Dungeon Munchies Recensione: uno zombie come cuoco

Dungeon Munchies Recensione | Dungeon Munchies è un gdr platform 2D sviluppato ed edito dalla maJAja. Il gioco inizia con una nota peculiare, mettendo in risalto immediatamente la sua ironia e le sue peculiarità.

In Dungeon Munchies si vestono i panni di uno zombie riportato in vita dal fantasma di una necromante di nome Simmer. Già dal primo momento in cui la si conosce è possibile notare come la sua più grande passione, prima ancora delle oscure arti magiche, sia la cucina. Il fantasma si rifiuta infatti di morire finché non sarebbe riuscito a far crescere un protetto in grado di portare adeguatamente la sua eredità di opere culinarie eccellenti nel futuro. Come è possibile immaginare, sarà necessario recuperare tutti gli ingredienti per i suddetti piatti di persona, andando a caccia di mostri e creature mutanti.

Dall’incipit fino alle fasi avanzate della storia Dungeon Munchies si mostra divertente, scritto con umorismo e arguzia. Partendo da una caverna buia e umida, passando per un bosco fungino fino a risalire in superfice, è notabile come molte di queste creature non siano appassionate delle abitudini voraci del protagonista. Durante l’intera avventura si verrà rimproverati e discussi a più riprese dai vari tipi di frutta e verdura che sarà impossibile incontrare.

E’ un peccato che tutto questo umorismo, ironia e critica sociale non possa trovare una base solida su cui appoggiarsi. Durante la storia raramente si riceverà una motivazione per ci si trovi in quel complesso di cave, spesso ci si trova quindi alla deriva in quello che passa dall’idea di un grande complesso collegato ad una serie di livelli uno dopo l’altro.

Dungeon Munchies Recensione

Combattere per la propria non-vita

Come detto in precedenza, lo scopo principale del gioco è quello di esplorare le aree circostanti per andare a caccia di mostri per poterli cucinare. Il meccanismo di combattimento non è male, seppur semplice, e permette di equipaggiare un’arma principale e una secondaria. Durante i vari livelli è possibile incontrare delle “zone di sosta” in cui sarà presente, tra le altre cose, una pseudo-forgia. In questo luogo è possibile creare armi di vari tipi: spade, pugnali, lance, asce, scudi e molto altro. Ogni armamentario ha la propria caratteristica modalità d’attacco, un affondo con la lancia, un contrattacco con lo scudo e anche un raggio di energia con una bacchetta magica.

Tutto questo meccanismo di personalizzazione del combattimento si lega alla perfezione con il sistema di “cucina”. Come detto precedentemente, questo vuole essere uno dei punti focali del gioco, andando a raccogliere vari materiali e ingredienti più o meno rari sarà possibile mettersi all’opera. Ovviamente non bastano gli ingredienti per poter cucinare ma è necessario anche di una ricetta, durante l’intera durata del gioco sarà un punto focale infatti la ricerca di questi libri di ricette che Simmer o altri tengono ben custoditi.

Ovviamente ci si può chiedere a che scopo tutto questo e in che modo sia collegato al sistema di combattimento. Il nostro protagonista zombie potrà ingerire un numero limitato di piatti che gli andranno a donare dei vantaggi. Partendo da semplici aumenti di salute fino ad un diretto incremento dei danni, da abilità speciali con determinate armi, passando per duraturi effetti di stato e attacchi speciali fino a piatti più particolari che permettono di compiere azioni aggiuntive come un doppio salto.

Nel complesso il sistema di combattimento è ben articolato, per quanto poi, nel pratico, non faccia molto la differenza. Certamente saper utilizzare bene un’arma o una coppia di esse dà determinati vantaggi ma ciò che conta di più sono i bonus ricevuti tramite il cibo. Inoltre è necessario notare come siano presenti attacchi da parte dei nemici particolarmente difficili da schivare, questo dettagli può certamente sembrare negativo, ma la soddisfazione ottenuta nel momento in cui si riesce a non prendere danni è certamente incomparabile.

