Still Wakes the Deep Anteprima V mensile

Quando mi imbatto nella dicitura “horror psicologico” avverto sempre l’impulso di fuggire nella direzione opposta, si trattasse persino di finire dritto nelle fauci di un Dragon’s Dogma qualsiasi. Ciò non accade perché io nutra chissà quale pregiudizio per quest’approccio al tema di riferimento, ma solo in ragione del fatto che, dietro quest’etichetta, si celano spesso progetti poco equilibrati, in cui schemi narrativi criptici finiscono fatalmente per fare a cazzotti col gameplay. A dispetto di cotanta premessa, mi sono lasciato comunque sedurre dalle ambizioni del team The Chinese Room, tanto da arrivare a nutrire la speranza che Still Wakes the Deep abbia davvero le spalle abbastanza larghe da poter reggere il peso di una tale scommessa.

Gli ambienti di gioco sono inconsueti e inquietanti.

SCOZIA, 1975!

Il primo aspetto che ha stuzzicato la mia curiosità è consistito sicuramente nel setting: per quanto possa risultare strano, capita davvero di rado che un videogame venga ambientato nel pieno degli anni ’70, in Scozia e, per di più, alla volta di una piattaforma petrolifera sperduta nel mare del nord. A trasformare l’iniziale interesse in vera e propria attenzione, sono quindi subentrate velate similitudini con un classico del calibro di Half-Life, il cui riflesso ho intravisto nel particolare sviluppo degli eventi e, soprattutto, nella scelta di un protagonista antieroico. Alla stregua di quanto avvenne per l’ormai leggendario Gordon Freeman, l’uomo su cui ricadrà la responsabilità di eliminare l’oscura che minaccia che attanaglia l’impianto di cui è prigioniero, non sarà infatti altro che un semplice elettricista a secco di nozioni belliche e tecniche di combattimento annesse. Nel porre enfasi su quel senso di precarietà proprio dei titoli che scelgono di attribuire alla vulnerabilità del proprio mattatore le principali accezioni horror dell’esperienza, detta soluzione determinerà un marcato approccio stealth all’azione. Piuttosto che andarsene a zonzo per la struttura in cerca delle armi più adatte ad un eventuale scontro diretto, gli scopi primari del nostro alter ego saranno quello di rintracciare indizi volti a svelare il mistero, sbrogliare enigmi tesi ad acquisire dati vantaggi e, perché no, scoprire come tagliare la corda.   

La resa grafica ricorda Half Life, senza dubbio.

Still Wakes the Deep: orrore in prima persona

Sempre in analogia con Half-Life, ma anche con classici più recenti quali Alien Isolation, Still Wakes the Deep andrà sviluppandosi interamente attraverso visuale in soggettiva: secondo Rob McLachlan, Lead Designer del progetto, ciò dovrebbe assicurare un coinvolgimento immediato esasperando, al contempo, il mood claustrofobico dell’intera esperienza. Come enfatizzato più volte dallo stesso McLachlan, il nostro eroe per caso potrà contare soltanto sull’abilità di correre, saltare o arrampicarsi laddove possibile, il che esclude a priori l’implemento di una qualsiasi forma di combat system. Per quanto coraggiosa, questa singolare decisione spiana la strada ad alcune perplessità sulla consistenza del gameplay e, statene certi, spingerà tanti cultori del genere FPS a rivolgere il proprio sguardo altrove. Io che sono un romantico, preferisco tuttavia credere nell’azzardo e sperare che gli sviluppatori abbiano non solo compreso le implicazioni che una decisione del genere possa comportare in fatto di versatilità, ma anche pensato bene a come tener viva una dinamica di gioco a evidente rischio piattezza. Viceversa, tra due mesi potremmo vederci costretti ad affibbiare loro il solito 6 che sono soliti portarsi a casa tutti quei videogame i quali, pur partendo da premesse incoraggianti, finiscono per mancare il bersaglio a causa di scelte stilistiche improprie…

L’orrore vi attende… non fatelo aspettare!

As Real As It Gets

Parlando di stile, vale senz’altro la pena riservare qualche considerazione anche all’impatto visivo del gioco. In relazione a quanto finora mostrato, Steel Wakes the Deep parrebbe puntare su un approccio grafico improntato al realismo. Ad una notevole cura per i dettagli strutturali, meccanici e idraulici propri degli interni della piattaforma petrolifera di cui sopra, vanno ad esempio a sommarsi effetti di illuminazione particolarmente credibili, i quali giocheranno senz’altro un ruolo cruciale nell’occultare la presenza di pericoli in agguato. La contestuale presenza di strettoie, cunicoli e passaggi tanto angusti quanto bui contribuirà, di rimando, ad esaltare l’opprimente atmosfera circostante, cui una pletora di raccapriccianti effetti sonori non mancherà di infondere ulteriore spessore. 

Da quanto ho avuto modo di osservare, questa piccola grande odissea comprenderà anche sezioni all’aperto nell’ambito delle quali ci troveremo a percorrere travi pericolanti a strapiombo sul mare in tempesta o ad affidare la vita ad improbabili appigli in balia degli agenti atmosferici. Sebbene sia al momento difficile stabilire che peso specifico andranno effettivamente a rivestire detti elementi di level design nella varietà dell’esperienza, il loro implemento mi rincuora. Poi, se rose saranno, lo scopriremo a giugno.

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Attivamente Impegnato nel settore editoriale dal 2003, ha scritto per le più note riviste videoludiche italiane, concentrandosi spesso nell'area Retrogaming. Dopo aver pubblicato il saggio Storia delle Avventure Grafiche: l’Eredità Sierra, svolge ruolo di docente presso l’Università degli Studi Link Campus di Roma in collaborazione con la Vigamus Academy rivestendo, in parallelo, la carica di Vice Direttore del mensile multipiattaforma V.