Saturnalia recensione: incubo in Sardegna

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Saturnalia recensione| Sapete qual è la linfa vitale che alimenta l’industria delle opere di stampo horror? La risposta è molto semplice: sono le leggende. Che si tratti di una persona scomparsa misteriosamente, o di uno dei tanti miti metropolitani terrificanti che la terra del sol levante continua a offrirci, questo tipo di racconti ha sempre affascinato un’enorme quantità di persone e moltissimi autori ne hanno tratto ispirazione per produrre lavori di incredibile fortuna.

Fino a qualche tempo fa però si è sempre sentita la mancanza di una tessera importante nel mosaico dell’orrore, soprattutto se ci si riferiva al mondo videoludico. Stiamo parlando del folklore europeo in generale, perché in questo genere non ha avuto molti esponenti per lungo tempo, ma ci riferiamo in particolar modo a quello italiano. La nostra terra è ricca di storie per tutti coloro disposti a cercarle, alcune delle quali sotto le giuste mani possono rivelarsi una vera miniera di terrore.

Saturnalia, il gioco di cui tratteremo oggi, prende pienamente spunto proprio dalle leggende nostrane, in particolar modo quelle di matrice sarda. Noi di VMAG abbiamo avuto l’opportunità di provare il gioco, e oggi lo analizzeremo insieme a voi. Questo titolo sarà riuscito ad arricchire il panorama degli horror? Iniziamo a scoprirlo con la nostra recensione.

Saturnalia

Saturnalia | Un labirinto dalle mille forme

Quella che inizialmente doveva essere una celebrazione di Santa Lucia come le altre si rivela essere l’incubo dei nostri quattro protagonisti, che li porterà fuggire tra le strade di un mutevole paesino nella speranza di fuggire dalla creatura che li perseguita. Non abbiamo usato la parola mutevole a caso, il concetto di cambiamento infatti è uno dei punti cardine del gioco, che sotto certi punti di vista ricorda molto l’approccio dei titoli roguelike. Saturnalia si presenta come la classica avventura horror in cui bisogna risolvere enigmi per proseguire e sbloccare nuove aree, risolvere le trame dei personaggi a nostra disposizione e, ovviamente scappare dal mostro che ci insegue per le strade del villaggio.

La sua presenza, anticipata dal suono che ricorda quasi una sorta di sonaglio, è il chiaro segno che è arrivato per noi il momento di nasconderci da qualche parte o, se si ha l’occasione, fuggire il più lontano possibile. Se uno dei nostri personaggi viene catturato dalla creatura è necessario prendere il controllo di un altro protagonista per andare e liberare il malcapitato. Fino a qui sembra tutto abbastanza semplice, ma attenzione.

Se il malcapitato dovesse finire nuovamente nelle grinfie della bestia, non vivrà un altro giorno per vedere la luce del sole. È fondamentale salvaguardare i nostri eroi, qualora dovessimo perderli tutti infatti il villaggio verrebbe rigenerato. Non parliamo solo di una perdita degli oggetti nel nostro inventario, si tratta in tutto e per tutto di un vero e proprio reshuffle di strade. Giocando vi renderete conto di una cosa: la struttura del paese è molto confusionaria ed è facile perdere l’orientamento. L’unico strumento a nostra disposizione per capire dove ci troviamo sono le mappe situate vicino ai punti di interesse principali.

La difficoltà principale di Saturnalia è proprio questa: il titolo pone il giocatore davanti a un labirinto composto da vicoli intrecciati da loro, che però con la giusta attenzione può essere studiato e compreso. Qual è dunque la peggior punizione impartibile, se non quella di cancellare ogni sua mappa mentale e costringerlo a reimparare tutto da zero? In ogni caso non tutto è perduto, perché le scorciatoie sbloccate e i progressi compiuti non vengono persi, almeno nella difficoltà base.

