Le applicazioni per dispositivi mobile come smartphone e tablet sono un esempio eccezionale della convergenza tra i colossi della comunicazione e le industrie dei media e dell’intrattenimento. Un binomio che sembrava impossibile da coniugare, ma che ora rappresenta la normalità.
Un tempo, se ci avessero detto che in futuro i videogame sarebbero approdati su un display da 6 pollici, avremmo riso; oggi, invece, questa è la normalità. In effetti, il fascino e le opportunità di questo mercato hanno attirato molti investitori, nuove aziende e attori del passato, che assieme hanno rimodellato un intero settore.
Tutto è cambiato con il lancio di iPhone e il suo App Store nel 2008: un hardware più potente, combinato a uno spazio virtuale unico dove pubblicare le app e i giochi hanno letteralmente sconvolto il mercato. Gli sviluppatori ne hanno subito compreso il potenziale, e la facilità di distribuzione ha portato alla nascita di tantissimi titoli.
La Generazione X preferisce giochi match 3
Tra i primi applicativi ad approdare sugli store degli smartphone troviamo sicuramente i giochi match 3, puzzle game piuttosto coinvolgenti che hanno stregato una generazione intera. Il nome ne suggerisce il contenuto: un perfetto mix di strategia e logica deduttiva, abbinato a un design e un gameplay davvero coinvolgente. Divenuti famosi grazie a Candy Crush Saga e Puzzle & Dragons, sono caratterizzati da un gameplay piuttosto semplice a turni, sebbene non sia raro imbattersi in titoli stile arcade, vedi Angry Birds.
Secondo una ricerca condotta da Tapjoy, questa tipologia di giochi è particolarmente apprezzata dalla cosiddetta Generazione X, la quale è sorprendentemente attiva quanto la Generazione Z sui device mobile. Lo studio ha campionato circa 1.850 partecipanti: quasi il 90 percento degli intervistati ha affermato di utilizzare lo smartphone come piattaforma gaming, il 77 percento gioca ogni giorno e l’88 percento elenca i giochi tra le sue attività mobili preferite.
Come detto poc’anzi, la tipologia preferita dalla Gen X sono i puzzle game, poiché semplici e veloci da fruire. Tapjoy aggiunge i soggetti campionati si sono detti anche particolarmente ricettivi alle missioni con premio tanto che, circa il 40 percento degli intervistati, accede giornalmente per riscattarlo. Ed è proprio questa caratteristica che ha fatto la fortuna di molti giochi match 3 come Lost Island: Blast Adventure, i quali integrano i classici obbiettivi come abbinare simboli e icone a un background fantasioso e una storia piuttosto articolata; ancora, alcune combinazioni speciali possono sbloccare oggetti o regalare bonus, che permetteranno di accedere ai livelli successivi.
Le persone preferiscono giocare su mobile
Oggi, i giochi per dispositivi mobile rappresentano il 33% di tutti i download di app, e solo nel 2019 oltre 2,4 miliardi di utenti hanno trascorso parte della loro giornata a giocare su smartphone o tablet; d’altronde, i giochi mobile sono le app più utilizzate dopo i social network.
“Questa generazione ha visto di tutto: l’ascesa di MTV e della TV via cavo, il boom tecnologico e dei videogiochi degli anni ’80, l’adozione diffusa di Internet negli anni ’90 e molto altro ancora. È vero che la maggior parte non ha utilizzato gli smartphone fino a quando non aveva 20 o 30 anni, ma ha sicuramente raggiunto i suoi coetanei quando si tratta di utilizzare i dispositivi mobili.” ha dichiarato Lauren Baca, Direttore senior del marketing di Tapjoy.
Nel 2018, i giochi su mobile hanno superato per la prima volta i classici per PC e console, generando oltre 70 miliardi di entrate. Questo sorprendente risultato è anche merito della Gen X, che dunque sceglie la portabilità per rilassarsi e passare il tempo.