Pokémon TCG Pocket Provato gamescom 2024: il nuovo nucleo digitale del TCG

Pokémon TCG Pocket Provato gamescom 2024

In un 2024 che  – dal punto di vista dei Pokémon – si è rivelato un po’ scarno di novità legate alla costola videoludica del brand numero uno al mondo, siamo volati in quel di Colonia e della gamescom 2024 per provare un particolare titolo dedicato al Gioco di Carte Collezionabili. Dopo aver conquistato i dispositivi mobili e i PC di tutto il mondo con Pokémon TCG Live, una trasposizione che riproponeva fedelmente le dinamiche reali del fenomeno mondiale che infesta i tavoli e i video unboxing in tutto il mondo, con Pokémon TCG Pocket TPCI e DeNa provano ad approcciarsi ad un pubblico che sì, ama spacchettare e collezionare carte, alla ricerca del “pezzo raro” e unico, ma preferisce esperienze più rapide e meno macchinose. E proprio in fede a questa premessa, gettiamoci immediatamente all’interno della nostra anteprima sul gioco!

Pokémon TCG Pocket
Immagine promozionale di Pokémon TCG Pocket

Pokémon TCG Pocket: Spacchettiamo a iosa!

Ma su cosa si base l’esperienza tipica di Pokémon TCG Pocket? In soldoni, Pokémon TCG Pocket è un hub, un grosso contenitore in grado di gestire quello che è essenzialmente un gioco completamente nuovo e slegato a quanto vediamo all’interno delle fumetterie e i tavoli da gioco del tradizionale TCG cartaceo. Attraverso un modello di gioco “Free-to-Start”, molto comune quando parliamo di titoli per smartphone e tablet legati ai franchise Nintendo, i giocatori avranno modo di spacchettare, collezionare e scambiare con i propri amici nuovi set esclusivi e con al loro interno carte che non potrebbero rendere meglio se non in questo nuovo formato digitale, per vari motivi che spiegheremo in questo pezzo. Come sbustare? Niente di più semplice: fin dai primissimi minuti dell’esperienza con Pokémon TCG Pocket, il giocatore verrà accolto con una valanga iniziale di bustine da aprire senza costi aggiuntivi.

Ogni 12 ore infatti, sarà possibile ottenere gratuitamente una busta d’espansione a propria scelta (in questo caso Genetic Apex sarà il primo set disponibile al lancio), fino a un massimo di 2 bustine al giorno che non potranno essere accumulate oltre questo limite. Al di là di una strategia per invogliare i giocatori ad interagire con le microtransazioni presenti in questo titolo e quindi impedire a questi ultimi di accedere “giusto per” durante un numero di giorni non ben definito, l’obiettivo dell’app è proprio quello di portare il giocatore a spacchettare almeno una volta al giorno, in modo da costruire giorno dopo giorno un percorso da collezionista casual o seriale. Inoltre, tramite la meccanica della Pesca Misteriosa – un sistema che ci permetterà di dare un’occhiata alle carte sbustate dai nostri amici o da altri giocatori e ottenere una carta casuale in più – questa collezione otterrà un livello di profondità ulteriore, aprendo le porte al collezionismo digitale non solo delle carte in lingua italiana o inglese, ma anche quelle tradotte in lingue più “esotiche” come lo spagnolo, il portoghese o tedesco.

Pokémon TCG Pocket
La presentazione sbrilluccicosa e dinamica sembra esser stata predisposta per i video unboxing

Tra il passato e il futuro della Poké-Arte

In termini di carte presenti all’interno di questo primo set, la prima espansione disponibile avrà dalla sua ben 200 carte. A seconda dell’illustrazione della bustina selezionata prima della sua apertura, con la possibilità di scegliere tra tre dei simboli della prima generazione Pokémon come Pikachu, Charizard e Mewtwo, i giocatori saranno in grado di sbustare fino a 5 carte per bustina partendo da un poll di carte che varierà proprio in base al Pokémon di copertina selezionato. Per quanto riguarda le carte presenti in questo primissimo set per Pokémon TCG Pocket, Genetic Apex includerà non solo carte storiche come il famoso Pikachu disegnato nel 1999 dal maestro Mitsuhiro Arita e presente all’interno del primo storico Set Base, ma anche carte sviluppate esclusivamente per questo nuovo formato digitale e che sfoggeranno quindi nuove illustrazioni mai viste fino ad ora. A seconda della rarità, ogni carta presenterà effetti e livelli di cura maniacali.

