Sarร il calore torrido, sarร la nostalgia della โNotte Horrorโ di Italia 1 che ha allietato le serate estive di tutti i ragazzini degli anni โ90, ma il teaser trailer di Emio ha risvegliato in me un ardore ormai sopito: unโinestinguibile voglia di qualcosa di macabro, che pensavo di riuscire a tenere a bada a suon di Still Wakes the Deep.
Tendenzialmente, ho una predilezione per i videogiochi horror. Se sono consapevole che qualcosa di intrigante, e possibilmente story driven, sta per uscire, mi ci fiondo senza pensarci due volte. L’unico titolo che di recente era riuscito a saziare la mia sete di gore era stato il bizarro World of Horror, che, tra un’inquietante grafica pixellosa effetto vedo-non vedo, un substrato narrativo a base di leggende metropolitane e un frustrante gameplay a turni, mi aveva letteralmente fatto gelare il sangue nelle vene. A parte questa piccola parentesi, devo confessarvi che nessuna delle recenti (sebbene esigue) proposte di genere si รจ rivelata interessante. Sembra quasi che l’horror viva ormai da qualche anno in una sorta di limbo creativo in cui i maggiori guizzi finiscono col produrre opere che, nella migliore delle ipotesi, sono emuli delle grandi glorie del passato. ร vero, qualche storia interessante sono anche riuscita a giocarla, penso principalmente ad Alan Wake 2; stesso dicasi per qualche meccanica di gioco stimolante, imbevuta in una sana ambientazione macabra, e in questo caso penso a Dredge, ma praticamente mai ho trovato opere all’interno della quali i due fenomeni coesistano in modo convincente. Qualcosa di davvero intrigante lo hanno fatto i Ninja Theory con la saga di Hellblade, checchรฉ ne dicano i suoi detrattori, ma parlare della loro opera come di un semplice videogioco horror รจ concettualmente sbagliato tanto quanto parlare di opera di fantascienza a proposito di Star Wars (e se volete litigare sul tema, sapete dove trovarmi).ย
Non fatevi l’idea sbagliata, perรฒ, non sono una classica anziana alla ricerca di errori e scorrettezze nei cantieri videoludici, nรฉ tantomeno sono una nostalgica che sta sempre a recriminare su quanto โa tempi nostri era tutto meglioโ. Molto piรน banalmente, il genere horror รจ di fatto una nicchia, per di piรน una nicchia non particolarmente redditizia, se confrontata con i generi che realmente riescono a monetizzare oggi, e quindi molto di rado incontra il favore degli investitori, che finiscono sempre col direzionare i loro soldi verso lidi il cui ritorno economico รจ piรน probabile.ย
Va da sรฉ, quindi, che quando Nintendo entra in gioco sul tema, io vada in fibrillazione. Ancora oggi, trovo che alcuni dei migliori titoli horror mai realizzati siano stati pubblicati dalla grande N, Eternal Darkness e Resident Evil 4 (indiscutibilmente il miglior esponente della serie) in primis. Con un teaser studiato ad arte e un misterioso sito web ad accompagnarlo, Emio sembrava voler essere il nuovo capolavoro horror Nintendo che tanto aspettavo. Purtroppo (per me) la rivelazione che il titolo altro non รจ se non il nuovo capitolo di Famicom Detective ha tranciato di netto la mia smania, riducendola a un moderato interesse.
Sono anni che attendo il nuovo gioco horror che cambierร gli standard del genere e Nintendo ha tutte le carte in regola per farlo: la soliditร economica, le competenze giuste e, paradossalmente, la possibilitร di osare, come ha giร fatto in passato, quando tutti gli altri preferiscono sempre andare sul sicuro. Purtroppo (per noi), perรฒ, Emio non รจ quel gioco, e a noi non resta che aspettare, ancora.
Leggilo gratis in versione impaginata e sfogliabile sul numero 4 di V – il mensile di critica videoludica