Audazzle si può giocare anche a occhi chiusi

Avete mai provato a farvi una partita a Call of Duty tenendo gli occhi serrati? No? Beh, evidentemente siete saggi e sapete riconoscere che vi sono certi video games inadatti a essere goduti in assenza di input visivo. A dire il vero nessun gioco parrebbe essere fruibile con lo schermo spento, il che è indiscutibilmente un problema qualora il televisore al plasma abbia deciso di fare i capricci o, caso più serio, se l’utente risulta essere privo di vista. Questo incipit un po’ brusco serve a introdurre Daisy, ragazzina anglofona che a quattro anni ha perso la vista per una grave malattia; il suo mondo di bambina è stato ovviamente stravolto dalla cosa ma, anche complice la giovane età, una delle cose che la faceva sentire maggiormente isolata dalla società è stata il non poter partecipare al mondo videoludico. Selwyn Lloyd, suo padre e fondatore di JumpInSauceRS, ha deciso di investire undici anni della sua vita per poterla finalmente includere in un’esperienza che le è sempre stata aliena; ne è venuto fuori uno sparatutto spaziale in puro stile Space Invaders in grado di essere alla portata di tutti: Audazzle.

La grafica non è tutto.
La grafica non è tutto.

Usando la miglior tecnologia dell’audio 3D, JumInSauceRS è riuscita a creare un sistema in grado di mimare il suono come lo si percepisce nella vita quotidiana, rendendo fruibile la giocabilità anche ai non vedenti. “Il nostro audio viene trasmesso dalle cuffie e crea l’illusione che il suono si propaghi tutto attorno all’ascoltatore,” spiega Lloyd. “Abbiamo incorporato sia l’audio 3D che la grafica a computer, chiunque può goderselo.” Superata questa prima fase ci si aspetta che il progetto, seguito sia dal governo britannico che dall’università di Portsmouth, possa ampliarsi anche grazie ai fondi privati che, man mano, vengono elargiti sotto forma di donazione. Ovviamente questo primo, minuscolo, passo aprirebbe in futuro una serie di nuove possibilità che, con la dovuta sensibilità, saranno in grado di fare evolvere la tecnologia in tutte le sue forme, dalla navigazione spaziale ai sistemi di emergenza.