Per esempio, le carte in rarità olografica presenteranno texture metallizzate riflettenti rispetto alle classici carte comuni, andando poi ad aumentare non solo in intensità dell’effetto ma anche nel numero di layer posti sulla carta uno sopra l’altro. Finalmente le illustrazioni in CGI offerte da Planeta Mochizuki o 5ban Graphics troveranno in Pokémon TCG Pocket il loro habitat naturale, grazie a un livello di profondità in parallasse in grado di donare alle carte il giusto spazio per “bucare lo schermo”. Non mancheranno ovviamente delle eccezionali carte in full-art e che mostreranno i Pokémon a loro agio all’interno di ambienti naturali studiati ad hoc per far risaltare le loro caratteristiche principali. A queste ultime, si aggiungerà un ulteriore rarità esclusiva, le cosiddette “Carte Immersive” che ci permetteranno di sbirciare all’interno delle illustrazioni e scoprire cosa si trova oltre quella piccola finestrella, con illustrazioni che andranno ad infarcire la nostra collezione con nuove storie e punti di vista sulle nostre creature preferite.

Pokémon TCG Pocket

Combattere non è il punto

Dobbiamo però essere sinceri e constatare un fatto che risulterà tra lo scontato e il contraddittorio: durante la nostra prova di questo gioco dedicato alle carte collezionabili Pokémon abbiamo giocato veramente poco, entrando in contatto con quest’ultima componente di Pokémon TCG Pocket solo all’interno di un breve tutorial iniziale. Dal punto di vista delle meccaniche di gioco, ci troviamo davanti a una semplificazione delle regole fondamentali del gioco che strizzano l’occhio all’utenza abituata a titoli “mordi e fuggi” come Yu-Gi-Oh! Duel Links e Marvel SNAP: via le carte premio, ora si vince dopo aver messo 3 volte KO i Pokémon avversari (con ulteriori punti nel caso di carte “ex”); niente carte energia, al loro posto una riserva di mana che si auto-rigenererà all’inizio di ogni turno. Tutto il resto è come il gioco originale, con carte da mandare in campo, carte in riserva e le classiche evoluzioni che determineranno l’andamento degli scontri. E sì, vi è anche la possibilità di provare mazzi sempre nuovi attraverso un sistema di missioni tematiche in grado di sbloccare “mazzi a noleggio” tutti da scoprire, oltre che alle modalità di combattimento contro la CPU o contro altri giocatori in tutto il mondo… Ma la verità è che questo non è il fulcro principale dell’esperienza di Pokémon TCG Pocket.

Ovviamente il centro dell’esperienza ruota attorno allo spacchettamento delle carte e all’ottenimento di nuovi pacchetti, attività che viene imbastita da una quantità incredibile di valute e sotto-valute gratuite e ottenibili tramite il progresso in-game e il completamento di alcune missioni giornaliere, settimanali o mensili, ma anche diversi tipi di valute “premium”. Perché in realtà, oltre ai due pacchetti giornalieri garantiti, è ovviamente possibile incrementare il numero di carte ottenute all’interno di una singola giornata utilizzando le Clessidre, oggetti in grado di accorciare il periodo d’attesa tra uno spacchettamento e l’altro. Trattandosi delle prime ore di gioco, durante la nostra sessione alla gamescom 2024 siamo stati assaliti da quantità incredibili di pacchetti da aprire, clessidre e soprattutto ricompense, attraverso il solito sistema di luci, effetti e musichette vivaci che mascherano le ovvie microtransazioni che – a un certo punto – verranno a bussare alla nostra porta, proponendoci (a prezzi opinabili) la possibilità di ottenere nuovi pacchetti in pochi istanti oppure sottoscrivere un abbonamento al Pass Premium da 9,99 euro per ottenere una carte promo e la possibilità aggiungere una terza bustina in più al nostro pull giornaliero.


La prova di Pokémon TCG Pocket in quel di Colonia è stata caratterizzata da un primo approccio ricco di curiosità, conferme e dubbi. Da un lato, l’idea di ottenere ogni giorno svariati incentivi per collezionare carte senza alcun tipo di impegno verso il lato ludico del gioco riunirà diverse branche del collezionismo e della player base del gioco cartaceo, incuriositi dalla sola idea di avere accesso, in qualsiasi momento, ad un nexus generale dell’esperienza Pokémon. Dall’altro lato, nutriamo qualche dubbio relativo al modello di monetizzazione implementato e che non nasconde in nessun modo il potenziale predatorio del dover acquistare incredibili quantità di bustine, lingotti, crediti extra e un season pass che al momento non sembra poi così allettante.


Game Designer e scrittore, alla fine si è deciso ad aggiornare la propria bio dopo 50 anni di muffa. Perché va bene l'essere "cresciuti a pane e Tekken 2", ma a una certa arriva il momento di "voltare pagina". Non chiedeteli quale sia il suo Final Fantasy o gioco Mega Ten preferito: non ne uscireste vivi!