Pochi titoli possono vantarsi di essere delle sleeper hit quanto il primo Dragon’s Dogma. Partito in sordina, il titolo di Capcom si รจ rivelato essere una gemma che nel corso degli anni ha venduto 8 milioni di copie, includendo tutte le piattaforme e le varie versioni rilasciate nel tempo, e convincendo cosรฌ Capcom ad iniziare i lavori per il secondo capitolo. Dragon’s Dogma 2 รจ stato purtroppo oggetto di controversie sin dal giorno del lancio a causa delle sue scelte di design punitive e atipiche. Il gioco presenta un sistema di viaggio rapido strettamente legato a consumabili rari e costosi, una mancanza di trasparenza riguardo alle microtransazioni e l’assenza di cavalcature per esplorare liberamente il mondo di gioco. Questi sono solo alcuni degli aspetti opinabili che hanno colpito il titolo al debutto, ma dopo dodici anni di attesa รจ giusto scavare piรน a fondo per scoprire cosa si nasconde sotto questo strato di problematiche e lamentele. Potrebbe non essere perfetto, ma รจ senza dubbio un’esperienza che merita di essere esplorata dagli appassionati di action GDR e, con un po’ di pazienza e una mente aperta, ci si puรฒ immergere in un’avventura epica che compensa con il tempo le sue pecche.
Dragon’s Dogma 2: il Dogma del Drago sta per cominciare
โLa convinzione รจ la volontร umana che raggiunge la sua massima potenzaโ, con questa citazione di Honorรฉ de Balzac ha inizio l’avventura seguita da una breve sequenza in prima persona in cui stiamo per essere incoronati Re del regno di Vermund, impero degli umani, quando allโimprovviso unโentitร ferma il tempo, chiedendoci di mettere alla prova la nostra volontร e di rivelare il vero aspetto del mondo. Cosรฌ, con molte domande e poche risposte, avrร inizio la nostra avventura nel sito di scavi dellโIsola vulcanica, in cui apprenderemo le basi ed i comandi principali. Verremo subito lanciati in situazioni concitate, dalla battaglia contro la gorgone che ci insegnerร ad arrampicarci sui nemici piรน grandi, alle schermaglie con i goblin per raggiungere il primo accampamento. Superato il tutorial che ci porterร nella capitale del regno di Vermund, saremo totalmente liberi di esplorare il mondo a nostro piacimento, iniziando veramente quel che sarร lโavventura: una lunga odissea alla scoperta di un mondo fantasy classico quanto dissimile da molti altri giร visti in precedenza. Lโesplorazione รจ il fulcro dellโavventura, ma subito sentiamo come la mancanza di una cavalcatura si faccia sentire sul ritmo di gioco. Capiterร spesso di ponderare gli spostamenti soltanto per evitare lunghe e noiose sessioni di backtracking, quando in altri giochi ci saremmo buttati da un posto allโaltro senza pensarci troppo su.
Le pietre del teletrasporto sono rarissime, ed i mercanti che le vendono a quanto pare sono consci del valore di tali pietre, poichรฉ potremo averle per non meno di 10.000 monete dโoro, una cifra proibitiva per buona parte dellโavventura. Ci si puรฒ spostare con i carri tra una cittร e lโaltra, ma soltanto di giorno e se il carro non รจ giร partito per la sua tratta. Sarebbe stato meglio rendere lo sprint fuori dalle cittร piรน duraturo, anche perchรฉ in base al peso trasportato utilizzeremo piรน o meno stamina, e la recupereremo piรน lentamente. Questo si traduce in estenuanti sessioni di backtracking, soprattutto se calcoliamo che saremo attaccati con molta probabilitร da goblin ogni 20 metri. Ci sono cosรฌ tanti goblin ovunque che mi sono chiesto piรน volte se le strade effettivamente non fossero state costruite da loro. La poca varietร di nemici era un noto problema giร dal primo capitolo, che purtroppo si รจ rivelato essere ancora presente in questo secondo capitolo: dopo una decina di ore avremo giร visto praticamente tutto il bestiario presente nel gioco, eccezion fatta per alcuni boss molto particolari che incontreremo in date circostanze.
Lโeroe leggendario che meritiamo
Uno degli elementi cardine dell’esperienza di gioco รจ il sistema delle vocazioni, o classi, che รจ stato rivisto e semplificato rispetto al precedente capitolo. Le vocazioni non vengono piรน sbloccate tramite il farming di Punti Classe, bensรฌ attraverso quest specifiche o l’incontro con i maestri corrispondenti. Inizialmente si potrebbe sentire l’assenza delle classi ibride rispetto al primo capitolo, ma tutto diventa piรน chiaro una volta sbloccato l’eroe leggendario, una nuova vocazione che permette di equipaggiare tutte le armi e le armature presenti nel gioco, consentendo di personalizzare la propria classe in base al nostro stile. ร possibile equipaggiare fino a 9 set di armi contemporaneamente, fortunatamente solo il set piรน pesante influisce sul peso trasportato.
