Come si misura il successo di un franchise, e dei suoi singoli capitoli? Ma soprattutto, quanto รจ funzionale il mutamento dei contenuti e delle modalitร di narrazione di una saga, nel corso del tempo? Diversi anni fa, Capcom aveva deciso di trasformare concettualmente il fenomeno Monster Hunter in qualcosa di ben piรน vicino a mondi sfidanti e basati sul rapporto uomo-creature mostruose (ma anche molto carine), come Pokรฉmon o Digimon. Una scelta che puรฒ incuriosire positivamente, cosรฌ come comportare il rischio di allontanare i fan che fino a quel momento avevano seguito lo svolgimento dei capitoli precedenti. Cosa succede, dunque? Da un lato, lo spin-off Monster Hunter Stories uscรฌ per Nintendo 3DS e diede lโopportunitร di osservare il mondo della caccia con un ritmo ben lontano da quello dettato dallโazione frenetica, per passare a un piรน moderato stile di combattimento a turni. Dall’altro, il suo seguito, Monster Hunter Stories 2: Wings of Ruin, sia per Nintendo Switch che Steam, ha ulteriormente ampliato il concept originale, con un respiro piรน moderno e libero dai limiti della piccola portatile della grande N rossa. Due capitoli, in buona sostanza, degni di attenzione ulteriore secondo la software house nipponica, che li ripropone, dal 14 giugno, in una nuova versione rimasterizzata e pensata per PC, PS4 e Nintendo Switch. Come si รจ comportata la Monster Hunter Stories Collection che abbiamo testato su PlayStation 5 inย versione PS4, dopo il nostro primo provato qualche tempo fa? Scopritelo con noi nella nostra recensione!
Monster Hunter Stories Collection: il primo capitolo dello spin-off
Come abbiamo anticipato, Monster Hunter Stories, uscito per la prima volta nel 2017, si sgancia dal gameplay loop originale, tanto da necessitare la creazione di una nuova branca di lore. In questo spin-off infatti fa capolino la figura del Rider, ossia coloro che sono in grado di creare un legame con i mostri “benevoli” per combattere al loro fianco contro altri mostri antagonisti, per impedire loro di fare male a qualcuno. Occasionalmente, avverranno scontri anche contro altri rider, mossi da meno nobili intenti rispetto a quelli del nostro (o della nostra) protagonista. Facciamo quindi un breve riepilogo di quanto avviene in questo capitolo, che ci presenta per la prima volta laย dicotomia tra hunter e rider, tema centrale per la trama e necessario a raccontarci la storia in questione, dove il rapporto tra umani e mostri รจ il motore centrale degli eventi a cui assisteremo. Proprio comeย la sopracitata serie di Game Freak, ma procediamo con una breve sinossi della trama e di quanto ci attende.
Nel primo capitolo di Monster Hunter Stories siamo catapultati nei panni di un Rider e dei suoi amici, che ignoreranno le regole degli anziani ed esploreranno il mondo che li circonda, a partire dalla ricerca di un uovo di mostro. Infatti non รจ comune o facile farsi amico un mostro adulto, mentre รจ piรน semplice creare una connessione con un cucciolo appena venuto al mondo, diventando cosรฌ il proprio Monstie (nome dettato dall’unione di โMonsterโ e โBestieโ).ย Una volta divenuti ufficialmente Rider, cominceremo un viaggio in compagnia di Navirou, curioso Felyne leggendario dall’aspetto discutibile e dalla parlantina fin troppo esagerata, ma molto utile per darci consigli efficaci in battaglia. E i momenti di scontro saranno parecchi e dal ritmo sostenuto, oltre al fatto che l’avventura qui ha in serbo per noi tantissime missioni secondarie, contenuti ancillari che renderanno il titolo parecchio ricco e longevo. Anche le missioni principali saranno numerose e talvolta lunghe, e ci aiuteranno a sviluppare sempre piรน abilitร e scoprire come tentare di arginare il fenomeno del cosiddetto Flagello Nero, la minaccia di questo capitolo che sta consumando il mondo in cui ci troviamo.
