Sir Galgano Provato | Lontani dallo stress che i titoli tripla A possono creare, un titolo indie viene quasi sempre affrontato senza giudizi iniziali. Mancando l’hype che i grandi publisher creano per aumentare le vendite, siamo veramente in grado di provare fino in fondo un videogioco per come é stato pensato e prodotto dal team di sviluppo. Senza aspettative, e senza la miriade di informazioni che le software house blasonate rilasciano durante lo sviluppo di titoli importanti, si crea quel perfetto stato mentale neutro, che ci fa provare il videogioco per quello che é. Ed é per questo che, spesso, quando ci si trova di fronte ad un prodotto indipendente, possono succedere principalmente due cose: il titolo diventa per noi un qualcosa da cui non riusciamo piú a staccarci, oppure lo cestiniamo senza dare possibilitá di replica. Nel primo caso, ne tesseremo le lodi e saremo noi stessi i primi a raccontarlo come una nuova stella del mondo videoludico. Nel secondo diventerá semplicemente una riga in piú nella nostra libreria virtuale. Con Sir Galgano, titolo sviluppato dall’italiana Fucina del Gran Ducato, abbiamo deciso di intraprendere una terza via. Quella che ci porta a mantenerci nell’attimo prima delle due scelte sopra descritte, aspettando il rilascio definitivo del videogioco. Questo perché ci siamo trovati di fronte un prodotto con poche luci e parecchie ombre, ma di cui abbiamo provato solo un livello prototipo.
Cosa ci promette questo titolo
Sir Galgano é un gioco medievale side scrolling beat’em con caratteristiche RPG. Il nostro personaggio, Sir Galgano Guidotti, si troverá ad affrontare orde di nemici, in un’ambientazione tipicamente medioevale, su livelli a scorrimento orizzontali. Avremo a disposizione una spada e uno scudo, con i quali combattere con tre diversi stili. Inoltre, progredendo con il gioco, ci sará data la possibilitá di sviluppare varie skill tra cui fisico, maestria e magia. Ogni nemico ucciso ci permetterá di guadagnare sia esperienza, che andremo ad utilizzare per lo sviluppo del personaggio, sia monete da spendere ad ogni fine livello. Quest’ultime non saranno fisse, ma diminuiranno all’ aumentare dei colpi subiti. Un ottimo incentivo per cercare un combattimento pulito, ideato per invogliarci a trovare la miglior combinazione di attacco e difesa, al fine di diminuire al minimo i danni subiti e massimizzare i guadagni. Cosa che sulla carta potrebbe non risultare semplice. Il team ha infatti prediletto un sistema di combattimento dinamico: sará premiata la strategia del timing di parate e attacchi, piuttosto che la frenetica pressione dei tasti. Quello appena letto è quanto la software house descrive di Sir Galgano. La realtà del titolo provato, al momento, è ben diversa…
Quella voglia di anni ’90 che non ha colpito (ancora) nel segno
Gli sviluppatori non nascondono la loro intenzione di ispirarsi al passato. Loro stessi, nella pagina web ufficiale, si definiscono giocatori d’altri tempi. Non é un caso, quindi, se giá dalla schermata iniziale di Sir Galgano, si viene catapultati negli anni ’90. I colori e le texture ricordano molto i primi momenti in cui titoli quali Ceaser o Age of Empire ti davano il benvenuto. Sarebbe un bel salto nostalgico per tutti quelli che, come chi vi scrive, su quei videogiochi ci ha passato i pomeriggi dal day one. Se non fosse che la cosa stona parecchio. Lungo tutto il livello, non sembra esserci la ricerca di uno stile retró su un lavoro moderno, ma l’impressione é quella di un prodotto dozzinale fatto in velocitá con scarsi mezzi. Dopo alcune ore di provato, l’unica cosa che rimane é la sensazione di un lavoro che cerca a tutti i costi di richiamare gli ultimi anni dello scorso millenio, senza mai riuscirci veramente.
