I giochi di ruolo giapponesi, soprattutto se pensati per la meccanica a turni, sono da sempre considerati patrimonio di una ristretta nicchia di appassionati; le cose sono cambiate solo parzialmente con l’avvento della moda del 2.5D in pixel art – a partire da Octopath Traveler, tanto per capirsi – ripreso anche da altre produzioni e particolarmente apprezzato anche dal più vasto pubblico. Complici queste esperienze, Rabbit & Bear Studios (i due team stanno collaborando allo scopo) hanno pensato bene di puntare tutto su Eiyuden Chronicle Hundred Heroes, produzione che guarda caso ha “sbancato” immediatamente su Kickstarter, ed è ormai in dirittura d’arrivo su console e PC (il lancio è previsto per il prossimo 23 aprile 2024). Eiyuden Chronicle Hundred Heroes è ancora una volta un JRPG giapponese dalla direzione artistica immediatamente riconoscibile e, contenutisticamente parlando, ancora più ambizioso di quanto visto in passato da altri esponenti del genere. Lo abbiamo provato in anteprima per voi, e siamo dunque pronti per raccontarvelo.
Eiyuden Chronicle Hundred Heroes: una terra in guerra, una missione speciale
Il contesto narrativo di Eiyuden Chronicle Hundred Heroes è di quelli che giustificano immediatamente la tanta carne al fuoco: Allraan è una terra dilaniata dalle lotte intestine e dalle fazioni organizzate in vere e proprie specie – umani, elfi, guerrieri bestia, imperiali, guardie, popoli del deserto e chi più ne ha più ne metta – attualmente in un precarissimo equilibrio politico garantito dall’impero di Galdea, che ha ottenuto una posizione dominante sulle altre nazioni contendenti. Il mondo di Allraan presenta infatti artefatti magici noti come lenti runiche: l’impero sta cercando un artefatto ignoto in grado di potenziare ulteriormente i dispositivi, e ha deciso di stabilire un’ alleanza con le altre fazioni in modo da completare la missione più rapidamente e senza ostacoli fastidiosi. Presumibilmente il reperimento dello strumento potrebbe portare a una nuova guerra su vasta scala dagli esiti imprevedibili, ma su questo punto torneremo ad esprimerci una volta in possesso della verisone finale del gioco.
Questo il contesto generale; nello specifico, poi, il giocatore potrà impersonare tre protagonisti principali – Nowa, Seign e Marisa – i quali possiedono, come ci si aspetta dal genere, una storia personale molto specifica, abilità uniche, obiettivi e aspettative esclusivi. Ma il bello viene dopo: a detta degli sviluppatori, infatti, Eiyuden Chronicle Hundred Heroes presenterà nel suo complesso un totale di più di 100 personaggi sbloccabili e utilizzabili in battaglia. Ciò lascia onestamente perplessi: nella demo abbiamo potuto sbizzarrirci sul campo utilizzando circa una decina di creature differenti, umane e non, specializzate nella magia o nel combattimento all’arma bianca; ma onestamente non riusciamo ad immaginarci come, sul lungo percorso, sia possibile arruolare e sfruttare ben cento individui differenti senza incorrere in ripetizioni di sorta. Se il titolo di Rabbit & Bear Studios riuscirà nell’intento, anche solo per questo aspetto meriterà di essere ricordato dai posteri. Comunque, per ovvi motivi la versione di prova in nostro possesso copriva solo le prime ore dell’avventura principale, circa cinque, in cui Nowa fa la conoscenza di Seign e, in compagnia di altri comprimari, tutti si avventurano in alcune rovine alla ricerca dell’artefatto legato alle lenti runiche.
