Activision Blizzard sciopera e chiede le dimissioni del CEO dopo i presunti casi di violenze

Lo staff di Activision Blizzard ha organizzato un nuovo sciopero in risposta al famigerato rapporto del Wall St Journal di ieri sera, che ha descritto numerosi presunti casi di violenza sessuale e molestie verificatesi all’interno della compagnia, sottolineando il fatto che il CEO Bobby Kotick non è riuscito ad arginarli.

Circa 150 dipendenti di Activision Blizzard si sono dunque riuniti all’esterno del campus Blizzard a Irvine, in California, dopo una chiamata del gruppo ABetterABK che ha chiesto ai lavoratori di incrociare le braccia. Una piccola protesta si è tenuta presso l’ufficio di Blizzard in Minnesota, mentre altri si sono uniti a distanza, cessando il lavoro altrove.

ABetterABK in seguito alla pubblicazione dell’articolo ha scritto su Twitter:

Abbiamo istituito la nostra politica di tolleranza zero. Non saremo messi a tacere finché Bobby Kotick non sarà stato sostituito come CEO di Activision Blizzard, e continueremo a mantenere la nostra richiesta originale di revisione di terze parti da parte di una fonte scelta dai dipendenti. Oggi organizziamo un Walkout. Vi invitiamo ad unirci a noi.

La scorsa notte, una dichiarazione da Activision Blizzard in risposta al rapporto ha affermato che il consiglio di amministrazione della società dipende ancora dal suo CEO e rimane fiducioso circa le sue competenze. Kotick non ha perciò suggerito di dimettersi. Per rimanere aggiornati sulle vicende, consultate le nostre pagine.

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