Dustborn Provato: Punk Rock, critica sociale e mazze da baseball

Dustborn

รˆ da tempo che aspettavo di vedere unโ€™avventura โ€œon the roadโ€ come questo Dustborn. Un’avventura che potesse riportare a quella narrazione americana tanto cara al mondo degli anni โ€™80 e che ha mutuato la lunga ricerca di Jack Keruack e sdoganato la Mittle America delle pompe di benzina e dei lunghissimi orizzonti senza nulla se non la linea che divide il deserto da un cielo blu metano. Allo stesso tempo aspettavamo quella che gergalmente viene nominata come โ€œbuddy adventureโ€, ovvero unโ€™avventura con la storyline improntata sulle differenze (normalmente enormi) tra i vari personaggi che in qualche modo convivono mentre attraversano i paesaggi letterari cui sopra. Dustborn รจ tutti e due e giร  questo sarebbe un ottimo motivo per provarlo. Giร  dalle primissime battute ci troviamo ad avere a che fare con una compagnia abbastanza variegata e che rappresenta in maniera puntuale una delle tematiche sociali degli ultimi dieci anni. Non a caso ci troveremo a combattere con i sinistri figuri che portano il nome di Justice e dei Puritani nei panni di Pax (pace appunto in latino) una giovane punk rocker con una spiccata sensibilitร  e l’arma sempre pronta dietro alle spalle.

Dustborn
Che bella atmosfera mittle americana!

Una critica sociale complessa come mai

La prima impressione che si ha sul gioco e che non sorprende conoscendo Quantic Dream รจ che il contenuto della Lore sia qualcosa di mai visto prima sull’argomento e la parte di gioco che abbiamo potuto provare lo conferma ampiamente. Il primo impatto ci ha riportato a titoli comeย  ma qui siamo davanti ad un lavoro molto piรน complesso visto che troveremo in giro citazioni Orweliane e perfino un redivivo Kennedy. C’รจ da dire che probabilmente, a molti giocatori, il solarpunk (qui visto in chiaroscuro) potrร  risultare decisamente curioso. Non รจ cosรฌ radicato nell’immaginario che le auto siano elettriche o che i dispositivi funzionino massimamente ad energia solare. Da qui a costruire un’idea di societร , con quanto premesso0 prima sulla natura dei protagonisti, รจ veramente ostico ma in quello che abbiamo giocato la scommessa ci รจ sembrata perfettamente vinta. Vinta grazie a tutta una serie di accorgimenti innovativi ma anche radicati ormai nella tecnica di sviluppo di questo tipo di giochi. Come giร  detto i dialoghi e l’interazione con i personaggi sono la vera ossatura del gioco ( seppur come vedremo l’azione non manca), ogni volta che avremo un dialogo, infatti, potremo scegliere il tono da tenere con il nostro interlocutore di cui vedremo subitaneamente la reazione che accrescerร  o diminuirร  l’affinitร  con la protagonista.

Queste scene riempiono gran parte del provato ed inframezzano in maniera abbastanza puntale i momenti di azione ed esplorazione e sono ben distribuite rispetto a tutta la crew con la quale, non essendo mai completamente autosufficienti, dovremo necessariamente relazionarci. A semplificare le cose ed evitare tentativi inutili e frustranti ci verrร  indicato davanti ad ogni problematica comparirร  il ritratto della persona deputata a risolverla (oppure a prendere in considerazione la soluzione) proprio a ricordarci che anche l’eroe da solo รจ destinato a fallire. Oltre i combattimenti, di cui parleremo piรน avanti esiste un’altra feature con cui ce la potremo cavare da soli ovvero il cosiddetto eco. La protagonista equipaggiata di un’apparecchiatura simile in tutto e per tutto ad un gameboy (anche nelle grafiche) potrร , in determinati punti dell’ambienti di gioco potrร , catturare e registrare l’essenza dell’eco in un minigioco dedicato dove l’entitร  pulsante cercherร  di sfuggirci. Una volta catturata darร  diversi effetti come esplosioni e perfino liberare dal controllo mentale i png. Tutti i progressi che facciamo saranno raccolti in fumetto che si disegnerร  mano a mano che le cose accadono e che potremo consultare sempre. Le vignette sono animate ed a volte presentano delle interessanti strategie di comunicazione per portare l’attenzione su determinati dettagli che magari, all’interno del gioco ci erano sfuggiti.

