Metal Slug Tactics Provato: è l’ora dei proiettili!

Sia che foste dei fervidi appassionati della serie o che ne abbiate visto qualcuno di sfuggita nelle sale giochi degli anni ’90, la particolarissima estetica in pixel art, la cura maniacale per i dettagli e le animazioni fenomenali di Metal Slug vi saranno sicuramente rimaste impresse, e sono stato felicissimo di constatare che il comparto visivo di questa sua nuova declinazione strategica mi ha suscitato il medesimo effetto: come già accaduto con le fortunate riletture di Streets of Rage 4 e Teenage Mutant Ninja Turtles: Shredder’s Revenge, Dotemu e i suoi partner sanno bene come colmare il divario tra nostalgia e modernità. La demo, lanciata qualche giorno fa, presenta una manciata di battaglie tra le palme del fittizio deserto di Argum, con un’abbondanza di splendide tonalità color sabbia accompagnate da drappi e bancarelle dai colori vivaci che adornano le zone urbane, una ricostruzione isometrica perfetta delle atmosfere dello sparatutto a scorrimento che tutti noi abbiamo imparato ad amare.

Metal Slug Tactics
Sabbia, esplosivi e nemici ovunque, normale amministrazione per i Falchi Pellegrini!

Metal Slug Tactics: o la va o la spacca!

Come annunciato fin dall’inizio del progetto, questo nuovo capitolo è caratterizzato da un approccio tattico a turni molto lontano dall’azione dell’arcade originale, almeno dal punto di vista delle meccaniche. Alcune cose però non cambiano mai, perché i Falchi Pellegrini fanno il loro ritorno sulla scena in grande spolvero, inviati a caccia del generale Morden dopo che questi ha organizzato un colpo di stato per scatenare una guerra dietro la protezione di innumerevoli truppe d’assalto, granatieri, spadaccini e boss sovradimensionati. Marco Rossi, il leader nominale dei Falchi, deve farsi largo assieme alla sua squadra attraverso svariate mappe con visuale assonometrica nel tentativo di sventare i piani del Generale ed eliminare le forze dell’Esercito Ribelle che lo proteggono.

In breve, anche Eri e Fio si uniscono alla missione, e il numero di personaggi e riferimenti è destinato ad aumentare nella versione completa del gioco, con una bella sorpresa al termine della demo. Ogni membro del drappello ha due azioni fondamentali: un attacco con l’arma di base dalle munizioni infinite e un altro con l’arma speciale che tuttavia dispone di un numero limitato di colpi, nonché un certo numero di  abilità passive e azioni supplementari che vengono acquisite man mano che salgono di livello durante. Suddetta arma speciale è diversa a seconda del componente dei Falchi sotto il nostro controllo, come la mitragliatrice di Fio che provoca ingenti danni in linea retta o il lanciagranate di Eri che fa esplodere un’ampia sezione trasversale dal punto di impatto. Oltre alla selezione limitata presente in questo breve assaggio dimostrativo, il pacchetto completo includerà molte altre opzioni offensive, ciascuna con diverse aree di effetto e caratteristiche peculiari, che giocheranno un ruolo essenziale per il sistema di sincronizzazione: i membri della squadra possono infatti agire simultaneamente quando uno di loro compie un’incursione all’interno del raggio d’azione dell’attacco base di un altro. Ad esempio, Eri può sparare con il lanciagranate da dietro una copertura, mentre un altro compagno che si trova più vicino è in grado di seguitare l’assalto e incrementare i danni inferti, accumulando rapidamente questi ultimi per avere ragione dei nemici più coriacei. Metal Slug Tactics non pone limite al numero di Falchi che possono sincronizzarsi tra loro, pertanto più personaggi partecipano alla sortita e maggiori saranno gli effetti nocivi della stessa.

Metal Slug Tactics
Le armi speciali incrementano esponenzialmente i danni sulle truppe nemiche

Pronti all’accelerazione, reggetevi forte!

Di norma, i personaggi non possono muoversi dopo aver compiuto un’azione, quindi il gioco riprende in pieno il tema del movimento costante che precede le sparatorie, uno dei cardini di Metal Slug. E non si tratta di una questione puramente offensiva: se un Falco copre una distanza maggiore in un turno, guadagna la possibilità di ridurre i danni in arrivo e potenziare le abilità speciali. Accertarsi di sfruttare al massimo le opzioni di spostamento fruibili per ciascuno dei nostri commilitoni, che sia per allontanarsi da una zona calda o per raggiungere una copertura, si rivela un ottimo stratagemma di partenza per qualsiasi mappa, ed è un bene che gli sviluppatori abbiano trovato una soluzione interessante per implementare nel sistema a turni di Tactics una meccanica ispirata al frenetico posizionamento necessario per avere ragione dei livelli più impegnativi dello sparatutto. Chiaramente, visto il titolo che porta, anche qui avremo l’occasione di metterci ai comandi delle fenomenali “lumache di metallo”, da sempre l’emblema della saga inaugurata da Nazca Corporation, a partire dal compatto, inossidabile e leggendario Super Vehicle-001. Quest’ultimo è dotato di una serie di sistemi propri, come un indicatore di carburante e un quantitativo consistente di punti salute, con il primo designato a regolare i propulsori e l’armamentario del veicolo: posto di avere abbastanza carburante, potremo infatti scatenare una pioggia di razzi e proiettili sui nemici, ma occhio a non consumarlo tutto in una volta sola! Va da sé che l’impiego oculato di questi veicoli può liberare vaste aree dai nemici, ma è sempre necessario tenere sotto controllo la salute del mezzo ed evacuarlo prima che venga fatto a pezzi dal fuoco nemico ed esploda.