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Lo zombi che perde pezzi

Come detto in precedenza, esistono alcuni cibi che permettono di ottenere abilità speciali come il doppio salto, ma questo non è l’unico modo per ottenerli. Durante l’avventura sarà possibile, in realtà necessario, “farsi cambiare i pezzi” da un sottoposto della necromante Simmer. Un esempio si può avere relativamente presto nel gioco con i piedi, i quali permettono anch’essi il doppio salto, rendendo inutile e superfluo il cibo corrispondente. Un’altro caso sono le braccia, che permettono di attaccarsi al muro per effettuare ulteriori salti, andando così ad impreziosire e rendere più ardua la parte del platform.

Riguardo ai salti bisogna fare un piccolo excursus, infatti è stato notato come più volte durante l’esperienza di gioco di Dungeon Munchies ci siano stati alcuni problemi riguardo all’input di tasti, almeno provando l’opera da PC. In parte a causa della componente umana del giocatore, in parte a causa della dualità di utilizzo del tasto w e della barra spaziatrice per saltare, sono presenti istanze in cui si può morire a causa di un salto andato male.

Tornando al discorso principale, la meccanica dei “pezzi” è un grande classico del genere con un vestito diverso, e fin qui non risultano problemi, ma a causa della modalità di movimento tra i vari check point il back tracking risulta ostico e a volte anche noioso. Durante il gioco, insieme alle fucine e ai falò per cucinare sarà possibile trovare vari check point, nello specifico di due tipi. I cassonetti, punti di respawn nel caso in cui si muoia, e i templi, punti in cui è possibile sportarsi rapidamente per visitare determinate aree.

Il problema nasce dalla distanza a cui a volte sono situati i suddetti tempietti, infatti è possibile doversi fare 10 minuti di mappa solo per poi scoprire come non fosse necessario, e che in un determinato punto in cui credevamo fosse necessario il backtracking in realtà non lo fosse.

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Dalla grotta alla superficie

Durante l’avventura in Dungeon Muchies, accompagnati da una musica più che piacevole ed orecchiabile, è possibile visitare molte aree e incontrare molti personaggi. Il gioco inizia in una camera funebre, con una piccola luce che si posa sulla tomba davanti a noi. Dalla tomba uscirà proprio il protagonista che, una volta all’esterno, si ritroverà in un complesso di caverne, continuando ad esplorare, dopo aver incontrato e ricevuto ordini da Simmer, il protagonista si ritroverà a viaggiare da un luogo ad un altro, passando per città sotterranee abbandonate dagli umani e ora invase da frutta e ortaggi parlanti e senzienti, per passare in campi di coltivazione per arrivare fino in superficie ed oltre.

Nella totalità le ambientazioni, sfortunatamente, non sono ben caratterizzate e differenziate tra di loro, guardando solo ad esse, escludendo il protagonista e il suo armamentario, risulta a volte difficile distinguere se le due siano vicine, pensando che lo siano quando in realtà si incontrino ad ore di distanza. I mostri però sono ben ambientati, e sfruttano quelle piccole differenze per rendersi caratteristici e differenti tra di loro.

Accennando ai mostri bisogna anche parlare dei “grandi ostacoli”, i boss di Dungeon Munchies. I vari boss del gioco sono ardui da affrontare, con meccaniche e abilità uniche mai viste prima di quel momento che rendono il combattimento più interessante e arduo. Anche per quanto riguarda la caratterizzazione di questi bisogna lodare la casa di sviluppo, sono riusciti infatti a creare delle entità ben distinte dal resto, sia a livello caratteriale che a livello estetico.

All’inizio di questo paragrafo si è accennato alla musica che accompagna il protagonista non morto durante la sua, e nostra, avventura. La musica, a differenza di molti altri titoli del genere di cui si parla, è tranquilla e serena, nonostante magari sullo schermo si stia combattendo un terribile mostro a tre teste. L’unica caratterizzazione durante la durata del gioco è dovuta dagli effetti sonori, che essi siano lo scrosciare costante della pioggia alle grida di rabbia del nemico che si ha di fronte.

Dungeon Munchies, in early access dal 2021 ma ufficialmente uscito il 27 luglio del 2022, è disponibile per Pc, Switch e Playstation 4

 

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