Videogioco “demoniaco” mette in crisi trasmissione americana

Secondo molte persone, l’accanimento da parte dei media contro i videogiochi, è un malcostume esclusivamente italico e caratteristico del nostro paese, un segno di arretratezza nei confronti di un mercato, di un passatempo e di un’espressione artistica che in altre nazioni viene valorizzata sempre in misura maggiore.  Come segnalato però dal noto portale online Destructoid, anche i nostri cugini americani d’oltreoceano spesso hanno le loro belle gatte da pelare, con tanto di tragicomiche situazioni al limite del bigottismo. Recentemente, infatti, la nota trasmissione televisiva di stampo cattolico, 700 Club, ha avuto modo di dibattere circa gli effetti negativi del videogioco sui giovani, e in particolare modo nel mirino del conduttore Pat Robertson  e compagni vi è finito Sans, il celebre teschietto del videogame Undertale.

Il dilemma presentato è semplice: una madre si rivolge alla trasmissione chiedendo consiglio poiché sul cellulare della figlia ha trovato immagini di “un teschio in stile cartoon, con indosso una felpa e con un occhio luminescente”, ritratti che il genitore ha subito additato come “demoniaci”. A nulla sono valse le spiegazioni della ragazza che, pur ribadendo come il personaggio sia in realtà appartenente ad un videogioco, non sono riuscite a placare la madre che si è quindi rivolta alla trasmissione 700 Club per chiedere come possa aiutare la figlia a non provare interesse per  simili cose. La risposta di Pat Robertson è quella di invitare la donna a invogliare la giocatrice a provare interesse verso giochi “più salutari”, seppur il conduttore si è detto comunque molto scettico di quanto questa possibilità possa essere attuata dato che i “videgiochi sono pieni di violenza, brutalità, è un qualcosa di orribile”.

Come può un faccino simpatico come quello del buon Sans rivelarsi spaventoso ?
Come può un faccino simpatico come quello del buon Sans rivelarsi spaventoso ?

Per quanto il videogioco Undertale, così come il personaggio Sans, non siano stati esplicitamente nominati, è chiaro come si stia parlando proprio dell’opera indie in questione, e ciò rende tutta la vicenda ancor più (tristemente) divertente. Qualora abbiate vissuto sotto un masso, lontani da qualunque dispositivo connesso ad Internet, si fa presente infatti che questo videgioco, prodotto da Toby Fox e rilasciato il 15 settembre di quest’anno, ha raggiunto un’immensa popolarità guadagnandosi anche un’attuale media, su Metacritic, di 94%. In tutto questo, l’ironia è costituita dal fatto che Undertale,  additato come prodotto demoniaco, nella sua peculiarità, si presenta come “l’amichevole GDR in cui non è necessario uccidere”,  possibilità di fatto concreta nel gioco in quanto risulta essere possibile finirlo senza spargere sangue.

Beh, in realtà, senza fare troppi spoiler, chiunque abbia giocato ad Undertale sa che esiste un  secondo approccio al gioco molto meno pacifico e amichevole, ma da qui a definirlo “demoniaco” vi è molta differenza. In ogni caso, il punto della situazione è che non importa se si è italiani, tedeschi, americani, cristiani o mussulmani, il bigottismo nei confronti del medium videoludico è ancora molto diffuso e spesso si sposa con un qualunquismo che potrebbe essere debellato anche semplicemente aprendo internet.

Una rapida occhiata al mondo del web, in questo caso, avrebbe infatti messo in luce come Undertale sia un prodotto pieno di ottimismo e buoni valori se approcciato in un certo modo. Insomma, nulla di nuovo, i videgiochi continuano il loro processo di emancipazione e rivendicazione dei propri diritti proprio come anni or sono fecero i fumetti: presto l’intervento avvenuto a 700 Club cadrà nel dimenticatoio e di questa sterile polemica non rimarranno altro che i divertenti commenti dei fan di Undertale postati sotto al video.

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