Metal Slug Tactics ha inizio presso il quartier generale dei Peregrine Falcon, dove potremo selezionare la squadra da portare in missione e una zona della mappa in cui recarci, dalla quale saremo quindi in grado di scegliere tra diversi nodi interconnessi. L’ammontare di livelli e scenari da sbloccare e completare ad ogni partita è alquanto generoso, e la varietà proposta sembra notevole. A volte, verremo incaricati di eliminare i nemici chiave, o magari di far esplodere un convoglio in movimento prima che fugga. In altre circostanze, invece, saremo costretti a sopravvivere a un assalto nemico per un determinato numero di turni. Per ogni missione sono previsti anche degli obiettivi opzionali mediamente più impegnativi, come lasciare un particolare nemico per ultimo o assicurarsi che nessuno dei nostri cada in battaglia. Le mappe presentano inoltre una serie di caratteristiche aggiuntive come le strutture di copertura, che riducono la quantità di danni subiti da qualsiasi personaggio adiacente alle medesime e ci spingono dunque a individuare la loro disposizione, opportunamente marchiata da decalcomanie cerulee, non appena iniziata la battaglia per raggiungerle il prima possibile. Occhio però, perché al pari di molti altri elementi dello scenario possono essere distrutte, quindi rappresenteranno comunque una protezione temporanea. Prestate attenzione anche alle piattaforme dall’aspetto poco robusto, perché potrebbero cedere all’improvviso e provocare danni imprevisti, nonché ai dislivelli del terreno dato che la maggior parte degli attacchi funziona solo sul piano in cui si trovano i personaggi, e spostarsi tra piani diversi richiede tempo prezioso.

Il cannone del SV-001 è in grado di colpire più nemici alla volta

Non c’è di che, prendine ancora!

Dopo aver completato con successo un incarico, i nostri combattenti guadagnano esperienza e salgono di livello, acquisendo al contempo nuove abilità, modificatori per le armi e risorse tattiche casuali. Gli eroici Falchi non sono in grado di sopportare troppe ferite, ulteriore rimando all’originale, perciò diventa di vitale importanza poter impiegare quante più capacità supplementari possibili. Le munizioni delle armi speciali non si ricaricano tra una missione e l’altra, così come i pochi oggetti designati a rianimare i compagni caduti, una scelta ereditata direttamente dalla struttura rogue-like che gli sviluppatori hanno integrato nel gioco, e che aggiunge ulteriori considerazioni tattiche: faremmo meglio a utilizzare le armi speciali al momento del bisogno durante le prime missioni o a mettere da parte delle munizioni per l’inevitabile scontro con il boss? Pianificare a dovere non è nemmeno così facile, perché le mappe e gli scenari variano casualmente da una partita all’altra: magari potremmo iniziare con qualcosa di molto semplice, come assassinare una certa unità, oppure ritrovarci subito a dover fuggire da un assembramento di truppe nemiche assetate di sangue. Inutile aggiungere che tutta questa imprevedibilità accresce in maniera esponenziale il divertimento, posto che tale approccio rientri nelle nostre corde.

Durante questa breve versione dimostrativa, ho avuto modo di affrontare una vasta gamma di nemici come i granatieri, che lanciano bombe a mano da lontano e spesso si rifugiano dietro qualsiasi copertura riescano a trovare, oppure i guerrieri armati di spada, che ci inseguono fin dalle prime battute e possono sferrare un fendente micidiale anche una volta sconfitti. In seguito al completamento di un certo numero di nodi, mi sono ritrovato faccia a faccia con una delle mostruosità meccaniche per cui la serie è ben nota. Senza fare troppi spoiler, la battaglia contro un’imponente nave da guerra tempestata di torrette è un succoso assaggio di ciò che ci aspetta nel prossimo futuro. Al di là della grafica sontuosa, il sound design è altrettanto vivace e esagerato come ci si aspetterebbe. I temi jazz delle missioni di base si affiancano a un sottofondo acustico più orientale per le zone visitabili, mentre l’utilizzo consapevole di voci fuori campo tanto per la selezione dei personaggi quanto per l’inizio e la fine delle missioni non fa che accentuare a dismisura il precipuo sentimento nostalgico mentre giochiamo.


Giocare a Metal Slug Tactics è stato piacevole ed emozionante in egual misura. Rispetto al classico sparatutto a scorrimento da cui prende spunto, dovrete apprendere un discreto numero di sistemi aggiuntivi, tra cui effetti e modificatori per le armi, potenziamenti delle abilità e oggetti sbloccabili dei quali ho potuto scorgere soltanto un accenno nella demo. Oltre alla promessa di nuove mappe e biomi e di una porzione estetica ancora più bella da ammirare, non vedo l’ora di tornare nel vivo della battaglia per condurre ancora una volta alla vittoria tutta la squadra dei Falchi Pellegrini!


 

V MENSILE
V007 Mensile
Gioca da quando ha messo per la prima volta gli occhi sul suo Commodore 64 e da allora fa poco altro, nonostante porti avanti un lavoro di facciata per procurarsi il cibo. Per lui i giochi si dividono in due grandi categorie: belli e brutti. Prima che iniziasse a sfogliare le riviste del settore erano tutti belli, in realtà, poi gli è stato insegnato che non poteva divertirsi anche con certe ciofeche invereconde. A quel punto, ha smesso di leggere.