Neva Anteprima V mensile

Dopo l’uscita di Gris, Nomada Studio è diventata una di quelle piccole aziende indie da tenere d’occhio. La voce della bellezza del loro titolo d’esordio è passata di giocatore in giocatore e ancora oggi è uno degli indie portati a modello quando si parla di un’opera magnifica da guardare e altrettanto intrigante da giocare. Da Gris, però, sono ormai passati diversi anni e in questo lungo periodo Nomada ha lavorato ad un nuovo, attesissimo, progetto dal titolo altrettanto enigmatico, Neva.

Neva
I combattimenti nelle fasi iniziali sono gestiti per lo più da Alba.

Neva: letteralmente, in mano all’arte

Già solo guardando le immagini pubblicate su questa pagina, è facile notare un innegabile fil rouge che lega Gris a Neva. Il cuore del lavoro di Nomada Studio è basato infatti sulla collaborazione tra Adrián Cuevas e Roger Mendoza, amici fin dai tempi della scuola e appassionati di programmazione, con il talentuoso artista Conrad Roset. I due programmatori, affascinati dalle opere del giovane, decisero di fondare assieme a lui lo studio, con l’obiettivo di trasformare quell’arte visiva in esperienza interattiva. Neva infatti, così come Gris prima di lui, è a tutti gli effetti un acquerello in movimento. Scevro di qualsiasi interfaccia o consuetudinario elemento visivo caratteristico della maggior parte dei videogiochi, il gameplay di Neva fluisce organicamente durante tutta l’avventura mescolando senza alcuna evidente transizione lo storytelling con le sequenze che richiedono la partecipazione diretta del giocatore. Non pensate infatti che il titolo di Nomada Studio faccia parte di quei giochi/esperienza alla Journey, titoli, pur sempre di grande valore, che però riducono all’osso le meccaniche di gioco per concentrarsi tutto sulle emozioni e sulla narrazione partecipativa. Neva è a tutti gli effetti un videogioco, nel senso più classico del termine.

Neva
Neva diventerà una compagna fondamentale e sarà grazie al suo intervento che Alba riuscirà a sconfiggere l’oscurità.

Di madre in figlia

Così come il bellissimo comparto visivo, minimale e coinvolgente allo stesso tempo, la trama di Neva è piuttosto elementare. Nella nuova opera del team spagnolo la protagonista è Alba, una giovane guerriera sempre accompagnata dalla sua fidata amica lupa. Purtroppo, l’arrivo di terribili e non meglio identificate forze oscure costringe il maestoso animale all’estremo sacrificio, e dopo pochissimi minuti accompagnati da qualche lacrima, Alba si trova sola al mondo, a far da guardiana alla cucciola Neva, figlia della sua compagna di avventure. Non credo di sorprendervi confermando che nella manciata di ore che ci separano dal finale, il nostro obiettivo sarà quello di sconfiggere le forze del male e trovare un posto sicuro dove vivere felici con la nostra nuova amica. Ma non lasciatevi ingannare da una trama così lineare, perché a caricarvi di emozioni non saranno mirabolanti colpi di scena, bensì i numerosi momenti dedicati alla costruzione del rapporto, non sempre facile, tra Alba e la cucciola Neva. La relazione tra le due protagoniste è il fulcro attorno cui ruota tutta l’esperienza, non solo in termini narrativi quanto proprio a livello di gameplay. Sia emotivamente che dal punto di vista delle meccaniche, all’inizio dell’avventura, l’ago della bilancia è molto sbilanciato a favore della guerriera. Alba dovrà più volte incoraggiare la giovane lupa a proseguire in un mondo ostile che l’ha privata troppo presto di sua madre. Una carezza, una pacca sul dorso, piccoli gesti che spronano Neva a camminare in una foresta oscura piuttosto che saltare su una rupe troppo lontana. Cose che per una guerriera come Alba sono la quotidianità possono essere montagne insormontabili per Neva. Man mano che l’avventura prosegue e il tempo trascorre, Neva diventa sempre più sicura di sé; la lupa consolida il rapporto di fiducia con la sua amica umana e diventa sempre più consapevole delle sue capacità, spostando di conseguenza l’ago della bilancia. Se infatti, le meccaniche di gioco di Alba restano sostanzialmente immutate per tutta la durata del gioco, quelle di Neva cambiano parecchio, fino a che la lupa non diventa pilastro insostituibile per la giovane guerriera. Chiaramente non parliamo di meccaniche complesse, né per Alba né per Neva, ma potremmo definirle una versione potenziata degli elementi di interazione già visti in Gris. Salti e rudimentali combattimenti con la spada si combinano con una parziale interazione con l’ambiente di gioco, che mantiene sempre e comunque il focus sulla combinazione delle azioni delle due protagoniste, gestite entrambe dal giocatore.

Nonostante, a seguito della demo pubblicata e delle notizie venute fuori dal Summer Game Fest, la pubblicazione di Neva sembri ormai in dirittura di arrivo, Devolver Digital non ha fatto sapere ancora una data di uscita, nemmeno orientativa. L’unica cosa di cui siamo certi è che il titolo verrà messo a disposizioni di tutti i giocatori entro la fine del 2024. E noi, non vediamo l’ora di poterlo recensire.

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