Un titolo dinamico e dai combattimenti appaganti
Fin da ora Eiyuden Chronicle Hundred Heroes si presenta come titolo fortemente dinamico. Non solo il contesto di partenza pone le basi per sviluppi di trama imprevedibili, ma nelle prime ore di gioco non ci siamo ritrovati nemmeno per un secondo in momenti morti: la progressione fa di tutto per alternare combattimenti e dialoghi, esplorazioni e introduzione di elementi fino a quel momento inediti, affinché l’attenzione resti desta per tutto il tempo. Se sul lungo periodo e per un giusto ammontare di ore questo aspetto rimarrà qualitativamente costante, è possibile che ci ritroveremo tra le mani uno dei JRPG migliori degli ultimi anni. Si aggiunge a questo elemento anche il sistema di combattimento, per ora tradizionale nella struttura ma dagli spunti originali garantiti dalla presenza delle lenti runiche.
Il combattimento a turni di Eiyuden Chronicle Hundred Heroes si presenta infatti come potreste legittimamente immaginare: una barra in alto mostra in anteprima quali combattenti eseguiranno, per primi, determinate azioni preimpostate; il turno del giocatore si risolve nell’assegnazione delle suddette mosse, che possono essere offensive, difensive, di schivata, o finalizzate all’utilizzo di strumenti secondari (cure e “resurrezioni” per i membri del party KO, ma sono solo alcune delle tante possibilità presenti, e che nel corso della trama presumibilmente verranno ulteriormente ampliate). L’aspetto originale delle battaglie di Eiyuden Chronicle Hundred Heroes consiste nella possibilità “doppia” di rilasciare il potere delle lenti runiche (anch’esse dotate di capacità offensive e difensive) o di ricorrere alle mosse di quadra. Queste ultime riguardano due o più personaggi nello stesso momento, ma per essere sbloccate gli eroi in questione dovranno prima raggiungere una determinata affinità. E qui la trama di Eiyuden Chronicle Hundred Heroes torna a farla da padrone, perché saranno le scelte lungo il percorso ad influenzare la possibilità di eseguire o meno, in battaglia, le mosse in combinazione, le quali uniscono i turni dei singoli personaggi per dare vita a mosse devastanti.
2.5D in alta definizione
Dal punto di vista grafico-tecnico, è difficile per il momento pronunciarsi su quanto proposto da Eiyuden Chronicle Hundred Heroes. Visivamente parlando, sia la cura per i fondali che per i modelli dei singoli personaggi non danno adito a critiche di alcun genere – non fosse per il fatto che magari a schermo non vi sono poi così tanti elementi, e che anche negli ambienti già visitati una certa ripetitività nel bioma è inevitabile. Forse, il fatto di essere un gioco “vecchio stampo” in questo caso potrebbe non giovare del tutto, considerando che comunque siamo nel 2024 e siamo ormai abituati a ben altro, visivamente parlando.
Colpisce, però, la cura generale nell’utilizzo della grafica 2.5D, gestita in modo diverso rispetto ad Octopath Traveler. In quest’ultimo caso il ricorso alla pixel art era massiccio e qualitativamente ineccepibile; in Eiyuden Chronicle Hundred Heroes, invece, si è deciso di optare per una soluzione di compromesso che comunque garantisce un’immediata riconoscibilità alla produzione. Sia gli sprite dei personaggi (principali e secondari) che i fondali sono infatti in alta definizione; ma i secondi sono completamente in 3D, mentre i primi restano in due dimensioni. Mai come in questo caso è opportuno ribadire: “guardare per credere”; personalmente la scelta ci ha convinti pienamente.
Eiyuden Chronicle Hundred Heroes si candida ufficialmente come JRPG ricco di contenuti e visivamente riconoscibilissimo: le cinque ore di gioco che abbiamo trascorso in sua compagnia non hanno fatto altro che metterci voglia di averne di più, e subito – cosa non affatto scontata nel corso dei nostri provati. La data di lancio per fortuna non è lontana, quindi dovremmo tornare molto presto a raccontarvi cos’altro abbiamo scoperto, fino al verdetto finale. Intanto, se vi piacciono gli strategici a turno, impazzite per i titoli in 2.5D e avete voglia di arruolare più di 100 personaggi giocabili, beh… dovreste assolutamente aggiungere Eiyuden Chronicle Hundred Heroes alla vostra whislist. O perlomeno tenerlo d’occhio!