esplorazione, e offrendo una soluzione rapida e facilmente richiamabile quando si ha la necessità di prendersi una pausa, rivedere la propria attrezzatura o anche solo cambiare armi. Ma a questa comodità ora si contrappone la necessità di trovare una posizione sì qualsiasi all’interno della mappa, ma abbastanza sicura e al riparo dalle minacce dei mostri, che potranno in qualsiasi momento comparire e distruggere la struttura in pochi colpi. E diciamo che in questo si racchiude la filosofia attorno al gameplay di Monster Hunter Wilds: trovare soluzioni moderne e rapide in sostituzione alle meccaniche di gioco del passato, senza però andare a snaturare il fulcro dell’esperienza ovvero la caccia.
Un mondo più vivo che mai
E proprio in nome di questa volontà di migliorare sia i micro che i macro-aspetti delle meccaniche di gioco, Monster Hunter Wilds punta l’acceleratore ed espanderà il modo in cui le creature interagiranno con l’ambiente circostante. Partendo dalla fauna endemica, ovvero le specie più piccole o di taglia media che in passato avevano sì e no un ruolo di sfondo (al di là di quei maledetti Bullfango dotati del talento di rovinare una combo “sempre e comunque”) o di carne da macello stazionaria in un, in Monster Hunter Wilds verranno presentati in modi ancora più vari, vibranti e coinvolgenti, entrando anche in contatto con i vari elementi dello scenario quali alberi, fonti d’acqua, altri mostri oppure le varie condizioni atmosferiche. A questo proposito, il nuovo trailer ha espanso ulteriormente anche su questo aspetto e presentandoci un altro fattore ambientale che si pone come ultimo stadio del primo bioma delle Terre Proibite.
Una volta superato il clima mite del deserto e affrontato le impervie della tempesta di sabbia, l’ambiente delle Piane Ventose vivrà un breve periodo di ricchezza e fertilità, definito “l’abbondanza”. In tutti e tre i casi, a ciascuna condizione stagionale i mostri e gli elementi interagibili si adatteranno alla situazione circostante e sarà interessante vedere come queste relazioni si interfacceranno sia all’interno di una caccia “narrativa” della campagna single-player, sia all’interno di una regolare lobby multiplayer, anche nei confronti delle possibilità esplorative proposte con la cavalcatura del Seikret e le interazioni di movimento tramite il solito rampino e che sono state saggiamente nascoste all’interno del trailer.
Monster Hunter Wilds: l’evoluzione parte dal passato
Ma non possiamo concludere la disamina di un’anteprima per un trailer di Monster Hunter Wilds senza parlare di loro: i mostri, veri protagonisti del brand e che anche in questa sesta generazione sembrano evolversi sia nel loro design, che nella loro struttura di gioco. Durante la demo della gamescom 2024 non abbiamo avuto modo di esplorare il livello di integrazione ed elevazione dei comportamenti dei nostri bersagli durante la caccia, che invece in questo nuovo trailer mettono in risalto ogni caratteristica dominante dei mostri già rivelati. E tra mostri dall’approccio più “diretto” come la Quematrice o gli Yian-Kut Ku che dopo anni di confinamento in Generations ritornerà in auge nel mondo della caccia, o anche creature come i Balahara in grado di elevarsi sulle strutture presenti nel deserto per ottenere un vantaggio sulla preda, si passa in modo repentino a mostri di taglia colossale come l’Uth Duna, un leviatano che utilizzerà le alte maree e la pioggia torrenziale della Foresta Scarlatta per causare inondazioni e utilizzare il mare come la sua personale arma micidiale.
Ed è soprattutto l’Arkveld a destare la nostra curiosità più di tutti, anche solo per l’impatto che quest’ultimo avrà sul futuro della serie. Quello che viene infatti denominato “Lo Spettro Bianco” o “La Viverna Lama a Catena” sembra infatti provenire dall’epoca delle leggende, un passato antico che attraverso la tempesta di sabbia si collega con il presente e anticipa la comparsa di questo formidabile avversario. Non è la prima volta che Monster Hunter prova a collegare passato e presente, come magari quei pochi giocatori dello spin-off online Frontier Z ricorderanno citando le strane “Origin Species” che andavano di fatto a rimescolare le carte in tavola proponendo delle involuzioni di alcuni mostri ormai diventati sinonimo di Monster Hunter, ma dubitiamo che quanto vedremo in Monster Hunter Wilds sarà una mera riproposizione di queste varianti. Sta di fatto che tra queste premesse e l’intenzione di CAPCOM stessa nell’espandere e migliorare anche il suo comparto narrativo, ci sono tutti i presupposti per dare ai fan dell’archeologia extra-gameplay di Monster Hunter pane per i loro denti.
Monster Hunter Wilds continua anche durante il Tokyo Game Show a stupire nel merito delle premesse di ciò che i giocatori potranno aspettarsi dal punto di vista strutturale. In questo proposito, CAPCOM si è rivelata molto consistente nel sorprendere i propri fan mostrando ulteriori dettagli sul prossimo passo evolutivo della serie, continuando a smussare l’esperienza di gioco senza mai tradire l’idea di un’avventura fatta di sfide, scoperte e soprattutto mostri colossali da domare. Bisognerà vedere se per il 28 febbraio gli sviluppatori saranno in grado di rifinire le magagne tecniche che nei giorni successivi alla kermesse tedesca avevano destato molti dubbi sulla sua stabilità software. E noi ci speriamo con tutte le dita incrociate possibili.
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