Se c’è una cosa che mi ha insegnato Mel Gibson in Mad Max, è che per correre bisogna avere le ruote giuste. Cosa mi ha insegnato Toretto, invece, è che la vita vale quanto un secondo. Forrest Gump correva senza motivo; poi si è capito che lo faceva essenzialmente per sé stesso. Warhammer 40,000 Speed Freeks, invece, permette di correre perché bisogna schiacciare più perso… ops, Orki possibili per arrivare serenamente alla vittoria. No, nessun errore grammaticale: quel fenomeno mondiale ideato che The Games Workshop è diventato un metro di paragone in qualunque salsa possibile e immaginabile. Pensiamo al recentissimo Warhammer 40,000: Boltgun o, per chi non lo conoscesse, al mai dimenticato Space Marine, che a breve riceverà un secondo capitolo ufficiale dopo tredici anni dall’ultima volta.
Parlare di questo franchise, specie dopo Warhammer 40,000: Rogue Trader, è un po’ come fare un salto indietro nel tempo, ma è anche un dovere per dettagliare uno dei più grandi franchise in assoluto, capace di essere esaltante e coinvolgente quanto assolutamente godibile per chiunque adori opere di questo tenore. All’appello, in effetti, mancava un competitivo e un cooperativo, ma soprattutto un videogioco che gettasse il giocatore a bordo di macchine agguerrite pronte a tutto pur di far soffrire il prossimo. È così che è iniziata, improvvisamente, questa storia d’amore, tra atroci sofferenze e altrettante innegabili situazioni divertenti che ci hanno intrattenuto parecchio.
Ammettiamo che, d’altronde, non è semplice creare un videogioco del genere, con tutti i competitivi e le produzioni di questo tenore che possono dire la loro, in un mercato così denso e particolareggiato. Pensiamo a quanto abbia fatto del bene, ora, Multiversus nella sua versione 2.0, un nuovo start che tutti, nel bene o nel male, attendono con trepidazioni, sognanti e speranzosi di vedere nel prossimo futuro qualche novità e molto altro, in un panorama che, a volte, stenta un pochino a credere nella creatività e nel talento dei team. CAGED Element, in questo caso, ha proposto una produzione brutale e violenta, mettendo i giocatori nei panni degli Orki, incaricati in questo caso di trucidarsi gli uni con gli altri, smembrando e facendo del male al prossimo, skiacciando (con la k, ne leggerete molte) e facendo ciò che rende divertente un titolo di questo calibro: migliorare partita dopo partita, perdendosi completamente in un mondo ancora più travolgente e inedita, stavolta sotto forma di meraviglia ludica all’ennesima potenza. Anche se qualcuno potrebbe pensare che no, non è così e che forse c’era bisogno di altro, l’intero franchise dedicato a Warhammer: 40,000 sta dimostrando sempre più di essere uno dei franchise più ambiti in assoluto. In tal senso, Warhammer 40,000: Speed Freaks porta ben più lontano di quanto qualcuno potrebbe immaginare, a nuovi concetti ludici che riescono costantemente a offrire molto più di quanto qualcuno è disposto ad accettare. Dettagli ludici che, sottolineo, sanno sempre dimostrarsi maturi e ben congeniati, all’interno di questo panorama, ora mostrati all’asintoto anche in Speed Freaks, produzione che riesce nel complesso compito di elevare e contestualizzarsi nel panorama con bravura.
A tutta furia e potenza con Warhammer 40,000 Speed Freeks
In Warhammer 40,000 Speed Freeks si corre, si corre tantissimo. Bisogna fare veloce e sapere in che modo affrontare gli avversari. In tal senso, è sempre bene iniziare con dei bot per imparare al meglio la dura legge del motore e dell’acciaio degli Orki, prima di barcamenarsi negli scontri online, il reale punto focale su cui l’intera produzione si concentra per mostrare il meglio di sé in ogni modo possibile e immaginabile. Le due modalità, proposte nel menu principale, si dettagliano così: da una parte abbiamo la Modalità Korsa Mortale, mentre dall’altra Kaccia al Konvoglio, una pregevolissima modalità che ammettiamo di aver appreso dopo tante ore di gioco e moltissimi scontri persi durante le divertenti ore di gioco. Qualcuno potrebbe pensare che siano davvero poche solamente due, ma ricordiamo che, al momento, il titolo è al suo stato embrionale, il che significa che potrebbe espandersi molto più di quanto immaginiamo. È da domandarsi in che modo, anche se al momento, lo ammetto, solamente due modalità sono molto poche per proporre delle reali diversificazioni nel corso dell’esperienze.
Le stesse, tuttavia, sono tenute in piede da un ottimo game design e da un’attenzione accorta e particolareggiata per i dettagli più piccoli e insignificante, in modo da offrire così molta varietà e, soprattutto, un coinvolgimento realmente spensierato e lodevole, sin dall’inizio alla sua conclusione. Una cosa che, sottolineo, non è affatto semplice, ma che può offrire comunque un approccio diversificato alla mole di attività che si possono concatenare, mentre si gioca. Al suo interno, infatti, è da apprezzare la mole come l’impatto di gioco favorisca la scelta della vettura, ben prima di qualunque altra opzione. All’interno del titolo, in tal senso, ce ne sono parecchi e tutti loro servono per differenziare di molto l’impatto di gioco, tra scelte oculate e certezze che è bene prendere con assoluta attenzione. Il titolo, particolarmente ricco e piacevole, rende entrambe le attività notevoli e ben implementate al suo interno, con molteplici differenziazioni nella sua struttura di gioco. Serve tempo e modo di apprendere tutto con assoluta attenzione, specie quando l’avventura coinvolge, ed è appunto nel suo sistema e nelle modalità che offre il meglio.
