WWE2K24, il nuovo capitolo dell’iconico franchise di 2K Games, approda sul mercato in una fase davvero critica per la federazione di Stamford: dopo lo storico passaggio del brand nelle mani del colosso multimediale Endeavor, la famiglia McMahon e, nel dettaglio, il suo patriarca Vince, è stata infatti travolta da uno scandalo sessuale di dimensioni sconcertanti, destinato a rivoluzionare per sempre le gerarchie di potere ai vertici del sistema e a maturare conseguenze dirette anche in termini videoludici. Oltre ad aver oscurato Mr.McMahon e alcune figure di spicco del suo cerchio magico dai filmati in game, Visual Concepts ha difatti rimosso una superstar del calibro di Brock Lesnar dal roster di gioco, riservandosi il diritto di effettuare ulteriori “ritocchi” del genere nel caso in cui altri nomi illustri dovessero saltare fuori dalle indagini attualmente in corso.
Al netto di tutto ciò e, mi permetto di aggiungere, con una certa ironia di fondo, WWE 2K24 si è rivelato essere probabilmente il miglior esponente della serie da quando la 2KGames ne ha preso il controllo: un titolo robusto, spettacolare e divertente che riesce, finalmente, a trovare adeguato equilibrio tra ritmi arcade e sfumature simulative.
WWE 2K24: here is your winner…
Sono ormai anni che mi occupo di recensire gli esponenti di questa serie e non ho mai fatto mistero di nutrire una certa perplessità di fronte alla volontà di rappresentare in chiave simulativa un’esperienza che, nel contesto reale, lo sarebbe già di per sé. Nel corso degli anni, gli estremi di questo paradosso concettuale si sono dopo tutto manifestati in modo evidente, convergendo quasi sempre in una palese incompatibilità tra la macchinosa interfaccia di controllo e la contingente volontà di assicurare un flusso d’azione organico e fluido.
Ciò che distingue questa nuova edizione del brand dalle precedenti sono, in tal senso, i risultati conseguiti dagli sviluppatori nell’individuazione di un modello dinamico più snello che, strizzando l’occhio a qualche concessione in termini di fisica, consentirà a tutti gli utenti facoltà di ottenere risultati appaganti senza sottoporsi a periodi di apprendistato troppo lunghi o frustranti. Prima che qualcuno inizi a stappare lo champagne, è bene precisare che l’immediatezza di WWE2K24 non è ancora equiparabile a sua maestà, l’innarivabile WWF Wrestlemania 2000 per N64 (forse l’unico titolo di cui andrebbe davvero fatta una remaster! NdR), ma di certo parrebbe alimentare un circolo virtuoso destinato prima o poi ad eguagliarlo. I meriti di questo incoraggiante risultato vanno ricercati in vari aspetti del gameplay: la versatilità del sistema di combo e la pratica gestione delle fasi di grappling ne sono, ad esempio, testimonianze limpide. Al contempo, brillano anche l’intuitiva interfaccia delle counter e la conseguente applicazione di finisher e colpi speciali: tutti aspetti che, solo dodici mesi fa, si rivelavano molto meno incisivi in termini di feedback dei comandi. Se aggiungiamo al tutto un motore fisico in grado di rendere adeguata giustizia al peso dei corpi nell’ambito delle proiezioni e la semplificata dinamica di interazione con gli elementi a bordo ring, non è in effetti difficile provare una certa soddisfazione.
Fatalmente, non tutte le stipulazioni speciali dei match si dimostrano purtroppo in grado di sfruttare i benefici della sintesi promossa: Ambulance Match, Cage e Ladder Match seguitano in questo senso a svilupparsi in modo piuttosto caotico, tanto da generare risultati spesso casuali. Magari, nella folle ottica degli Sport Entertainment, ciò potrebbe non incarnare per forza un difetto, ma la sensazione generale è che, semplificando ulteriormente le dinamiche di interazione con gli asset, si possa ottenere una performance ancor più omogenea.
Una lezione di storia
Scivolando a bordo ring per esaminare altri aspetti di questa produzione, andrebbe senz’altro sottolineato lo straordinario lavoro effettuato dai ragazzi della Visual Concepts sotto il profilo tecnico: a spiccare di più non sono stati, in ogni caso, gli efficacissimi modelli poligonali dei wrestler o l’eventuale coefficiente di somiglianza con le controparti reali, bensì la cura riservata alle rispettive routine d’animazione. A fare la differenza tra la mera trasposizione di un personaggio e la più incisiva interpretazione dell’atleta subentra, in altre parole, un’accorta ricerca di tutti i dettagli che ne caratterizzano il modo di camminare, la postura assunta durante i match e le sfumature stilistiche caratterizzanti l’esecuzione di manovre standard quali Suplex, Power Bomb, Body Slam: particolari non certo scontati, che evidenziano l’impegno profuso dagli sviluppatori nel tentativo di esaltare il realismo della rappresentazione.
