Dov'è Wanda?

Dov’è Wanda?: la nuova dark comedy di Apple TV+

Apple TV+ presenta il trailer di “Dov’è Wanda?”, la prima serie in lingua tedesca prodotta da UFA Fiction che vede protagonisti la candidata all’International Emmy Award Heike Makatsch (“Love Actually”), il vincitore del German Comedy Award Axel Stein (“The Vault”), Lea Drinda (“Il Grifone”), Leo Simon, Nikeata Thompson (“How to Dad”), la presentatrice e attrice Palina Rojinski (“Benvenuto in Germania!”), Kostja Ullmann (“My Blind Date With Life”) e la stella nascente Harriet Herbig-Matten (“Maxton Hall – Il mondo tra di noi”). La dark comedy, composta da otto episodi, farà il suo debutto su Apple TV+ il 2 ottobre con i primi due episodi, seguiti da un nuovo episodio ogni mercoledì fino al 13 novembre.

“Dov’è Wanda?” racconta la storia di Dedo e Carlotta Klatt (Stein e Makatsch), che cercano disperatamente di ritrovare la figlia diciassettenne Wanda (Drinda), scomparsa da mesi senza lasciare traccia. Quando nemmeno la polizia riesce a trovarla, la famiglia prende in mano la situazione, procurandosi dispositivi di sorveglianza con l’aiuto del figlio Ole (Simon), esperto di tecnologia. Travestendosi da dipendenti di un’azienda elettrica, mettono sotto controllo prima il loro quartiere e poi metà della periferia circostante, scoprendo che, dietro le porte chiuse, nessuno dei loro vicini è quello che fingono di essere.

La serie vede anche la partecipazione di Devid Striesow (“Niente di nuovo sul fronte occidentale”), Jasmin Shakeri (“Il flauto magico”) e Joachim Król (“Tutti lo vogliono”). Prodotta da UFA Fiction, una società di Fremantle, “Dov’è Wanda?” è creata, scritta e prodotta esecutivamente da Oliver Lansley (“Flack”), membro della Royal Television Society, insieme ai produttori esecutivi Nataly Kudiabor (“Arthur’s Law”) e Sebastian Werninger (“The Physician”). La serie è co-creata da Zoltan Spirandelli (“Vaya con Dios”) e basata su una sua storia. “Dov’è Wanda?“ è diretta dai registi Christian Ditter (”Single ma non troppo“), qui anche produttore esecutivo, e Tobi Baumann (”Faking Hitler”).

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