Fantasian: Neo Dimension Anteprima V mensile

Nella storia dei giochi di ruolo di matrice giapponese esistono pochi autori il cui contributo al genere sia riconosciuto come quello di Hironobu Sakaguchi, la mente che ha dato vita alla saga di Final Fantasy. Una mente che è rimasta attiva e concentrata ben oltre l’addio a Square Enix nel 2003, e che ha continuato, con alterne fortune, a produrre giochi con il proprio studio, Mistwalker, un “collettivo di sviluppatori” dedito prevalentemente al lavoro di concetto e supervisione di titoli co-sviluppati da terze parti. Dopo i primi anni segnati dal relativo successo di titoli come Blue Dragon, Last Story e Lost Odyssey, Mistwalker si è trovata in ombra, fino all’uscita di Fantasian; sviluppato per il servizio in abbonamento Apple Arcade nel 2021 e oggi pronto a tornare alla luce del sole in versione ampliata grazie al supporto proprio di Square Enix.

C’era una volta il JRPG

Fantasian: Neo Dimension si presenta come il gioco perfetto per il “ritorno a casa” di Sakaguchi: il concept del titolo nasce infatti nella mente dello sviluppatore nel 2017, durante un live stream organizzato da una rivista giapponese che aveva riunito gli sviluppatori originali di Final Fantasy VI per giocarlo insieme su Super NES. Come in un eterno ritorno alla narrativa della nascita del primo Final Fantasy, lo sviluppatore ha dichiarato di aver pensato di voler tornare alle origini, dichiarando: “All’epoca, ho pensato che se il mio prossimo gioco sarebbe stato il mio ultimo progetto, volevo tornare alle mie origini, a ciò che mi aveva portato nel settore”.

Il risultato è stato un titolo in grado di unire un’impostazione di gioco più che classica a una presentazione visiva assolutamente inedita, che vede i personaggi muoversi all’interno di veri e propri diorami realizzati a mano, il tutto supportato dalla colonna sonora di Nobuo Uematsu, storico compositore di Final Fantasy. Fantasian: Neo Dimension sembra infatti un classico Final Fantasy sotto quasi tutti i punti di vista, dall’impostazione a turni dei combattimenti alla trama, che vede il giocatore nei panni di Leo, un classico protagonista con annessa amnesia, che si risveglia all’interno di una fabbrica meccanica braccato da un misterioso inseguitore; il suo viaggio lo porterà a conoscere un mondo diviso tra magia e tecnologia e a scoprire il proprio ruolo negli equilibri politici e di potere che lo governano.

A ciò si affianca la già menzionata realizzazione del mondo di gioco, basata su diorami veri e propri, che contribuiscono a creare un clima old-school e nostalgico, pur se con mezzi contemporanei. L’aspetto visivo è forse quello che più giova del passaggio da Apple Arcade a console casalinghe, poiché permette di valorizzare appieno il lavoro di ripresa in 4k dei diorami originali. Ciò significa che per Neo Dimension il team ha potuto recuperare i dati originali, aggiungendo ancora più dettagli e colori al mondo di gioco. Un’operazione non sempre facile, ha spiegato Sakaguchi, poiché nel corso del tempo alcuni dei diorami originali si sono purtroppo deteriorati, mentre altri non esistono più perché messi in palio nel corso dei contest di lancio e finiti nelle case di fortunati vincitori giapponesi.

Un impianto classico in un mondo tutto nuovo

Ma il gioco non vuole solo emulare i successi passati di Sakaguchi, bensì innovare la formula che ha contribuito a definire. Oltre al sistema a turni, Fantasian introduce la meccanica chiamata “Dimengeon”, che permette di evitare un certo numero di combattimenti, mandando i nemici all’interno di un dungeon apposito, che una volta pieno andrà ripulito attraverso una sequela di scontri che potranno essere affrontati sfruttando una serie di attacchi ad area, potenziamenti e modificatori. Ciò comporta una suddivisione meno restrittiva tra le parti di gioco dedicate alla storia e all’esplorazione e quelle invece dedicate al grinding vero e proprio, rendendo quest’ultimo più leggero da gestire e contribuendo così al ritmo generale dell’esperienza.

Per il passaggio gli sviluppatori di Mistwalker hanno potuto contare sul supporto di Square Enix, dove Sakaguchi ha trovato un’anima affine in uno degli sviluppatori più importanti della software house, il direttore di Final fantasy XIV e XVI Naoki Yoshida. “Mi sono reso conto che Yoshida, e FFXIV, rispettavano molto quella che ritenevo essere la storia e l’eredità di Final Fantasy”, osserva Sakaguchi,” quindi ho provato un forte senso di fiducia per qualsiasi cosa finiremo per fare insieme. Yoshida comprende l’essenza di ciò che Final Fantasy, e in questo caso Fantasian, rappresenta”. 

L’ennesima fantasia finale dello sviluppatore arriverà sulle console nell’inverno 2024, nel contesto di un mercato che chiede titoli vecchio stile, ma con cui i mostri sacri del settore spesso fanno fatica a confrontarsi, con prodotti non sempre all’altezza delle aspettative. Sin dal primo capitolo di Final Fantasy però, Sakaguchi è sempre stato l’uomo dei miracoli, e noi speriamo che anche questa sia la volta buona!