Un secondo capitolo piรน dark, ma solo a tratti
Impostazione del gameplay e di alcune features tecniche sono due aspetti che tornano in maniera molto similare nel secondo episodio dello spin-off, Wings of Ruin, arrivato originariamente su Nintendo Switch e PC nel 2021, ma con un tone-of-voice parzialmente diverso rispetto al primo titolo. Qui la storia racconta di un festival a Mahana, il villaggio al centro dellโisola di Hakolo, e i Rathalos di tutto il mondo, i Wyvern Volanti che sono diventati poi il simbolo stesso della serie, stanno svanendo. Vestiamo i panni del nipote di Red, il cui Monstie era il Ratha guardiano, il venerato protettore dellโisola di Hakolo, e diventando ancora una volta Rider faremo la conoscenza di Ena, una ragazza wyverniana che un tempo conosceva Red. Per proteggere lโuovo che il Ratha guardiano le ha affidato, lasceremo lโisola insieme per imbarcarci in una serie di avventure, mentre rifร capolino il tema delle anomalie ambientali, che si manifestano allโimprovviso. Mentre cerchiamo di capire cosa sta causando questi fenomeni, lโuovo della ragazza finalmente si schiude e nasce un Rathalos con delle piccole ali, ma ancora incapace di volare.
Solo nel corso della storia scopriremo il motivo del titolo โwings of ruinโ, che indicano il mostro profetizzato che causerร una catastrofe con le sue cosiddette Ali della Distruzione, e di cui verranno svelati dettagli importanti man manco che procederemo con la narrazione. Come anticipato nel nostro provato, รจ bene ricordare a tutti coloro che si avvicineranno alla collection cheย non รจ necessario aver giocato il primo Monster Hunter Stories per comprendere la trama del sequel. Potrete quindi scegliere liberamente quale dei due giocare per primo, anche se andare in ordine cronologico vi puรฒ aiutare per cogliere alcuni riferimenti al primo titolo, che diventano sempre piรน frequenti, oltre ad assistere al ritorno di molti personaggi del passato della serie.
Storie diverse, gameplay simili
Quale che sia il titolo da cui deciderete di approcciarvi per primo, il primo passo da compiere sarร fare la conoscenza del nostro eroe, che potremo scegliere tra maschio o femmina, e al quale daremo anche un nome a nostra scelta, cosรฌ come potremo anche determinarne diversi tratti del suo aspetto fisico. Dopo aver fatto questo primo passaggio scopriremo che, una volta diventati ufficialmente Rider, il gameplay sarร concettualmente molto simile tra un titolo e l’altro. A partire dalla lentezza del ritmo di gioco, sia come struttura, sia come andamento degli scontri contro mostri e boss. Lโunico modo per ottimizzare i tempi di gioco รจ in fase di combattimento, dove possiamo accelerare la velocitร grazie alla funzione 2x e 3x, per quanto comunque gli scontri manchino di dinamismo. Questo accade soprattutto in virtรน del combat system a turni, con sole tre opzioni di attacco โ agilitร , strategia e forza โ che seguono una logica simile a โcarta, forbice, sassoโ e che dobbiamo selezionare a ogni turno per fare la scelta giusta e cercare di avere la meglio sul nemico. Un altro elemento che inficia la fluiditร delle partite รจ dettato dalle conversazioni verbose e frequenti, che interrompono spesso (e a lungo) il flusso del gioco.
Concentrandoci invece sulle battaglie dei due episodi, abbiamo notato che la collaborazione con il Monstie selezionato รจ la strategia piรน efficace per scagliarsi in maniera vincente e sferrare colpi piรน potenti contro avversari casuali e boss. Dovremo capire man mano come rendere piรน effettivo lโimpatto dei nostri attacchi e imparare le diverse tecniche di combattimento, un aspetto per nulla complicato da gestire, ma che non riesce a rendere piรน appetibili gli scontri, o almeno ci vorrร parecchio tempo per coinvolgerci maggiormente. Di sicuro รจ bene che vi dimentichiate effetti speciali e adrenalina, per entrambi i titoli della Monster Hunter Stories Collection, che mostra tutta la sua linearitร e semplicitร in qualsiasi momento e contesto, quest’ultima a tratti scadente in banalitร per via della mancanza di veri contenuti sorprendenti e accattivanti, sia per i fan di lunga data, sia per i neofiti della serie.