Tuttavia, รจ consigliabile utilizzare solo 3 o massimo 4 set di armi. Il bilanciamento di questa vocazione risiede nel fatto che รจ possibile equipaggiare solo 3 skill invece di 4, poichรฉ la skill “Riarmo” deve essere presente in ogni set di abilitร per permettere il cambio di arma. Altro punto negativo รจ l’impossibilitร di utilizzare le Master Skill, le abilitร piรน devastanti apprese dai maestri delle classi avanzate. L’eroe leggendario รจ sicuramente la classe piรน divertente da giocare, consentendo di creare la propria classe ibrida ideale che si adatta al proprio stile di gioco. Tuttavia, richiede un adeguato livellamento delle altre classi per poter equipaggiare abilitร attive e passive. Le pedine possono assumere solo le vocazioni base, ma la pedina principale puรฒ utilizzare le abilitร master della classe corrispondente se acquisite tramite pergamene ottenute dai maestri. Questo ci porta ad un altro aspetto unico e discusso di Dragon’s Dogma 2, ovvero le pedine.
Pedine e la fobia della Peste Draconica
Le pedine rappresentano lโidea di Itsuno di โmultiplayer in solitariaโ, il modo in cui possiamo giocare da soli vivendo unโavventura in party senza giocare online. Le pedine rispetto al primo capitolo si sono evolute molto a livello comportamentale, sia nel combattimento che fuori. In base al loro carattere, potrebbero essere piรน propense a raccogliere gli oggetti che ci sono sfuggiti e ad organizzare da soli lโinventario, craftando in automatico gliย oggetti in eccesso, oppure a correre in nostro soccorso non appena saremo in pericolo. Posso assicurarvi che amerete la vostra pedina dopo che, cadendo da decine di metri di altezza dal dorso di un grifone, vi prenderร al volo evitando una prematura e dolorosa dipartita. Inoltre, pochi giorni dopo il lancio di Dragonโs Dogma 2, ovunque sono sbucati articoli che narravano di questa Peste Draconica come se fosse il male supremo, lโinutile cattiveria di Capcom aggiunta ad un gioco giร di per sรฉ complesso.
Tale piaga in realtร ย รจ quasi impossibile da contrarre, anche se i primi sintomi nelle pedine sono evidentissimi: inizieranno ad insultarci, ad essere nervose e non risponderanno ai comandi, ma sarร necessario un bel po’ di tempo prima che queste contraggono effettivamente la malattia, dopodichรฉ si accaniranno contro villaggi e NPC rovinando in maniera definitiva la partita. Per fortuna, basterร caricarsi in spalla la povera pedina afflitta da questo morbo, lanciarla in acqua o in un dirupo, e farla tornare in sรฉ. Molto apprezzabile anche come il gioco tenti di imitare la realtร sotto certi aspetti. Ad esempio consumiamo piรน stamina correndo in salita, subiamo piรน danni da elettricitร se siamo bagnati, ed il cibo fresco marcirร con il corso del tempo. Peccato che poi venga tutto vanificato con scelte di design un pelo troppo arcade. Nel caso in cui dovessimo morire e trovarci con la salute a zero, avremo alcuni secondi per aprire il menรน consumare pozioni e cibo per curarci, (come avviene anche in Tears of the Kingdom e Skyrim) per tornare in azione istantaneamente. Un altra scelta che ruolisticamente mi ha lasciato basito, รจ che potremo prendere e lanciare gli NPC a destra e a manca, infliggendo loro anche dei danni, e questi semplicemente si alzeranno e se ne andranno come se non fosse accaduto nulla.
Obiettivi secondari e IA
Come giร detto in precedenza, esplorare il mondo di gioco ed i rispettivi dungeon saranno le componenti piรน divertenti dellโavventura. Il design degli stessi รจ molto convincente, cโรจ molta verticalitร e le mappe sono labirintiche, sfruttano al meglio la componente luce ed ombra e rendono la torcia uno strumento essenziale. Molti anfratti nascosti avranno bisogno di ingegno da parte del giocatore per essere raggiunti. Potremo ad esempio superare una fossa di dieci metri facendoci catapultare con lo scudo da un guerriero, oppure levitando con un mago. Le ricompense che troveremo portando a compimento missioni secondarie e ripulendo i cunicoli saranno sempre utili e gratificanti, incentivando cosรฌ lโesplorazione di ogni metro del mondo di gioco. LโIA dei nemici e degli NPC sarร in grado di creare situazioni fuori di testa, capaci di regalare momenti epici degni di racconti bardici.
Tanto per dire, una volta mi trovavo su un carro per recarmi da Vermund a Bakbattahl e, mentre sonnecchiavo, sono stato svegliato da un grifone che, scendendo in picchiata, ha distrutto il carro e mi ha fatto precipitare su di un ciclope che stava tranquillamente riposando ai piedi di una montagnaโฆ ed รจ proprio questo uno dei punti di forza di Dragonโs Dogma 2: il senso della scoperta, lโincognita dellโavventura, non sapere mai con esattezza in chi o cosa potremmo imbatterci. Saremo spronati ad esplorare e completare gli obiettivi secondari anche a causa di un canovaccio narrativo molto debole, con personaggi poco caratterizzati e per nulla approfonditi, accompagnati da vicende che si susseguiranno a volte senza un vero e proprio filo conduttore, ma come semplice pretesto per portare avanti lโavventura.
Conclusioni
Dragonโs Dogma 2 conserva i difetti del suo predecessore e compie addirittura dei passi indietro, ad esempio riducendo il sistema di vocazioni da sei a quattro skill. L’esplorazione e il senso di avventura rimangono ben saldi e rappresentano le colonne portanti del gioco, tuttavia da sole non sono in grado di reggere il peso dellโintera produzione.
Leggilo gratis in versione impaginata e sfogliabile sul numero 1 di V – il mensile di critica videoludica