Per il ciclo “Botte da… Orchi”!
La Modalità Korsa Mortale è di certo la più arcade, visto che è necessario dover prepararsi adeguatamente nel corso della corsa. È bene infatti scegliere una vettura più rapida e letale, anche se è possibile optare per una scelta ben diversa, seguendo inevitabilmente un approccio che dia valore alla letalità. Noi abbiamo spesso optato per la leggerezza ma letalità, rinunciando un pochino di velocità, per arrivare abbastanza vicini per piazzare un colpo decisivo ai nemici che ci minacciavano agguerriti. Una scelta che, va detto, abbiamo preso con particolare ansia, vista la difficoltà intercorsa per gran parte dell’esperienza. Online questa modalità, infatti, è la migliore in assoluto: diverte e coinvolge, rendendo la vita complesso ma comunque apprezzabile, seppure di difficile approccio per gran parte del tempo, vista la bravura degli avversari. La settimana scorsa, approfittando dei server aperti, ci siamo goduti parecchio le sfide con altri avversari reali. Le botte si sono fatte letali, e sono aumentate a dismisura quando si è iniziato a brutalizzare chiunque nel giro di qualche metro, di un chilometro.
Comunque, in Korsa Mortale è fondamentale cercare di eliminare i nemici e, in seguito, di spezzare per bene le ossa a coloro che cercano di conquistare un’area. È come in Star Wars: Battlefront, infatti: ogni area va conquistata difendendo l’area appena vinta e, in seguito, va fatto un doveroso lavoro di eliminazione generale delle truppe avversarie. Certo, non è semplice, considerando che bisogna tentare di non farsi beccare e colpire dal nemico, ma è l’essenza stessa del titolo: provare a vincere e arrivare all’obiettivo, consumando le ruote e non solo, pure quel grammo di sanità mentale che rimane. C’è poi da correre davvero per arrivare all’obiettivo, così da vincere, infine, l’agognata gara.
L’ottima prova su PC
Invece, Kaccia al Konvoglio è ben diverso. Qui c’è una strategia da seguire che metta il lavoro di squadra al primo posto, così da consentire ogni azione in modo tale che abbia una sua rilevanza. Certo, potrebbe sembrare un comunissimo modo come un altro per arrivare all’obiettivo e vincere, ma la strada seguire, in realtà, è ben più complessa di quanto qualcuno potrebbe immaginare. Come dei moderni Max, bisogna trasportare una bomba e arrivare abbastanza vicino al convoglio per distruggerlo completamente, così da vincere lo scontro. Ammettiamo di averci messo parecchio per capire in che modo affrontare cosa avevamo di fronte, ma siamo arrivati alla vittoria senza troppe cerimonie. Serve comunque tanta attenzione, oltre che una particolare attitudine al cambiamento, in corso d’opera, nonché a un travolgente bagaglio di brutalità – immancabile, in certuni casi, specie quando si tratta di dover triturare gli avversari al suono dei motori e della GPU che scalda come non mai.
Abbiamo goduto del titolo su un PC performante che garantisce i granitici fotogrammi al secondo necessari per apprezzare appieno di tutto quanto. Come accennavamo prima, è un videogioco al suo stadio embrionale: l’ottimizzazione è, quindi, ancora un po’ da rivedere, nonché da comprendere come possa comportarsi su altre, specialmente su console. Al momento su PC serve una buona scheda grafica per reggerlo a ultra, la sua modalità grafica più d’impatto. Noi, avendo una 4060 con 16 GB di RAM siamo riusciti a non percepire alcun problema, né la GPU o il dissipatore si è scaldato improvvisamente. Avremmo preferito un rapporto di sicuro più d’impatto, nell’ottimizzazione. Il lavoro grafico è tuttavia più che soddisfacente, considerando gli standard elevati cui è sottoposto. Niente di troppo esigente, sia chiaro, ma al titolo, per girare davvero bene, ha bisogno di una configurazione buona. Come la nostra, d’altronde.
Intenso e particolareggiato, Warhammer 40,000 Speed Freeks è un videogioco che parte con ottime premesse e che potrebbe rappresentare una gran bella novità per l’intero franchise. Non si era ancora visto, infatti, un nuovo titolo dedicato a Warhammer interamente online e con corse allo stato brado, qui manifestate in modo davvero pregevole. C’è da vedere cosa potrebbe essere implementato e cambiare nel corso del tempo. La base è assolutamente buona e c’è tutto il tempo per migliorare alcuni dettagli, inclusi i piccoli problemi di ottimizzazione, comunque risolvibili molto più rapidamente di quanto si potrebbe immaginare.