Old World Recensione – il vecchio mondo chiama!

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Old World Recensione | La strategia è sempre stato uno dei generi videoludici più apprezzati da un grande numero di giocatori, che tengono in conto alcuni dei suoi elementi più unici e caratterizzanti. Questo genere di titoli è basato su un grado di dettaglio e di coinvolgimento che affascina specialmente i pianificatori e gli amanti delle battaglie. Si tratta di una categoria molto amata, che come tutte le altre nel corso degli anni ha esplorato meccaniche differenti, tra le quali possiamo ricordare il 4X, acronimo di Explore, Expand, Exploit ed Exterminate, a riassumere le quattro azioni più comuni in questa sorta di lavori. Con la recensione di oggi prenderemo in considerazione Old World, titolo di Mohawk Games nato da alcuni degli sviluppatori alle spalle della leggendaria saga di Civilization che fa capo proprio a questo florido filone.

Unitevi alla nostra civilità dunque, e prepariamoci a guidare il nostro popolo verso la grandezza in questa nuova Recensione.

Old World

Old World: una questione di leadership

In questo gioco saremo chiamati ad impersonare una civiltà classica realmente esistita e i suoi leader nel corso di un numero crescente di turni nella corsa verso la civilità e la vittoria. Old World mescola in maniera interessante meccaniche tipiche della strategia con altre che rimandano a certi versi al gioco di ruolo: saremo chiamati a comandare ad alto livello lo sviluppo del nostro impero, ma nel farlo dovremo anche gestire il nostro regnante e la sua corte. Il leader insomma non sarà sempre lo stesso ma piuttosto cambierà di volta in volta di generazione in generazione. Le sorti della nostra gente non dipenderanno solo dalle nostre decisioni ma da eventi casuali e dalla sorte. Potrebbe capitare molte volte infatti, proprio come nella storia reale, che i nostri piani saranno traditi da circostanze impreviste o curiose. Questo genere di offerte ludiche di solito si rivela molto rinfrescante ed interessante, specialmente per i giocatori più navigati, tuttavia bisogna anche tenere conto che il gioco strategico e quello ruolistico sono piuttosto differenti.

All’inizio ci ritroveremo nell’epoca preistorica, e saremo chiamati a muovere i nostri primi timidi passi nel mondo di gioco, incominciando con un insediamento e i suoi sparuti abitanti: in questo senso, una delle sensazioni di ricompensa migliiori è quella di assistere turno dopo turno allo sviluppo del nostro popolo e della sua potenza. Quello che inizierà come un semplice aggregato di capanne primitive potrebbe finire con una megalopoli molto estesa e produttiva, parte di un più ampio e dominante impero continentale. Per guidare verso il trionfo il nostro popolo dovremo conciliare i nostri piani con le dinamiche in costante mutamento del titolo, cosa che renderà ogni partita diversa dalla precedente.

Old World

Old World: il mio cavallo per un altro insediamento

In maniera fedele agli altri titoli del genere, tra cui ovviamente la fa da progenitore la saga di Civilization, all’inizio di ogni partita di quest’opera la mappa sarà inesplorata. Uno dei compiti iniziali del giocatore è proprio quello di prendere in considerazione l’ambiente attorno a sé e il miglior modo per consolidarlo e sfruttarlo. Questo tipo di sfide può avere una difficoltà variabile, sia a scelta del giocatore, sia in base al caso – uno dei modi più estremi di godere di giochi come questo può essere la scelta di lasciare tutti i dettagli della partita a caso, ritrovandosi a dover affrontare inizi davvero difficoltosi, come quelli in luoghi ostili, spogliati di risorse o circondati da nemici. Tuttavia, proprio in situazioni poco giocabili dai meno esperti come quelle sopra elencate può emergere il maggior grado di soddisfazione da titoli come questi.