Se buone notizie arrivano dagli aspetti più tecnici della produzione, come la generale efficacia del sistema di rilevamento delle collisioni, segnali altrettanto incoraggianti giungono poi dal versante bug & glitch: sebbene non si possa affermare che WWE2K24 ne sia del tutto privo, è giusto rimarcare che detti episodi appaiano ormai ridotti al minimo sindacale, il che è oggettivamente notevole vista la quantità di variabili alla base di un sistema di gioco tanto elaborato.
Si fosse limitata a riproporre tutto il ventaglio di modalità cui siamo ormai abituati, quest’ultima iterazione del franchise potrebbe essere definita come un valido step-up, su cui gli appassionati potrebbero investire senza troppe remore. A trasformarla in un must subentra però la modalità Showcase: un vero e proprio manuale interattivo di storia della WWE incentrato sulla riproposizione dinamica di alcuni tra i più acclamati scontri tenutisi in quel di Wrestlemania nel corso degli ultimi quarant’anni.
Il ritorno delle Leggende: tra presente e un tocco di nostalgia
Piuttosto che lasciare agli utenti la semplice libertà di riscrivere l’esito dei match in questione, lo scopo di questa iniziativa è quello di replicarne le fasi cruciali, di modo che lo sviluppo dell’azione possa combaciare ad arte con la ciclica sovrapposizione di clip tratte dagli scontri reali. Al di là del valore romantico di un’operazione che riporterà sul ring eroi d’altri tempi come Ricky “The Dragon” Steamboat, “Macho Man” Randy Savage, “Ravishing” Rick Rude, Andre The Giant, The Ultimate Warrior ed Eddie Guerrero, sarà la regia di questi match a conferire i toni dell’unicità a questa feature: il modo in cui le fasi di gioco si mescolano ai filmati di repertorio è difatti stupefacente, tanto da evocare i toni di un’epica danza sospesa tra passato e futuro. La soddisfazione dei requisiti legati al superamento di ogni scenario, favorirà logicamente lo sblocco di tutta una serie di feature, tra cui superstar storiche, versioni alternative delle rispettive gimmick e oggetti da utilizzare nel gigantesco editor adibito alla creazione di personaggi di fantasia… Come se il roster di atleti non fosse già abbastanza vasto!
Con oltre 200 lottatori disponibili, il parco lottatori di WWE2k24 stabilisce, giusto in proposito, un record a dir poco clamoroso che potrebbe essere addirittura ritoccato all’eccesso nei prossimi mesi, quando nuovi pacchetti-fighter a pagamento saranno rilasciati sul mercato digitale. La panoramica sul pingue menù allestito per noi da Visual Concepts non può che concludersi con l’accenno ad un ventaglio di modalità di gioco altrettanto corposo nell’ambito del quale emergono elementi classici come il percorso gestionale intitolato Il Mio GM, il reparto Universe attraverso cui sarà possibile sbizzarrirsi a rivoluzionare le gerarchie dello spogliatoio e la piattaforma Fazioni che rappresenterà la pista di decollo per la versatilissima area multiplayer online. A chiudere il cerchio intorno all’offerta, troviamo infine la robusta opzione La Mia Ascesa: uno story mode incentrato su due paralleli pattern narrativi (Unleashed e Undisputed) che, potete contarci, non mancherà di riservare siparietti d’antologia, frequenti bivi decisionali e anche qualche insospettabile sorpresa.
WWE2K24 rappresenta un concreto balzo in avanti nel processo destinato a trovare il definitivo equilibrio tra immediatezza arcade e profondità simulativa che Visual Concepts sta portando avanti ormai da anni con strenua determinazione. Solida sotto il profilo tecnico, ricca come non mai sotto il profilo delle modalità disponibili e piuttosto stabile anche in ambito multiplayer, questa edizione del franchise paga anche solenne tributo alla storia di questa disciplina con una cura ed un rispetto tali che gli appassionati di lunga data non potranno che trovare encomiabili. Permangono, senz’altro, margini di ottimizzazione relativamente ampi sotto il profilo del gameplay, ma credo si possa concludere senza esitazioni che WWE2K24 rappresenti, attualmente, l’apice strutturale dell’intera serie.