Cyborg 009 VS Devilman Recensione: una fusione imperfetta

Quando si possiedono poteri che superano l’umano si può essere solamente dei o demoni… ma sarà veramente così? La risposta è in CYBORG 009 VS DEVILMAN disponibile nelle sale cinematografiche il 9, 10 ed 11 settembre, primo film della nuova stagione Anime al Cinema – Autunno 2024, il progetto esclusivo di  Nexo Digital in collaborazione con Yamato Video ed i media partner MYMovies.it, ANIME GENERATION e Cultura Pop. Il lungometraggio è un crossover di Cyborg 009 di Shotaro Ishimori e Devilman di Go Nagai, entrambe icone del mondo dei manga/animazione giapponese, come del resto i loro geniali autori. Nato, in realtà, come OVA in tre parti rilasciate nel 2015 è una produzione congiunta tra Toei Video Co., Hideki Tajima (Ishimori Pro) e  Yoshinaga Minami (Bee Media). CYBORG 009 VS DEVILMAN è realizzato dagli studi d’animazione Bee Media e Actas, con la regia e sceneggiatura di Jun Kawagoe.

Il gruppo di cyborg guidati dal dott. Gilmore indaga su misteriose apparizioni di demoni che minacciano la città di Tokyo. Durante le ricerche Cyborg 009 s’imbatte nell’enigmatico Devilman e, causa un malinteso, i due si scontrano credendosi erroneamente nemici. Tuttavia, una minaccia ancora più grande si profila all’orizzonte: il malvagio Dr. Adams e la sua nuova generazione di cyborg, creati per seminare caos e distruzione.

CYBORG 009 VS DEVILMAN: un incontro – scontro tra due titani

Cyborg 009 e Devilman, entrambi pilastri dell’universo manga/anime, frutto dell’eclettico estro di due colossi del settore: Shotaro Ishinomori e Go Nagai. Due creazioni che si contraddistinguono per un complesso approfondimento tematico, esplorando con maestria le profondità dell’animo e le sfide morali che ne derivano. Cyborg 009 è un’ opera di fantascienza e avventura, che si proietta verso un futuro cibernetico dai risvolti oscuri, celebrando il coraggio e la speranza, mentre Devilman è un intenso dark fantasy e horror,  dove ci si immerge nelle tenebre dell’esistenza, confrontandosi con una critica spietata e sempre attuale della società e della natura umana. I loro protagonisti incarnano forme di eroismo diametralmente opposte, dicotomia che rispecchia le visioni dei loro autori. Joe Shimamura, alias Cyborg 009, rappresenta il classico paladino virtuoso, integerrimo e sempre positivo nonostante il male subito. Al contrario, Akira/Devilman è un antieroe, cupo e disilluso, personificante un marcato pessimismo di chiave nichilista. Ne consegue che unire due prodotti di questo calibro e struttura in un film – OVA non è un’impresa semplice. In realtà tutti i crossover sono sempre progetti intrinsecamente rischiosi e complessi, a maggior ragione in questo tipo di situazioni.