Saturnalia

Visto che l’abbiamo nominata, parliamo della difficoltà. Una delle cose che abbiamo apprezzato molto dell’opera è la possibilità di personalizzare completamente l’esperienza che vogliamo vivere, il tipo di punizione che siamo disposti a subire, e così via. In sostanza abbiamo la possibilità di giocare in maniera più rilassata o di farci una passeggiata all’inferno, oltre ovviamente ai set preimpostati di difficoltà disponibili.

Come vi abbiamo detto all’inizio del paragrafo, i quattro protagonisti si trovano a Gravoi per un motivo, e sta a noi risolvere le loro questioni lasciate in sospeso. Farlo o meno è una nostra scelta, così come lo è scegliere quale eroe impersonare o quale strada prendere. Questo porta allo sviluppo di una narrazione non lineare, che da un lato risulta uno sviluppo interessante, ma dall’altro appare anche un po’ carente per via della trama non troppo originale.

Saturnalia

Scelte stilistiche alle volte problematiche

Un’altra cosa che ci ha colpito di Saturnalia è lo stile grafico adottato. L’effetto vignettatura che in gioco viene utilizzato per evidenziare le ombre, e che restituisce la sensazione di star vedendo un fumetto prendere vita, contribuisce molto nel generare la giusta atmosfera. La palette di colori utilizzata poi, anche grazie al grande utilizzo delle varie sfumature di viola, dà al tutto un’aria magica e surreale, che si sposa alla perfezione col tema del titolo. Menzione speciale anche al design dell’ambientazione, Santa Ragione ha fatto un lavoro così preciso nello sviluppo del paese che vi basterà vedere anche solo il primo frame non appena scesi dall’auto per capire di essere davanti a un tipico sfondo italiano.

L’unica nota dolente di tutto questo è, a nostro parere, l’animazione di movimento dei personaggi. Essi infatti si spostano come se fossero in un filmato in stop-motion. Ovviamente la cosa è voluta, tuttavia all’occhio sembra che si muovano a un framerate diverso rispetto al resto del gioco. Quando ci spostiamo infatti la telecamera si muove fluidamente, e il paesaggio cambia in maniera altrettanto scorrevole. I personaggi sembrano quindi quasi come fuori posto.

Dobbiamo inoltre dire che, soprattutto nella prima mezz’ora di gioco, la cosa ci ha causato anche una sorta di chinetosi. Dopo ci siamo abituati e non ci abbiamo più fatto caso, ma il problema c’è stato e crediamo che altri giocatori possano subire la stessa cosa. Sarebbe stato meglio dare maggiore fluidità ai movimenti dei protagonisti.

Saturnalia è un horror che, seppur abbastanza classico, riesce ad essere originale grazie alle sue varie intuizioni. La scelta di rimescolare le strade del villaggio alla morte di tutti e quattro i personaggi è molto interessante, e spinge il giocatore ad essere molto cauto per non perdere le mappe mentali sviluppate durante le ore di gioco. Molto gradita anche la possibilità di personalizzare la difficoltà a seconda del gusto dell’utente. Interessante la scelta di adottare una trama non lineare che si sviluppa in base alle scelte di gioco intraprese con i vari personaggi, che però viene un po’ minata dalla trama non particolarmente originale. 

Lo stile grafico adottato dal gioco, così come la palette di colori impiegata, risulta essere una componente chiave nello sviluppo dell’atmosfera dell’opera. Il design dell’ambientazione è estremamente riuscito, basta una sola occhiata per capire di essere in un tipico paesino italiano. Unica nota dolente sul lato artistico è la scelta di far muovere i personaggi con una fluidità diversa rispetto agli altri elementi a schermo, cosa che ci ha procurato anche qualche fastidio. In conclusione noi vi suggeriamo di provare Saturnalia se siete amanti de genere horror e soprattutto se l’idea di affrontare il folklore sardo vi alletta, crediamo che l’opera non vi deluderà.

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