Il senso di progressione è reso davvero bene da Old World, che risponde a questa esigenza con feedback sia visivi che parametrici. Dal punto di vista grafico, con una resa meno cartoonesca di Civilization, in base al nostro progresso l’aspetto degli edifici e delle unità cambierà in relazione al nostro grado tecnologico: le strade da sterrate diventeranno in asfalto, mentre le capanne lasceranno posto ai palazzi. Il comparto parametrico fa un lavoro simile con la resa e le prestazioni economiche e produttive del nostro popolo, che come c’è da aspettarsi grazie al progresso diventerà in grado di fare sempre di più e meglio.

Ciascun tipo di meccanica, che si parli di esplorazione, guerra, diplomazia, economia o ricerca, saprà premiarci in modo diverso in base su quale adotteremo principalmente per avanzare la causa della nostra gente. La sinergia in questo senso è sempre fondamentale in titoli come questi, e alcuni giocatori veterani del 4X potrebbero commettere l’errore di dare per scontati alcuni dei concetti alle fondamenta del titolo, che però differiscono molto dall’archetipo della strategia a turni. Così, alcuni significati come l’uso del potere politico, militare e l’uso delle azioni per gli ordini potrebbe risultare confusionario e poco effettivo, danneggiando le nostre partite iniziali, le più delicate.

Old World

Gestire i sudditi e gli stranieri

In Old World una delle sfide maggiori non sarà quella di gestire la politica estera, che nella maggior parte dei casi si rivelerà molto esplicita – permettendoci di identificare subito civiltà con cui è possibile negoziare da quelle più problematiche e guerrafondaie. Uno degli ostacoli maggiori oltre al fato saranno proprio i nostri sudditi o concittadini, che in base alle loro ambizioni e caratteristiche personali potrebbero ostacolare o addirittura danneggiare i nostri piani. In un sorprendente richiamo alla saga de Crusader Kings infatti saremo chiamati a designare ed educare i nostri eredi, combattere le influenze esterne e bilanciare le esigenze di gruppi di interesse molto spesso contrastante. Una meccanica interessante che purtroppo viene veicolata in maniera poco visibile al giocatore, col rischio di sospettare che il suo funzionamento sia più ambiguo della realtà. Un consiglio che ci teniamo a fornire a chi intende provare questo titolo è senza dubbio quello di non lasciarsi ingannare dai familiari esagoni e dalle icone 4X e di correre subito a fare il tutorial.

L’obiettivo delle nostre partite di Old World ovviamente sarà quello di guidare la nostra gente verso la vittoria – ma cosa rappresenta un trionfo nel grande gioco della storia dei popoli? Ovviamente, qualsiasi cosa vogliamo, in quanto sarà possibile trionfare con la forza delle armi o della diplomazia, guidati dalla religione, dalla scienza o dal dio denaro. Un chiaro rimando ad alcuni dei titoli più emblematici del genere, ma che ancora una volta non è molto chiarificato ai fruitori, che alcune volte potrebbero ritrovarsi a vincere accidentalmente o nel modo a cui non puntavano. L’intelligenza artificiale come c’è da aspettarsi agirà in maniera del tutto abbottonata sulla base del grado di difficoltà che abbiamo selezionato, e non dovremo meravigliarci se a quelli più alti sfrutterà tutti gli strumenti a sua disposizione per rubarci il trionfo.

Old World

In conclusione, Old World è una proposta nuova e fresca in un sottogenere della strategia che da troppo tempo non vedeva novità interessanti. Basterà il coraggio e l’impegno di Mohawk Games, unito all’esperienza dei suoi addetti ai lavori per offrirci un 4X nuovo e competitivo? Quest’opera si rivela interessante e coraggiosa sotto molti aspetti, nel suo tentativo di mescolare elementi già conosciuti dai giocatori con meccaniche nuove tratte da altri tipi di opere – il successo come sempre sarà legato all’accoglienza dei fedeli fan del genere, unita al grado di cura e attenzione che gli sviluppatori sapranno dedicarvi.

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