Quando si parla di videogiochi, si tende spesso a sottolineare quanto questi possano avere un effetto negativo sui più giovani, sia in termini di isolamento dai coetanei che in termini di ansia e iperattività. Come per ogni cosa, però, la verità sta nel mezzo: se è vero che i videogiochi possono essere potenzialmente pericolosi, è anche vero che la preoccupazione non dovrebbe essere portata all’estremo, soprattutto quando infondata.
Rischi, ma quali?
Quando si parla di rischi legati all’uso eccessivo dei videogiochi, si fa in parte riferimento a un discorso che va spesso di pari passo con quelli che sono i rischi associati all’uso smodato dei social network. Entrambi, infatti, sono fatti per divertire, intrattenere e coinvolgere, ma possono allo stesso tempo influire negativamente sulla salute mentale, fino a trasformarsi, in alcuni casi, in una vera e propria ossessione. Come riportato in uno studio di ExpressVPN relativo all’uso dei social, la generazione Z, pur non essendo disposta ad abbandonarne l’uso, è consapevole del fatto che i social network influenzino negativamente il loro umore. Allo stesso modo, anche i videogiochi possono essere responsabili di eccessivi o ripetuti stati d’ansia, nervosismo e inquietudine, portando a quello che nel 2019 è stato ufficialmente definito come “gaming disorder”: si tratta, in ogni caso, di un disturbo da cui la maggior parte dei ragazzi sono molto lontani e di cui bisogna cominciare a preoccuparsi solo quando si cominciano a notare episodi come disturbi fisici, del sonno o dell’umore o comportamenti incontrollabili.
Possiamo stare tranquilli?
Pur consapevoli dei rischi derivanti dall’eccesso, giocare ai videogiochi, così come usare i social, non dovrebbe essere considerato un terribile pericolo, soprattutto se lo si fa con moderazione ed equilibrio. Niente allarmismi, insomma. Ad affermarlo è anche uno studio condotto presso l’Oxford Internet Institute, secondo il quale il “gaming disorder” non sarebbe strettamente legato solo all’uso dei videogiochi, ma anche a tutta una serie di situazioni ed episodi che possono avere un’influenza negativa sui più giovani. Anche secondo l’Entertainment Software Association, i videogiochi non avrebbero alcun tipo di correlazione con gli episodi violenti, a cui si fa spesso riferimento quando si parla di problemi legati all’uso eccessivo di giochi d’azione. Al contrario, sarebbe la stessa società ad essere violenta e a generare violenza, mentre i videogiochi non avrebbero alcuna influenza, o molto poca, sui comportamenti distruttivi dei più giovani. Al contrario, sempre secondo l’Entertainment Software Association, il gioco può contribuire a creare legami e connessione, oltre ad essere un importante elemento culturale.
Per concludere
I videogiochi, così come i social, sono uno strumento molto potente: fanno parte della nostra cultura di massa, ci intrattengono, creano legami e stimolano la creatività, spingendoci a trovare sempre nuove soluzioni e stratagemmi. Come per tutte le cose, però, eccedere non è un bene, soprattutto se ciò contribuisce a farci sentire più in ansia, nervosi o iperattivi, fino a toglierci il sonno o la salute. Basta un po’ di attenzione, però, senza lasciarci intrappolare dalla paura di star facendo qualcosa di potenzialmente dannoso o in grado di farci diventare persone peggiori, perché non è così.
Clicca sulla copertina per leggere