Le (poche) Luci e le (molte) Ombre
Il comparto grafico é quello che soffre maggiormente. Da un lato abbiamo Sir Galgano Guidotti, il protagonista, molto ben caratterizzato e definito. La particolare cura grafica, lo rendono un piacere da guardare e il gioco di luci sull’armatura gli offrono uno spessore degno di nota. I movimenti sono fluidi, e le combo ben sviluppate. Nel mezzo troviamo lo sfondo in primo piano, leggermente ripetitivo e con alcuni tratti troppo grezzi, ma con il giusto senso di profondità . Infine, dalla parte opposta troviamo tutto il resto del comparto grafico. I mob, sono letteralmente un copia/incolla tra loro. Senza vesti, con movimenti pressoché identici. Unica cosa che li differenzia sono le armi che usano e qualche elmo. Ma anche qui, gli arcieri sono tutti uguali tra di loro, stesso si dica dei cavalieri a spada lunga, o quelli con il bastone. Non esistono tratti distintivi o abbigliamento che differenzino un nemico da un altro. Lo sfondo in secondo piano, poi, non ha il minimo spessore. Insomma un’ambientazione medievale che, secondo noi, dovrà sicuramente essere rivista e curata maggiormente.
 Colpire e Parare, ma al momento giusto
Il gameplay del titolo, come descritto dagli sviluppatori, risulta molto interessante. Nelle intenzioni della Fucina del Granducato, c’è l’idea di elevare il videogioco ad un livello strategico, piú che ad un frenetico turbinio di colpi con meccaniche hack’n’slash. Ci dovremmo quindi trovare ad affrontare i nemici ponendo particolare attenzione al timing dei colpi. Le mosse principali dichiarate di attacco sono 3: scoccata forte, scoccata veloce e scoccata ad area. Per difenderci il nostro eroe ha uno scudo e la possibilità di fare uno scatto all’indietro. In teoria, di fronte ad un avversario, dovremmo ben valutare il momento giusto per sferrare il nostro attacco, in modo da mandarlo a segno. Un po’ in anticipo e il colpo, oltre ad andare a vuoto, ci porta ad avere il fianco scoperto per un possibile contrattacco. Ogni nostra azione, inoltre, consumerà stamina, che si rigenera con il tempo. Una volta esaurita, il nostro Sir Galgano non sarà più in grado di compiere nessuna azione se non camminare. Ma anche in questo caso le intenzioni sono lungi dall’essere ben riportare nella meccanica di gioco. Le prime partite, ci mostrano una meccanica pesante, lenta e priva di quel realismo sperato dagli sviluppatori. Dopo una decina di run, comunque, ci si rende conto che con un’unica combinazione di due tasti, si riesce tranquillamente a procedere nel livello, senza rischi di perdere stamina, e senza il bisogno di particolari strategie. Almeno finchè gli arcieri non diventano numerosi. Unica vera difficoltà del gioco, quest’ultimi dimostrano come ci sia carenza nel bilanciamento dei nemici da affrontare. Che sia per la mancanza di un attacco dalla distanza o di una manovra di avvicinamento rapito, o sia per una dinamica innaturale di utilizzo dello scudo, restano uno scoglio che solo la casualità può aiutarci a superare. Non certo un ottimo presupposto, visto che dovrebbe essere la maestria nell’ uso della meccanica di gioco il punto focale dell’esperienza.
In conclusione, Sir Galgano si presenta come un titolo che vorrebbe catapultarci in un racconto medioevale, facendoci vivere un’esperienza ludica di combattimento vicina alla realtà . E con le migliore intenzioni, il team della Fucina del Granducato ha cercato di sviluppare un videogioco che richiami alcuni elementi delle glorie degli anni ’90, cercando di accostarci un sistema di combattimento che ci impegni strategicamente. I presupposti ci sono tutti, e le idee sono brillanti. Ma il lavoro da fare sembra essere ancora molto. E’ comunque pur sempre un prototipo quello che abbiamo avuto la piacevole possibilità di provare. Ed è per questo che rimaniamo nella nostra terza via di neutralità , sicuri che al lancio ufficiale il titolo sarà un degno rappresentante delle interessanti intenzioni degli sviluppatori.Â
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