Dustborn
Tho chi si rivede…

Dustborn: sotto-giochi come se piovesse

Come se tutto quello che abbiamo detto non bastasse la nostra protagonista puรฒ intrattenersi con il giร  citato simil-gameboy. Nella nostra tempo ci sono infatti tre proposte di gioco ispirate ai classici piรน classici che potete immaginare a partire dal grande Pong. La vittoria ci porterร  a dei benefici dalla parte dei potenziamenti. La feature in un mondo citazionistico quale รจ quello di Dustborn risulta incredibilmente coerente e rappresenta uno sviluppo possibile della cultura dei videogiochi ancora poco studiato ovvero la sopravvivenza al tempo degli archetipi su cui soltanto i posteri potranno spendere parole, si spera, al contrario di quello che diceva ilย  grande Le Corbusier “…poi sulle lapidi…”. L’altra piacevolissima sorpresa รจ sto il simil-Guitar Hero che ci permette di comporre le canzoni e usarne poi i benefici on game. Questo mini game che giร  abbiamo visto nel provato discretamente impegnativo promette veramente bene ed anche la colonna sonora che ne viene fuori ed il modo in cui la protagonista compone le strofe sono assolutamente credibili, orecchiabili e con molte reference iconiche seppur, a nostro avviso, un po’ lontane dall’atmosfera punk rock che il gioco intende dare.

Dustborn
Parlare ad un robot non รจ come parlare ad una macchina in Dustborn

Un combattimento da vero Musou

L’azione, dicevamo, non manca! Diversi resti tecnologici ci daranno la possibilitร  di potenziare la fida mazza da baseball che portiamo in spalla. L’operazione che puรฒ essere fatta praticamente ovunque ed รจ totalmente reversibile il che รจ decisamente ottimo, non dovremo ricominciare il gioco da capo se nn ci piacciono le nostre scelte. I combattimenti che abbiamo potuto provare ci riportano alle meccaniche dei Musou. La protagonista infatti sarร  assalita da una quantitร  enorme di avversari (tra i quali dei bellissimi robot zombie) che potrร  spazzare via a suon di mazzate vibrate con un’arma speciale che piรน speciale non si puรฒ, torna infatti indietro una volta tirata come quella del mitico Donovan in Darkstalker. A tutti i colpi che potremo freneticamente dare si aggiunge anche l’urlo che colpisce l’area di gioco รจ che ha un tempo di ricarica. Anche qui le idee sembrano bene o male tutte decisamente azzeccate, il rallenty per i colpi finali e le combinazioni spettacolari che riusciranno sicuramente ad accontentare la platea piรน giovane. La protagonista รจ poi fornita di un bel po’ di energia che nella nostra prova i cattivi sono riusciti soltanto a scalfire il che fa pensare ad un incremento di difficoltร  costante ed ad un gameplay incentrato sul godersi l’avventura invece di dover ricaricare partite andate male.

In aggiunta, per offrire un’anteprima dell’esperienza di gioco, Dustborn presenterร  una demo gratuita di 30 minuti nel corso del Steam Next Fest della settimana dal 24 al 30 giugno. I giocatori avranno l’opportunitร  di navigare il mondo di Dustborn nei panni di Pax, e di provare in anticipo le meccaniche di gioco e le interazioni narrative nonchรฉ i messaggi che il titolo ha oneri ed onori di rappresentare.


In definitiva questo provato di Dustborn ci ha regalato diversi spunti che fanno ben sperare. il gioco ha sicuramente una complessitร  ed una profonditร  che non deluderร  la vasta platea a cui รจ rivolto. L’art direction poi รจ veramente interessante, citazionista al punto giusto con una grafica ben disegnata ed un character design rappresentativo e di qualitร . La musica, poi, รจ tutto quello che ci ruota intorno solo la ciliegina sulla torta di un’opera che in un modo o nell’altro per le tematiche che tratta o per l’immaginario che apre un segno lo lascerร  di sicuro.


 

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