The Legend of Zelda Echoes of Wisdom

The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom Anteprima V mensile

È da quando esiste The Legend of Zelda che i meno addentrati nel mondo dei videogiochi fanno spesso confusione tra titolo dell’opera e nome del protagonista. Quante volte Link è stato chiamato erroneamente Zelda? Tuttavia, è simpatico constatare che The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom, in uscita il 26 settembre, rappresenti la prima volta in cui in un capitolo principale impersoneremo la giovane principessa; se escludiamo – e vanno assolutamente esclusi (tanto che nemmeno Nintendo li riconosce) – Zelda’s Adventure e Zelda: The Wand of Gamelon, due dei tre discutibili prodotti sviluppati per Philips CD-i da Animation Magic in cui prendevamo proprio il controllo di Zelda. Una tristissima pagina di storia che è bene dimenticare. Insomma, un sogno che diventa realtà, quella di avere la principessa Zelda come protagonista, soprattutto considerando che sono ormai anni che c’è questo desiderio da parte del fandom. Ecco, finalmente Nintendo lo ha esaudito.

The Legend Of Zelda Echoes Of Wisdom; The Legend Of Zelda
Zelda pronta all’azione… o quasi!

Cambio totale di registro

Cominciamo col dire che Echoes of Wisdom non è una semplice reskin di un classico titolo 2D di The Legend of Zelda ma con la principessa al posto dell’amato protagonista, bensì un vero e proprio cambio di rotta che metterà nelle mani della nostra damigella in difficoltà gli strumenti per plasmare l’esperienza secondo la nostra creatività. D’altronde si vede che questo gioco è figlio di Tears of the Kingdom, e la grande N pare voglia unire il meglio dell’opera ultima con quanto di buono fatto negli episodi 2D, ma mischiando ancora una volta le carte in tavola. Non per altro, lo stesso Eiji Aonuma nel Nintendo Direct in cui è stato annunciato Echoes of Wisdom ha dichiarato che volevano creare un nuovo stile di gameplay che infrangesse le convenzioni dei classici capitoli con visuale dall’alto. Ed eccoci quindi armati dell’asta di Tri, anziché dell’immancabile spada, che ci consentirà di creare numerosissime repliche (copie memorizzabili) dei più disparati oggetti da usare a proprio piacimento per superare i puzzle e i vari ostacoli in millemila modi diversi, senza contare la possibilità di duplicare persino i nemici, sfruttando le loro abilità in combattimento. È questo è solo uno dei molteplici poteri dell’asta di Tri, considerando che potremo avvalerci anche della Sincronia, la quale funge un po’ da Scettro del Plagio visto in Twilight Princess, ma con la differenza che potremo sincronizzare una marea di oggetti e persino le nostre stesse repliche ai movimenti della principessa Zelda. Tra le infinite copie memorizzabili e i loro utilizzi unite al potere della  sincronia, la fantasia del giocatore verrà stuzzicata e stimolata in maniera davvero eclatante, non invidiando nulla dal fratello maggiore Tears of the Kingdom. Chissà se invece torneranno anche in scena i frammenti di cuore, vista la loro presenza nella key art.

Uno stile grafico che in molti riconosceranno!

Uno sguardo alla componente narrativa

Strani squarci sono apparsi nel regno di Hyrule e questi stanno inghiottendo tutti i suoi abitanti tra cui il nostro eroe, Link. Toccherà quindi alla principessa Zelda, assieme alla nuova amica Tri, indagare su questo misterioso evento e capire chi si nasconde dietro alla minaccia. Nel primo trailer rilasciato vediamo l’eroe dalla tunica verde (nuovamente mancino) non equipaggiare la Master Sword, bensì un’altra spada, e sembrerebbe aver sconfitto Ganon prima di finire nello squarcio oscuro, tuttavia non possiamo sapere con certezza se possa esserci un inedito antagonista oppure se vedremo una nuova variante della spietata nemesi di Link. Quello che possiamo ipotizzare è che la Hyrule potrebbe essere la stessa vista in A Link to the Past (le similitudini estetiche sono tantissime), ma maggiormente estesa ed ampliata, con una lieve probabilità che vi siano dimensioni parallele coinvolte in qualche modo dall’oscurità (basti pensare che in questo capitolo vediamo per la prima volta insieme le due forme di Zora, quelle più umanoidi viste in Ocarina of Time e quelle più mostruose di color verde apparse in A Link to the Past, per non parlare della presenza del Grande Albero Deku). Lo stile grafico riprende invece a piene mani da quello del remake di Link’s Awakening, ma in termini di interfaccia il gioco si rifà decisamente a Breath of the Wild e Tears of the Kingdom, tanto che ci sarà pure il diario delle quest secondarie. Resta quindi la curiosità sulle abilità di Zelda non ancora mostrate e su quali sorprese riserverà la trama, siccome non è da escludere che vi saranno collegamenti tra più episodi di Zelda, magari anche di timeline differenti. Resta poi da capire se il titolo offrirà dei veri e propri dungeon, finora non mostrati esplicitamente, sebbene alcune location in particolare li ricordano e con il nuovo gameplay potrebbero davvero offrire tantissimo in questa iterazione.

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