Una Monster Hunter Collection Stories ancorata al passato
Focalizziamoci infine su due aspetti ulteriori di questa collection: gli elementi tecnici ed estetici dei due capitoli della collection. I due titoli della collection rimangono purtroppo non privi diย difetti di varia natura, in prima battuta nella gestione della telecamera, che ci รจ sembrata ancora imprecisa rispetto alla precedente prova e con inquadrature nel campo di azione non sempre comode per osservare lโambiente circostante. Inoltre, se come detto primaย il ritmo non รจ di sicuro la punta di diamante di questa collection, lo รจ solo in parte l’immediatezza nellโinterfaccia e nel design dei due titoli. In particolare l’interfaccia apparentemente sembra pulita, ottimale e funzionale, quando la realtร dei fatti รจ che non mancano nei a livello visivo e tecnico ancora irrisolti in questa versione (per la quale, dopotutto, non ci sono stati aggiornamenti del software nelle ultime settimane).
Anche il motore di gioco non riesce a mantenere stabile il frame rate, evidenti soprattutto quando si arresta lโazione in fase di transizione tra gameplay e sequenze narrative in primis. Manca di profonditร anche la mappa, dove i dungeon esplorabili sono enormi e semplici, sia nella struttura, sia nella scarsa presenza di oggetti collezionabili e da aggiungere al proprio inventario per usarli nel crafting o in battaglia.ย Rimane la modalitร di auto-salvataggio che avevamo giร sperimentato in precedenza durante il nostro provato, ed รจ pur sempre disattivabile dal menu di gioco (ma che consigliamo di mantenere attivata); per questa funzione non abbiamo piรน avuto problemi di salvataggio effettivo dei nostri progressi, a differenza di quanto avevamo visto qualche settimana fa.
Infine, passano le settimane, ma la grafica non cambia rispetto al nostro provato. Per quanto risulti migliorata rispetto alle versioni precedenti, in diversi momenti di gioco lโupgrade in termini estetici non รจ di certo stato ai livelli di altre produzioni contemporanee, per quanto si tratti di una versione rimasterizzata. Non sono mancati nuovamente dei bug evidentiย neiย movimenti dei personaggi nell’interazione ambientale, osservando movimenti legnosi e poco fluidi, oltre che creature che camminano contro pareti invisibili nei dungeon, rimanendo bloccati sempre nello stesso punto, o ancora un re-design dei box di dialogo e delle finestre del menu poco svecchiato. Questi ultimi mostrano un aspetto che tradisce uno stile classico di giochi per console portatili Nintendo e che rimane anche in questa versione per console Sony.
La Monster Hunter Stories Collection, in arrivo il 14 giugno per PC, PS4 e Nintendo Switch, รจ nel suo complesso un buon progetto per console e PC, un’occasione per recuperare titoli relativamente recenti su console che non erano state considerate al lancio di questi due spin-off della saga principale dei draghi e dei mostri di Capcom. Il lavoro svolto perรฒ รจ stato piuttosto scolastico, in una rimasterizzazione che lascia un po’ il tempo che trova, a livello di revisione grafica e tecnica delle due versioni precedenti. Questa collection infatti non riesce a presentarsi priva di qualche difetto, che sarebbe stato possibile sistemare in fase di pre-lancio. La grafica e le interfacce rimangono scarne e pulite, fin troppo essenziali, cosรฌ come non ci sono stati tagli alle conversazioni fin troppo lunghe con i vari NPC che incontriamo, o non sono state implementate ulteriori funzioni per rendere piรน snella l’esperienza di gioco complessiva. Non solo pecche perรฒ, chiaramente: i due capitoli sono piacevoli da giocare ed รจ interessante scoprire man mano la storia che si snoda in entrambi, con tante side quest a corredo della trama principale, oltre al fatto che questo lavoro di rimasterizzazione ha consentito a fan di vecchia data (e non) di poter sbarcare su console che ampliano l’accesso a diversi giocatori ulteriori. Rimane in ogni caso un lavoro che non sa forse spiccare sopra tanti altri del suo genere, e che risente parecchio delle obsolescenze del passato e dei classici tratti estetici e tecnici di giochi pensati per le portatili Nintendo; una revisione anche in tal senso sarebbe stata opportuna, ma sarร per la prossima remastered.