Winter Ember Recensione: Il fantasma d’inverno

Winter Ember Recensione versione PC| Primo progetto dello studio indie Sky Machine Studios a vedere la luce, Winter Ember è un’esperienza stealth con visuale dall’alto con elementi puzzle. Uscito circa un mese fa per PC, Xbox One, Xbox Series X/S, PlayStation 4 e PlayStation 5 fa degli innumerevoli percorsi e approcci alle situazioni oltre che ovviamente dello stealth i suoi punti di forza. Ma ora bando alle ciance e cominciamo con l’analisi di questo titolo.

Il gioco comincia con una scena animata in stile anime con il solito cliché di un uomo nobile che sopravvive al massacro della propria famiglia e giura vendetta contro gli assassini, diventando lui stesso un’assassino. Dopodiché comincia una sezione tutorial in cui vengono spiegati i vari comandi e meccaniche base, e già dai primi minuti in cui avremo controllo di Arthur, il protagonista, potremo notare diverse lacune sia nel combat system che nello stesso stealth. Ma andiamo per gradi.

Winter Ember

Winter Ember: Un stealth abbozzato

Il gioco ci offre diverse meccaniche per poter tenere sotto controllo i nemici senza che essi se ne accorgano, come spiare dai lucchetti, affacciarci dalle finestre e sbirciare da dietro una copertura. Noteremo da subito che potremo vedere solo i nemici presenti nel nostro campo visivo: è qui che troveremo la prima falla, infatti entrando in modalità copertura non vedremo più i nemici dall’altro lato senza affacciarci, rendendo quindi l’entrare in copertura più uno svantaggio che un vantaggio.

La seconda grande falla si trova nell’affrontare i nemici in stealth, infatti data la fastidiosa rigidità dei comandi e il poco spazio di manovra non potrete uccidere/stordire i nemici a meno che non vi troviate direttamente dietro alle loro spalle. Parlando dell’uccisione, troveremo la terza falla, infatti sembra esserci un bug che impedisce di trasportare direttamente il corpo alla fine dell’animazione, dovendo quindi aspettare che il corpo cada a terra per poterlo poi trasportare.

Winter Ember

Strumenti del mestiere

Per il resto lo stealth non sembra dare problemi, potrete infatti muovervi senza venire scoperti in modo abbastanza furtivo passando per passaggi nascosti, travi e condotti di ventilazione. Uno dei grandissimi punti di forza di Winter Amber è infatti la grande quantità di percorsi possibili per accedere in un luogo e affrontare la situazione. Potrete infatti crearvi frecce con corde per scalare determinati posti, frecce smussate per rompere barricate e aprire nuovi passaggi e così via; a patto che troviate il progetto che vi permetta di craftare la combinazione di cui avrete bisogno.

È sconsigliato utilizzare semplici frecce contro i nemici, è più efficace utilizzare l’ambiente circostante, facendo cadere candelabri, creando pozze d’acqua ghiacciata o dando fuoco ai nemici per avere un’apertura e attaccarli. Il nemico che vi darà più fastidio in assoluto saranno i cani, poiché non sarà possibile nascondersi al loro fiuto o fuggire dalla loro morsa che vi stordirà, rendendolo così l’avversario più minaccioso di tutti.

Passando al combat system, è innegabile che data la presenza parry manchi un’animazione di repost, cosa che rende il combattimento molto meno godibile e appagante ma solo un mezzo necessario per poter smaltire i nemici il prima possibile. Questo però non è del tutto viabile poiché anche se effettuerete un parry, un altro nemico potrà comunque infliggervi danno nel mentre che infliggerete colpi al bersaglio stordito.

Abilità trascurabili

Nel corso del gioco è possibile trovare dei “Ability Token“, dei gettoni che possono essere scambiati ad un luogo di salvataggio con delle abilità come un inventario più grande, più facilità nello scassinare e così via. Ciò che non abbiamo apprezzato è la mancanza di abilità che possano effettivamente influire sul gameplay, fatta eccezione per forse due abilità legate al lancio dei coltelli. Infatti la maggior parte delle abilità sbloccabili sono per lo effetti passivi relativamente utili.

Sotto un certo punto di vista anche i luoghi di salvataggio sono relativamente utili poiché anche se creano un salvataggio, esso viene sovrascritto quando raggiungiamo un checkpoint. Avremmo preferito in certi casi poter scegliere se ritornare caricare all’ultimo checkpoint o luogo di salvataggio.

Winter Ember

Una trama già vista

Per quanto riguarda la trama, Winter Amber non si distingue certo per originalità, tranne ché per due colpi di scena verso la fine del gioco: fa uso di molti cliché sia per lo svolgersi della vicenda che per le backstory dei personaggi principali. Una cosa però che abbiamo ampiamente apprezzato è il poter influire sulla trama, anche se in minima parte, con alcune scelte che potremo compiere potremo infatti creare delle situazioni di vantaggio o svantaggio. Una cosa che però abbiamo apprezzato è una buona qualità del doppiaggio, che nonostante gli alti e i bassi nel suo complesso risulta piacevole.

Passando invece alle quest secondarie, anche se sono molto esigue, completarle può aprire dei nuovi passaggi, ottenere degli sconti al mercato nero. Però purtroppo non si discostano molto dal qualcosa di già visto, non che sia un male poiché è sempre un bene completarle. Ciò che però ci ha lasciati perplessi è che la maggior parte dei progetti utili per craftare frecce potenti siano trovabili solo nel corso delle missioni secondarie.

Un intelligente riciclo

Andando avanti col gioco noterete spesso che molti oggetti vengono riutilizzati, però in un modo straordinariamente intelligente e vario. A differenza di molti titoli che ricopiano gli stessi ambienti, in Winter Ember gli sviluppatori sono riusciti con pochi asset a creare tanti ambienti diversi e a rendere ogni stanza, ogni casa ogni cespuglio diverso dal precedente.

Un’altra cosa che abbiamo molto apprezzato sono le sequenze animate che raccontano alcuni punti chiave del gioco, rompendo un po’ la monotonia dei semplici dialoghi e dando un peso maggiore a quei punti della trama. Si nota che sono state realizzate da uno studio indipendente ma vogliamo comunque premiare la qualità delle stesse poiché è abbastanza raro trovare questo genere di cose in titoli indie.

A vendetta compiuta dopo circa otto ore, possiamo dire che nonostante le grandi lacune nelle meccaniche principali di Winter Ember, abbiamo apprezzato questo tipo di approccio che ormai si stava perdendo negli  stealth game. Abbiamo apprezzato l’idea della visuale isometrica condizionata dalla visuale del giocatore ed un gameplay vario, anche se la trama non è delle più originali e la presenza di alcuni bug relativamente trascurabili. Avremmo preferito una maggiore cura nelle uccisioni in stealth e nel combat system che risultano  abbozzati. Purtroppo non è disponibile in italiano e pertanto è sconsigliato a chi non ha dimestichezza con l’inglese.

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