Nel caso di CYBORG 009 VS DEVILMAN l’obiettivo è raggiunto solo in parte, con un risultato, nel suo complesso, godibile, ma che non rende piena giustizia alle opere originali. La loro ambientazione in un mondo alternativo e l’incontro-scontro con un nemico comune risultano particolarmente idonei per connettere le due serie in un contesto condiviso, grazie anche alla natura antitetica dei due protagonisti. Questa contrapposizione, infatti, permette di sfruttare l’espediente canonico del fraintendimento in modo semplice ed efficace. La trama riesce a collegare gli elementi senza troppe forzature, con una narrazione generalmente scorrevole, sostenuta da scene d’azione ben orchestrate. Di contro, purtroppo, nel tentativo di tenere coese tutte le componenti, si perde molto della complessità ed intensità tematica che contraddistingue Cyborg 009 ed ancor più Devilman. L’approfondimento, infatti, seppur non banale, rimane più superficiale rispetto alle opere originarie, incapace di penetrare le profondità narrative e filosofiche che caratterizzano i lavori di Shotaro Ishinomori e Go Nagai. Ciò si traduce in una storia che, pur mantenendo un certo fascino estetico, non riesce a catturare appieno l’essenza e la gravitas degli argomenti trattati, risultando in ultima analisi meno incisiva e memorabile. Tutto finisce per concentrarsi su un unico concetto: la scelta di restare umani anche a fronte di poteri incredibili che trascendono la natura. Una concordanza intrinseca e significativa tra Joe e Akira, che, tuttavia, risulta limitativa anche per la caratterizzazione stessa dei personaggi, impedendo loro di evolversi oltre tali confini. Contribuisce, in tal senso, l’assenza del background dei protagonisti che si limita alle sequenze iniziali del film, nelle quali vengono mostrati due eventi importanti delle opere originali– la battaglia contro gli dei dell’olimpo per Cyborg 009 ed il combattimento tra Akira e Jinmen di Devilman – corredato di qualche riferimento. Questa mancanza si aggrava a fronte degli spettatori che non conoscono i due manga/anime, in quanto tali fatti e richiami risultano decontestualizzati, limitandone la comprensione e, di riflesso, la sua versatilità di pubblico. Non bisogna sottovalutare, invero, che il film, sebbene rivolto primariamente ai fan della serie, può essere comunque accessibile anche per gli spettatori digiuni di entrambe le serie.

CYBORG 009 VS DEVILMAN è realizzato in tecnica tradizionale implementata con elementi in C.G.I., con animazioni fluenti che risaltano visivamente le sequenze di azione e combattimento. Alcuni elementi digitali appaiono un po’ troppo percettibili, un “difetto” giustificato dal fatto che l’OVA/film sia stato realizzato quasi dieci anni fa. Lasso di tempo nel quale le tecnologie sono migliorate non poco, abituandoci a livelli superiori, caratterizzati da un buon equilibrio tra le componenti 2D e 3D. Tuttavia, contestualizzando anche il momento in cui è stato prodotto, la qualità, sotto il profilo tecnico, è ottima. Più controverso il character design dei personaggi, il quale necessariamente è stato adattato nel tentativo di conciliare due stilemi grafici molto differenti nonché, nel caso di Cyborg 009, anche un po’ datato rispetto gli attuali canoni. Il risultato è nel complesso soddisfacente, dal tratto moderno e curato, ma, non perfettamente uniforme. Questa dissonanza grafica, unito all’inevitabile diversità con i disegni originari, potrebbe, in parte giustificatamente, non incontrare il favore dei fan più puristi ed esigenti. Tuttavia, è opportuno contestualizzare la difficoltà obiettiva richiesta, poiché gli stili di Shotaro Ishimori e Go Nagai sono estremamente difformi e discordanti. Interessante ed apprezzabile, invece, la fotografia della scena iniziale con protagonista Akira, ripresa dall’opera originale, in quanto la scelta di utilizzare il B/N arricchito con elementi in rosso ben valorizza l’emotività della situazione. Impeccabile il doppiaggio italiano, che vanta tra le sue voci quelle di Maurizio Merluzzo e Stefano Crescentini. Non meno apprezzabile la sigla finale, che, sulle note di 愛は力(ai wa no chikara – Love is Power) eseguita dai JAM Project, mostra dei panel estrapolati da i due manga originali.

CYBORG 009 VS DEVILMAN rappresenta un tentativo audace di fondere due universi narrativi di grande spessore, riuscendo solo parzialmente nel suo intento. Il film offre un’esperienza visiva appagante, tuttavia, è incapace di rendere piena giustizia alla complessità ed intensità tematica delle opere originali, impedendo a questa produzione di raggiungere le vette di eccellenza dei capolavori di Shotaro Ishinomori e Go Nagai. Resta comunque un’opera godibile, capace di intrattenere sia i fan di lunga data che i nuovi spettatori, pur senza riuscire a catturare appieno l’essenza e la poliedricità dei mondi da cui trae ispirazione.